Montecchio Maggiore: sì alla riapertura dei bordelli

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Montecchio Maggiore: dal comune sì alla riapertura dei bordelli per sconfiggere la prostituzione di strada

Anche Montecchio Maggiore (Vicenza), uno dei comuni italiani con la maggior presenza percentuale di stranieri residenti, si “aspetta” la riapertura delle case chiuse per risolvere il problema della dilagante prostituzione all’aperto.

A lanciare l’idea il giovane sindaco Milena Cecchetto, esponente della Lega Nord: “l’unico modo per ripulire le nostre strade sarebbe di riaprire le case chiuse, in modo da controllare non solo il fenomeno della prostituzione, ma anche le illegalità che spesso sono ad esso collegate. In attesa che anche il Governo centrale si renda conto di quanto accade, non ci resta che combattere con le armi che abbiamo”. In questa lotta contro la prostituzione da strada, il comune di Montecchio ha deciso di attuare una politica diversa rispetto a quanto avvenuto nel capoluogo Vicenza, dove l’ordinanza continua a far discutere.
“Tra le nostre strategie – ha aggiunto il sindaco Milena Cecchetto – non c’è certamente quelle di vietare alcune zone alle prostitute, con l’unico effetto di spostarle da un’altra parte del paese. Da parte nostra abbiamo intensificato i controlli, per scoraggiare i clienti”. Sul territorio comunale di Montecchio Maggiore, nel 2011 sono state 70 le sanzioni comminate per violazione della norma anti-prostituzione, ma oltre la metà, una quarantina, sono scattate in meno di due mesi, dal 1 luglio in poi, specie lungo la SR 11, non a caso definita la “strada del sesso”.

Le 70 sanzioni antiprostituzione porteranno nelle casse comunali circa 35.000 euro. L’importo, deciso dalla Giunta comunale, è fisso e, spiega il Comandante della Polizia locale Chiara Crestani, di solito viene corrisposto in maniera regolare entro i termini previsti, senza alcuna opposizione al verbale, forse perché i sanzionati preferiscono pagare e dimenticare al più presto l’incidente piuttosto che fare ricorso e svelare pubblicamente la propria identità. “Anche se – svela la Crestani – non è mancato chi si è presentato per il ricorso accompagnato dalla moglie!”.