Provincia di Trento, nuovo progetto di supporto agli anziani e ai malati reumatici: “educazione al movimento”

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Anziana con medico foto by shutterstock 1Iniziativa volta al miglioramento della salute e alla prevenzione dei reumatismi

“E io mi muovo!” è un progetto per promuovere l’attività motoria ed educare alla salute, rivolto ai malati reumatici e agli iscritti ai circoli anziani del Trentino. Se un migliaio sono infatti gli iscritti all’Associazione trentina Malati reumatici, circa 7.000 sono gli iscritti all’Università della terza età del tempo disponibile, di cui quasi 3.000 lo scorso anno hanno partecipato alle attività motorie promosse dall’ente. Un’iniziativa frutto di un’integrazione fra diversi soggetti con obiettivo educare alla salute e ai benefici che possono dare determinati stili di vita e il movimento.

In Italia è in atto una radicale trasformazione della struttura per età della popolazione, con un numero di ultra 65enni che supera già di oltre mezzo milione la popolazione con meno di 20 anni. In provincia di Trento negli ultimi 40 anni la speranza di vita è aumentata considerevolmente e di conseguenza gli anziani sono diventati sempre più numerosi (quasi 30.000 persone di 80 anni ed oltre). Gli anziani con più di 64 anni rappresentano oggi circa un quinto della popolazione ed entro il 2030 si stima che circa un quarto della popolazione avrà più di 64 anni.

Secondo gli esperti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) l’evoluzione verso un progressivo allungamento della vita può essere considerata contemporaneamente un “trionfo e una sfida”. La sfida consiste nella necessità di prepararsi ad accogliere dignitosamente un numero crescente di anziani e nel garantire le condizioni affinché gli anni aggiunti possono essere vissuti attivamente ed in buona salute. Si tratta di una sfida dal punto di vista sia sanitario che economico e sociale.

Per affrontare questa sfida l’Unione Europea ha proclamato il 2012 “Anno europeo dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni”, quale anno volto a promuovere la vitalità e la dignità di tutti attraverso una cultura dell’invecchiamento attivo che valorizzi l’utile contributo degli anziani alla società e all’economia.

La promozione dell’attività fisica occupa un ruolo fondamentale in questo campo: le evidenze scientifiche documentano un ruolo significativo dell’attività fisica nella prevenzione della mortalità precoce in generale, delle malattie cardiovascolari, di quelle cerebrovascolari, del diabete, della depressione, della demenza, del tumore alla mammella e del tumore al colon retto. Queste patologie rappresentano i problemi di salute più frequenti ed invalidanti della popolazione adulta e anziana anche in Trentino. Gli effetti positivi dell’attività fisica non si limitano al campo della prevenzione: risulta ormai accertato anche il ruolo nella terapia e riabilitazione di numerose patologie cronico degenerative. Anzi, per la maggior parte delle persone affette da malattie disabilitanti, la sedentarietà rappresenta un rischio ancora maggiore rispetto alla popolazione generale. Garantire a questa fetta di popolazione le condizioni per praticare attività fisica risulta quindi di particolare importanza.

La maggior parte dei trentini tra 18 e 69 anni svolge almeno qualche tipo di attività fisica: tuttavia, nella popolazione tra i 18 e i 69 anni, circa una persona su 6 risulta completamente sedentaria (non svolge nessun tipo di attività fisica, né al lavoro, né nel tempo libero). La sedentarietà aumenta con l’età, è più diffusa tra le donne e tra coloro che riferiscono di avere molte difficoltà economiche.

Il progetto Educazione al movimento è stato messo a punto dall’U.O.C. di Reumatologia dell’Ospedale S. Chiara di Trento, dall’Associazione Trentina Malati Reumatici (ATMAR) e dall’Università della terza età e del tempo disponibile del Trentino (UTETD), con il sostegno dell’assessorato provinciale alla salute e politiche sociali.