Orsi, le associazioni animaliste chiedono al governo di impugnare la legge del Trentino

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Legge trentina sugli orsi rapporto grandi carnivori Gestione degli orsi orsi in trentino

No alla cattura e uccisione fino ad 8 esemplari all’anno. Orsi patrimonio indisponibile dello Stato e fauna protetta che non può essere scalfita da una legge regionale.

 

Le maggiori associazioni animaliste chiedono al Governo Meloni d’impugnare innanzi alla Corte Costituzionale la legge della Provincia autonoma di Trento n. 2 del 7 marzo scorso che consente l’uccisione fino a otto orsi l’anno.

Nell’istanza, sottoscritta da Oipa, Enpa, Fnpn, Lac, Lav, Leidaa, Leal, Lipu e Lndc Ap al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, al ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Roberto Calderoli e al ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, le associazioni animaliste esprimono netta contrarietà all’applicazione della norma, «sia per una violazione delle prescrizioni normative comunitarie, che ben potrebbero esporre il nostro Paese alla possibile apertura di una (ulteriore) procedura d’infrazione in tema di gestione della fauna selvatica, sia per un contrasto con la novella costituzionale rappresentata dall’art. 9, inserita tra i Principi fondamentali, nel quale viene previsto che la Repubblicatutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni”, sia perché uccidere otto orsi l’anno è un atto violento e crudele che non incide sulla sicurezza dei cittadini trentini, sia per l’insussistenza scientifica delle motivazioni addotte riguardo il rispetto della conservazione della specie di orso bruno»”.

Le associazioni inoltre evidenziano quanto tale legge risultiimpopolare” per i cittadini italiani, che hanno più volte manifestato dissenso rispetto all’attuale gestione dei grandi carnivori da parte della Provincia di Trento, sostenendo le diverse azioni legali condotte dalle associazioni innanzi al Tribunale di Giustizia amministrativa di Trento e al Consiglio di Stato, grazie alle quali già in sede cautelare si è ottenuta la sospensione di diversi provvedimenti di uccisione di orsi e lupi.

L’istanza, inviata per conoscenza anche alla Commissione Europea – Direzione generale Ambiente, articola poi una serie di puntuali osservazioni giuridiche che evidenziano, nel testo della legge trentina, la violazione della corposa normativa riguardante la gestione e tutela dell’orso bruno.

Le associazioni animaliste chiedono al governo Meloni un «intervento deciso» per riportare il Trentino nel solco della corretta applicazione delle leggi della Repubblica e dell’Unione europea, accompagnato da «un’opportuna azione legale mediante l’impugnazione davanti alla Corte Costituzionale» della legge trentina, così come già accaduto anche nel recente passato per il superamento delle competenze autonomistiche e per la violazione delle leggi dello Stato.

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