Gruppo Poles, la cassazione conferma il fallimento

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Eraclea (Venezia). È stata la prima sezione civile della Suprema Corte, presieduta dal giudice Antonio Didone, a respingere il ricorso della famiglia Poles contro la sentenza della Corte di Appello di Venezia che aveva confermato il fallimento di

“Graziano Poles e della società occulta costituita tra il Poles, sua moglie Ornella Zucchetto e la figlia Daria Poles nonché individualmente dei componenti della società – si legge in sentenza – accogliendo le istanze proposte dal fallimento della s.r.l. Graziano Poles Piscine, della s.r.l. Sice in liquidazione e della s.r.l. Victory in liquidazione.”

Graziano Poles è assistito dall’avvocato Pier Aurelio Compagnoni senior partner studio legale Gargani, la figlia Daria Poles dagli avvocati Luigi Leoncilli e Massimiliano Petrini, mentre la moglie Ornella Zucchetto dall’avvocato Gianfilippo Elti Di Rodeano.

La vicenda era nata in seguito al fallimento della società occulta tra Graziano Poles, Ornella Zucchetto e Daria Poles dichiarato nel 2012 dal Tribunale di Venezia che aveva nominato curatori i dottori commercialisti Francesco Loero e Mario Tucci, assistita in giudizio dall’avvocato Diego Manente.

Negli anni precedenti erano fallite le altre società del Gruppo Poles: Graziano Poles Costruzioni Piscine srl, curatore Paolo Reali, Sice srl curatore Antonella Baretton e Victory srl, curatore Marino Cinganotto, assistite in Cassazione dagli avvocati Francesca Gambato Caberlotto e Marco De Cristofaro.

Il fallimento della società occulta si era fondato sul fatto che “le società a responsabilità limitata fallite – si legge in sentenza – erano prive di una propria autonoma amministrazione essendo in realtà dirette, controllate e coordinate dal Poles la cui attività verso l’esterno celava la società irregolare con coniuge e figlia.” Da questi fallimenti era derivato un danno ai creditori “determinato dalla grave lesione all’integrità patrimoniale di tali società ed ammontava a circa 7.500.000 di euro.”

La sentenza della Corte di Appello aveva confermato il fallimento della società occulta dichiarato in primo grado, evidenziando che “esisteva una vera e propria attività di coordinamento delle diverse imprese, finalizzata al perseguimento di un interesse economico ulteriore rispetto a quello delle società fallite in quanto afferente al gruppo costituito dalla holding di famiglia.”

Così “l’attività di holding è stata esercitata attraverso la s.r.l. La Piscina (amministrata da Daria Poles) all’interno della quale ha continuato ad operare Graziano Poles con lo schermo dell’associazione in partecipazione, così determinando nei terzi la percezione della continuazione dell’attività svolta come singolo e come coordinatore del gruppo Poles nel campo edilizio”. I coniugi Poles – si legge in sentenza – hanno consentito “flussi di liquidità e trasferimenti immobiliari a favore di alcune società, abbandonandone altre, ed inoltre hanno rilasciato fideiussioni spogliandosi delle proprietà immobiliari in favore di Immobiliare Daria”, una ulteriore società la cui liquidazione è stata affidata al commercialista Danilo Capone.

La Suprema Corte, con sentenza pubblicata il 22 dicembre scorso, ha confermato le decisioni della Corte di Appello, in linea con la sentenza di primo grado, respingendo il ricorso e condannando la famiglia Poles al pagamento delle spese di lite.

Scopri tutti gli incarichi: Marco De Cristofaro – De Cristofaro Marco; Francesca Gambato Caberlotto – Gambato Caberlotto Francesca; Diego Manente – Manente Diego; Francesco Loero – Loero Dottori Commercialisti; Mario Tucci – Tucci Mario; Paolo Reali – Reali Paolo; Antonella Baretton – Baretton Antonella; Marino Cinganotto – Benatelli; Pier Aurelio Compagnoni – Gargani Studio Legale; Massimiliano Petrini – Leoncilli, Petrini; Luigi Leoncilli – Leoncilli, Petrini; Gianfilippo Elti Di Rodeano – Elti Di Rodeano;