Illycaffè: ogni giorno nel mondo si consumano 7 milioni di tazzine “Made in Trieste”

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Il 64% fatturato da export. Pogliani: «investiti 7 milioni di euro per consolidare la nostra presenza nei mercati di Brasile, Cina ed Europa»

illy caffè macchina espresso bar tazzeDue terzi del fatturato, pari complessivamente a circa 500 milioni all’anno, venduti all’estero. Tanto vale l’attività di export di Illycaffè, la notissima azienda di torrefazione giuliana, sottolineata dall’amministratore delegato Massimiliano Pogliani.

«Ogni giorno si bevono nel mondo sette milioni di tazzine di caffè Illy – dice Pogliani – ma l’Italia rimane il mercato principale, con un volume d’affari pari al 34% del totale». Pogliani, racconta come alcuni, anni fa, attraverso Sace e Simest del gruppo Cdp, «l’azienda ha contato su un’operazione da 7 milioni di euro per consolidare la presenza di Illycaffè nei mercati di Brasile, Cina ed Europa e sostenere spese in ricerca e sviluppo». A ciò si aggiungono forme di assicurazione del credito per esportazioni in Egitto, Arabia Saudita, Ungheria e Turchia. 

Il 90% del giro d’affari dell’impresa fondata a Trieste nel 1933 riguarda ancora il canale professionale, ovvero lo smercio attraverso bar, ristoranti e hotel. In espansione risulta comunque il consumo domestico con moka e capsule, che «sempre più verranno vendute anche grazie a un’esternalizzazione virtuale, con lo sviluppo dell’e-commerce», afferma Pogliani, che prima di Illy è stato responsabile dello sviluppo internazionale di Nespresso. 

Rispetto alla conquista di nuovi mercati, Pogliani evidenzia che «l’azienda è presente in oltre 140 paesi e possiamo considerare gli Stati Uniti il nostro secondo mercato domestico. Poi vengono Europa e Medio Oriente. Per collocarsi correttamente bisogna valutare l’attrattività economica di un dato paese, ma anche la possibilità del prodotto di trovare accoglienza». Al proposito, il manager cita il caso della Cina, dove «possediamo una filiale da 15 anni ed è quella che si è più sviluppata in tempi recenti: fino a 7-8 anni fa non era nemmeno possibile parlare di espresso da quelle parti, ma il cambiamento è stato rapidissimo e oggi l’attenzione è molto forte».