Itas Muta, insediato il nuovo consiglio a guida Lorenz

Confermata l’introduzione della figura dell’amministratore delegato in capo all’attuale direttore generale Agrusti. Taglio generalizzato ai compensi, con il dimezzamento di quello del presidente. 

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Itas Mutua (l’unica realtà assicurativa assieme alla piemontese Reale a mantenere in Italia questo particolare assetto societario) ha presentato il nuovo consiglio di amministrazione scaturito dall’assemblea dei delegati dello scorso 24 aprile che ha visto la cordata capeggiata dal presidente uscente Fabrizio Lorenz uscire largamente vittoriosa su quella dello sfidante Andrea Girardi.

E tra le prime cose comunicate dal rieletto presidente Lorenz c’è quella relativa agli emolumenti del consiglio: «abbiamo dimezzato il mio compenso rispetto al mio predecessore   in totale i compensi dell’intero consiglio d’amministrazione scendono da 1,6 milioni di euro a meno di un milione». Un segnale di inversione di tendenza dopo gli scandali che hanno travolto la gestione Di Benedetto per segnare il ritorno sulla strada maestra tracciata da Edo Benedetti, uno dei più longevi presidenti della società: «dobbiamo raccogliere l’eredità della mutua e ritornare ai valori mutualistici. Questa è la linea del nuovo consiglio d’amministrazione» sottolinea Lorenz. Guardando in tasca al neo presidente, il suo emolumento sarà quindi di circa 300.000 euro rispetto ai 600.000 che incassava l’ex presidente Giovanni Di Benedetto, con un taglio netto di 100.000 euro rispetto ai 400.000 euro annui che Lorenz incassava da direttore generale di Itas, prima, e poi da capo della controllata Valpiave.

Anche il vicepresidente vicario –riconfermato – Giuseppe Consoli aveva beneficiato del largheggiamento dell’era Di benedetto arrivando a 420.000 euro all’anno, mentre ai consiglieri semplici spettavano 20.000 euro. Mentre l’ex direttore generale coinvolto nello scandalo che lo ha portato al dimissionamento, Ermanno grassi, percepiva circa 700.000 euro all’anno.

Quanto alla gestione societaria, con il nuovo statuto il direttore generale Raffaele Agrusti diventa anche amministratore delegato figura quest’ultima introdotta per la prima volta in Itas, assumendo funzioni che prima erano svolte dal presidente.

Lorenz nella sua presentazione ripete a mo’ di mantra la parola mutua, guardando al futuro prossimo della compagnia, che secondo lui dovrebbe guardare con sempre più attenzione alla previdenza integrativa, spesso legata nel mondo assicurativo a prodotti sulla vita: «noi dobbiamo fornire un servizio ai nostri soci assicurati. Dobbiamo caratterizzarci per le relazioni con il socio assicurato. Ormai in Italia siamo rimaste in due mutue e dobbiamo puntare sulla nostra caratteristica che è quella di avere un rapporto privilegiato con i soci assicurati a differenza delle società capitalistiche che possono contare sui soci di capitale». E per questo guarda con attenzione al ruolo di Cassa Centrale Banca come uno dei due poli nazionali del credito cooperativo.

Alla fine della prima seduta del nuovo consiglio Lorenz ha dichiarato: «abbiamo approvato un piano industriale triennale che prevede una crescita annua del 4%, superiore a quella media del mercato. La parola d’ordine è disciplina sulla redditività: dobbiamo crescere con equilibrio e nel rispetto dei valori della Mutua che ha raggiunto la soglia di un milione di soci. Il mio personalissimo impegno è quello di riannodare un filo che si è in parte spezzato durante lo scorso anno e di raccogliere un’eredità importante che i quasi 200 anni di storia ci consegnano. Il ruolo che mi è stato confermato, mi affida la responsabilità di consolidare la fiducia di un milione di soci assicurati ma anche quella di affrontare un progetto di consolidamento importante per la Compagnia, che sappia tener conto delle nostre radici e dei nostri valori».