V Giornata mondiale delle Api

Cirone (Fai-Federazione Apicoltori Italiani): «fondamentale intensificare la collaborazione tra apicoltori e agricoltori». 

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strage delle api

Quinta celebrazione per la “Giornata mondiale delle Api”, proclamata nel 2018 dall’ONU, l’Organizzazione delle Nazioni Unite, su iniziativa della Repubblica Slovena con il determinante sostegno e il voto favorevole dell’Italia. A ricordarlo la Federazione Apicoltori Italiani (FAI), sigla storica che dal 1953 rappresenta il comparto in tutte le Istituzioni italiane, europee e internazionali.

«Quella del 2022 – sottolinea il presidente della FAI, Raffaele Cirone – sarà per noi la “Giornata Mondiale dell’Ape per un’Agricoltura più produttiva e sostenibile”: è infatti la funzione di impollinatore (ben oltre il 90% di tutti gli altri insetti utili presenti nei nostri ecosistemi), che rende questo insetto (Apis mellifera Ligustica-Spinola, 1806), originario della nostra Penisola e ormai diffuso in tutti i continenti, un prezioso alleato dell’uomo».

Sinergia grazie alla quale l’apicoltura si consolida come fondamentale fattore di produttività dell’agricoltura: la presenza di alveari sul territorio, genera in Italia ben 2 miliardi di euro di valore della produzione agro-alimentare, cui si deve aggiungere il valore dell’apporto ecosistemico che le api garantiscono con il sebrvizio di impollinazione alla biodiversità, stimato in 150 miliardi di euro.

Nonostante le numerose criticità cui il settore va spesso incontro, l’Italia garantisce l’incremento costante del patrimonio apistico nazionale. I numeri parlano da soli: l’ultimo censimento 2021 ha sfiorato la ragguardevole quota di 2 milioni di famiglie di api, oltre 70.000 allevatori ufficialmente dichiarati, di cui 50.000 per autoconsumo e 20.000 imprenditori agricolisebbene “senza terra”. Un capitale naturale, composto da oltre 100 miliardi di api il cui valore è stimato in ben 500 milioni di euro, di gran lunga superiore alla produzione lorda vendibile dell’intero comparto.

«La Giornata Mondiale delle Api – ricorda infine Cirone – deve essere l’occasione per intensificare e perfezionare la collaborazione tra apicoltori e agricoltori: sono loro che insieme operano in concreto ogni giorno e non solo nel momento delle celebrazioni. Aiutare l’ape mellifera e gli impollinatori a ritrovare una naturale collocazione in tutte le aziende agricoleitaliane che, non va mai dimenticato, sono poi gli spazi dai quali il comparto apistico nazionale trae slancio e valore produttivo per alimentare una filiera indispensabile quanto delicata è l’impegno concreto di questo tempo difficile, in cui viene messa in discussione persino la sicurezza alimentare».

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