Dal 6 dicembre anche l’Alto Adige in “zona gialla” assieme al Friuli Venezia Giulia

Fedriga chiede al governo maggiori controlli interni e sulle frontiere. In Austria si va verso multe di 7.200 euro ai renitenti della vaccinazione Covid. 

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zona gialla

Il NordEst italiano si colora sempre più di giallo: dopo il Friuli Venezia Giulia, entra in “zona gialla” anche l’Alto Adige che probabilmente sarà seguito a breve anche dal Veneto, mentre sempre più sindaci stanno imponendo l’obbligo di mascherina all’aperto nelle settimane che si avvicinano al Natale.

A partire dal 6 dicembre, con l’entrata in vigore del super green pass, la provincia di Bolzano diventazona gialla”, con 36 comuni già in “zona rossa”, molti dei quali situati nelle principali località turistiche della provincia. La curvadei contagi è in continua salita: nelle ultime 24 ore si sono registrati altri 12.764 positivi e 89 morti. In crescita anche i pazienti in terapia intensiva (683, con un incremento di 14 unità rispetto al giorno precedente) ed i ricoveri ordinari (5.227, ovvero +92). In sette regioni (Lombardia, Valle d’Aosta, Lazio, Veneto, Marche, Liguria e Calabria) si registrano valori vicini al 10% dei ricoveri nelle terapie intensive o al 15% dei ricoveri ordinari, soglie che, oltrepassate assieme, segnano il passaggio alla “zona gialla”.

Il NordEst è al momento l’area più esposta, anche per la sua vicinanza ad Austria e Slovenia, dove il virus dilaga. Il governo di Vienna ha deciso che il primo febbraio scatterà l’obbligo vaccinale e i “no vaxirremovibili potrebbero rischiare una multa da 3.600 euro che potrebbe addirittura essere raddoppiata in caso di inottemperanza. Una misura, secondo il ministro alla salute, Wolfgang Mueckstein, «senza alternative» visto il basso tasso (circa il 70%) di vaccinati.

Proprio in questo contesto, il presidente del Friuli Venezia Giulia (e della Conferenza delle regioni), Massimiliano Fedriga, ha chiesto al Governo Draghi di disporre controlli a campione alle frontiere «per verificare che chi varca il confine possieda il certificato».

Per le regioni del NordEst l’obiettivo diventa evitare la “zona arancio”, che ha maggiori restrizioni. Governo e Regioni contano molto sul super green pass e la conseguente stretta sui controlli in programma tra il 6 dicembreed il 15 gennaio per frenare la diffusione del Covid-19 in un periodo particolarmente complicato come quello delle festività natalizie e di fine anno, quando si moltiplicano le occasioni di assembramento.

Molte città autonomamente stanno imponendo con ordinanze locali l’uso di mascherina all’aperto, mentre l’Ancichiede al Governo di valutare l’estensione dell’obbligo della mutanda facciale su tutto il territorio nazionale.

Tra i nodi delicati c’è il trasporto pubblico locale, dove saranno intensificate le verifiche sul possesso del super green pass degli utenti di bus e metro, con le aziende municipalizzate che lamentano un numero inadeguato di controllori e dubbi che questi ultimi possano verificare la certificazione verde come gli agenti di pubblica sicurezza.

I problemi maggiori sono connessi con il trasporto pubblico degli alunni delle scuole, visto che per costoro non è ancora prevista l’effettuazione della vaccinazione, con conseguente obbligo di tampone ogni due giorni e conseguenti costi a carico delle famiglie. Si punterà a fare controlli a campione, con il supporto delle forze dell’ordine, all’ingresso delle fermate della metropolitana ed a quelle dei bus. Salate le multe per i trasgressori, da 400 a 1.000 euro. Le stesse sanzioni sono previste per chi viene trovato nei locali, bar, ristoranti, con il con il green pass ordinario o super non in regola.

In un contesto dove la presenza del Covid-19 è in risalita, complice anche la nuova variante Omicron, chi teme forti ripercussioni economiche sono gli operatori turistici della montagna e delle città d’arte, visto che nel dubbiocoloro che avevano intenzione di fare una vacanza sulla neve o culturale sta cambiando idea, preferendo rimanere a casa. Uno scenario favorito anche dalle difficoltà logistiche di molte famiglie, visto che le nuove regole sugli alberghi prevedono il controllo del possesso del super green pass da parte di tutti ospiti, con minori non ancoravaccinati compresi, con conseguente obbligo di tampone ogni due giorni.

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