Società della Marca: per le grandi cala il peso delle imposte sui redditi

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Treviso. Quasi 500 commercialisti trevigiani all’hotel Maggior Consiglio per l’assemblea di approvazione del bilancio dell’Ordine. Nel triennio 2013-2015 il peso delle imposte dirette (IRES e IRAP) sui redditi delle società di capitali, rispetto al fatturato, è diminuito: è l’esito della ricerca della Commissione di Studio di Diritto Tributario Nazionale ed Internazionale dell’Associazione Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Treviso.

Presentati ieri pomeriggio al Maggior Consiglio al convegno “La tassazione delle società trevigiane e il ruolo del dottore commercialista” i dati della ricerca condotta dalla Commissione di Studio di Diritto Tributario Nazionale ed Internazionale dell’Associazione Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Treviso, sulla tassazione dei redditi delle società di capitali della Provincia di Treviso. Presenti oltre 200 commercialisti da tutta la Marca per l’assemblea di approvazione del bilancio dell’Ordine.

Nel triennio 2013-2015 il peso delle imposte dirette (IRES e IRAP) sui redditi delle società di capitali, rispetto al fatturato, è diminuito. Sono gli esiti dell’analisi presentata dai commercialisti Michele Fiorese, Filippo Lorcet e Marcantonio Zago sull’andamento della pressione fiscale delle 15.000 società di capitali attive nella Marca.

“Si tratta di una notizia positiva per le società di capitali della Marca – ha dichiarato David Moro presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Treviso – resta il fatto che il cuneo fiscale per tutte le imprese italiane è 10 punti sopra la media UE, mentre il total tax rate delle imprese italiane supera di quasi 25 punti quello delle imprese UE. Sono numeri che ci fanno riflettere su quanta fatica devono fare i nostri imprenditori per essere competitivi sui mercati internazionali, in considerazione del fatto che, rispetto ai concorrenti degli altri paesi, partono con uno svantaggio dovuto al peso del carico fiscale”.

In Veneto sono attive circa 82.000 società, l’8,6% del totale nazionale che hanno registrato nei bilanci del 2015 ricavi delle vendite ed imposte totali rispettivamente pari al 9,7% e al 9,4% del totale nazionale, posizionandosi alle spalle di Lombardia e Lazio. Le società attive che superano i 10 milioni di euro di ricavi sono circa il 4% del totale regionale e rappresentano il 74% del totale in termini di ricavi ed il 64% in termini di imposte. Le società nella classe fino a 250mila euro di ricavi sono quasi il 50%, rappresentano solo l’1% del totale in termini di ricavi e il 4% in termini di imposte complessive.

Le società attive nella Marca sono il 18% del Veneto, pari a circa 15 mila. In termini di ricavi rappresentano il 24% dei ricavi delle società venete e circa il 18% di imposte. Treviso è la quarta provincia dopo Vicenza, Padova e Verona per numerosità di società attive ed è la seconda provincia dopo Verona per valore medio di fatturato delle società: il 23,8% del fatturato di tutte le società venete.

Nell’ambito della Provincia di Treviso è stato analizzato il Tax rate delle società attive nel triennio 2013-2015. Emerge un valore crescente del Tax rate a partire dalle società di piccolissime dimensioni e fino ai soggetti con ricavi non superiori a 5 milioni di euro. Nel 2015 il valore medio passa dal 34% al 46%, per poi decrescere nelle classi di fatturato successive, attestandosi al 37% nelle società con ricavi da 5 a 10 milioni ed al 35% nelle società con ricavi oltre i 10 milioni.

“Il calo del tax rate negli anni dal 2013 al 2015 – ha osservato Antonio Viotto presidente della Commissione di Studio di Diritto Tributario Nazionale ed Internazionale dell’Associazione dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Treviso – è generalizzato su tutte le classi di fatturato delle società e, probabilmente, è dovuto alla diminuzione in termini di IRAP ed all’effetto positivo di qualche misura di stimolo come l’Aiuto alla Crescita Economica (ACE). Per quanto riguarda la distribuzione interna si nota un aumento del tax rate mediano dalla prima classe di fatturato delle società fino a 250 mila euro, con un crescendo fino al picco della classe da 1 a 5 milioni, a cui segue una continua diminuzione del tax rate per la classe di fatturato da 5 a 10 milioni di euro ed una ulteriore diminuzione per le successive. Volendo ipotizzare delle causa di queste variazioni, con buone probabilità incide un effetto legato al riporto delle perdite in bilancio ed alla differente contabilizzazione, e forse una diversità legata alle riprese fiscali. Un altro dato rilevante riguarda le società soggette ai principi IAS dove la mediana del tax rate si attesta al 27%.”

Il trend storico del Tax Rate nelle annualità 2013, 2014 e 2015, che è complessivamente decrescente, per tutte le classi rilevate, passando, ad esempio, nella classe da 1 a 5 milioni di euro di ricavi, da un valore mediano del 53% nel 2013 a uno del 49% del 2014 e del 46% del 2015. A fronte di un andamento crescente dei ricavi rilevati nell’anno precedente (+30% nel 2014 e +9% del 2015), la voce delle imposte ha registrato un incremento dell’11% nel 2014 e una flessione dell’1% nel 2015. Questi valori vengono sostanzialmente confermati da un confronto con la Regione Veneto, salvo che nell’intera Regione nel 2014 l’incremento dei ricavi è stato dell’11% rispetto al 2013.

Ciò significa che nel triennio 2013-2015 l’incremento delle imposte dovute è stato meno intenso rispetto all’incremento del fatturato e che, dunque, nel complesso, in termini percentuali, il peso delle imposte rispetto al fatturato è diminuito.

Alla tavola rotonda hanno partecipato Pierluigi Merletti direttore Regionale per il Veneto dell’Agenzia delle Entrate, i docenti ordinari Giorgio Bertinetti e Michele Bernasconi rispettivamente di Finanza Aziendale e Scienza delle Finanze dell’Università Ca’ Foscari Venezia e Massimo Da Re presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Venezia, past Director de “Il Commercialista Veneto”.