Agsm Verona presenta a Vienna la propria strategia per la mobilità elettrica

Croce: «siamo i primi in Italia a sperimentare i nuovi pali intelligenti per l’illuminazione pubblica attrezzati per la ricarica veloce dei veicoli elettrici». 

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Per sviluppare la mobilità elettrica, l’Italia deve recuperare un forte gap nella rete di colonne di ricarica: nella Penisola sono appena 2.741 (e di queste soltanto 443 sono veloci da 22 KWh o più) contro le 14.000 della Francia, le 12.000 del Regno Unito, le 22.000 della Germania. Questo rappresenta un grosso freno alla crescita del settore che pure ha registrato un picco nelle vendite negli ultimi mesi in Italia, pur rimanendo sempre un settore di nicchia.

Al giugno scorso, erano state immatricolate 4.129 nuove vetture elettriche, l’89% in più rispetto allo stesso periodo del 2017, ma ancora troppo poche rispetto alle 300.000 circolanti oggi in Europa (14.467 in Italia), oltre ad essere una frazione insignificante rispetto ai circa 150.000 veicoli immatricolati ogni mese in Italia.

Una soluzione per favorire la diffusione della mobilità elettrica però c’è e viene dal sistema delle municipalizzate, fortemente radicate nelle città: Agsm Verona (sesta multiutility in Italia con un fatturato di 800 milioni di euro ed una quota di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili pari a 250 GW) ha presentato a Vienna, unica realtà italiana invitata, in un convegno internazionale organizzato dalla VKO (l’associazione delle multiutility austriache), il suo programma che già vede lo sviluppo di una rete distributiva urbana ad alta velocità attraverso non soltanto le tradizionali colonnine, ma anche grazie ad una nuova generazione di pali d’illuminazione pubblica “intelligenti” che verranno installati sin dalle prossime settimane, particolarmente indicati per i centri storici.

«Questi nuovi pali – spiega Michele Croce, presidente di Agsm Verona – sostituiscono quelli esistenti, ma al loro interno contengono servizi avanzati: antenne wi-fi e sistemi di videosorveglianza; alloggiamenti per nuovi servizi legati alla smart-city e due prese di ricarica veloce a 22 kwh per autovetture. In 36 mesi arriveremo così a 100 punti pubblici di ricarica veloce e ad una media, per abitante, in linea con le migliori d’Europa».

La nuova rete di distribuzione si affianca ai servizi per una migliore mobilità urbana (la gestione centralizzata del traffico integrata via app con i sistemi star&stop delle autovetture; l’apertura di corridoi nel traffico per le autoambulanze in codice rosso) e ad un pacchetto di “aiuti” ai possessori di vetture elettriche concordato col comune di Verona e Volkswagen Group Italia: parcheggi in città dedicati; accesso libero alla ZTL; wallbox di ricarica gratuita da installare al domicilio dei nuovi possessori di auto elettriche.

«La sinergia pubblico-privato – aggiunge Croce – è la strada per colmare velocemente il gap distributivo e rendere possibile la diffusione delle vetture elettriche la cui crescita è fondamentale per abbattere i livelli di inquinamento, i costi sanitari ad esso collegati, e per accelerare la trasformazione dell’industria italiana  dell’auto che in pochi anni potrebbe arrivare ad un fatturato potenziale superiore agli 800 miliardi».

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