Immatricolazioni auto, il Friuli Venezia Giulia chiede di agire sull’Ipt come già avviene in Trentino

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honda-concessionaria 1Grazie al blocco dell’Ipt, in Trentino è boom di immatricolazioni. La Provincia riduce la tassazione sulle assicurazioni auto

Le ultime manovre finanziarie volute dal Governo ha scombussolato il mercato delle immatricolazioni degli autoveicoli, dirottandolo verso quelle realtà dove l’IPT è più bassa, come in provincia di Trento. Di ciò si sono accorte le varie regioni, che si trovano a fronteggiare un calo di entrate derivante dalla riscossione del gettito dell’imposta provinciale d’immatricolazione, l’IPT. A chiedere provvedimenti di riequilibrio è il consigliere regionale del Friuli Venezia Giulia, Roberto Novelli (PdL) che ha chiesto che la Regione “convochi urgentemente un tavolo con le quattro Province per individuare la soluzione più opportuna per far fronte ai diversi maggiorati importi dell’imposta provinciale di trascrizione (IPT), soluzione che tenga conto sia delle esigenze dei consumatori sia del settore auto, che ha già risentito di un importante calo di vendite in seguito alla crisi economica.
Per Novelli “fino al 28 dicembre, in Friuli Venezia Giulia l’ammontare delle tasse di immatricolazione veniva determinato dalle singole Province che decidevano in maniera autonoma quale tariffa applicare. Con il decreto Monti, invece, il pagamento dell’IPT è diventato proporzionale al numero di kilowatt per gli atti soggetti a IVA su tutto il territorio nazionale, e dunque anche per le Regioni a statuto speciale. L’unica eccezione è rappresentata dalle Province autonome di Trento e Bolzano che, essendo titolari del tributo, hanno legiferato decidendo di mantenere il vecchio regime”.
Mentre il Friuli Venezia Giulia auspica il medesimo trattamento goduto dalla provincia di Trento, in Trentino si assiste ad un vero boom delle immatricolazioni di autoveicoli: a fine 2011, queste sono state oltre 22.000, 3.300 in più rispetto al 2010. La crescita del 17,6% sul 2010 è avvenuto quasi tutto negli ultimi due mesi dell’anno, quando a seguito dell’entrata in vigore del nuovo regime fiscale la provincia di Trento è diventato un piccolo paradiso per le immatricolazioni, specie per le aziende che gestiscono grandi flotte, dove i risparmi possibili consentono di avere significativi risparmi sulla gestione dei parchi veicoli. Mentre in altre province l’IPT varia in base alla potenza in Kw del motore, raggiungendo cifre anche notevoli specie per i veicoli potenti, in Trentino si continua a pagare il tributo in misura fissa di 151 euro. Per approfittare di ciò, le ditte di noleggio stanno aprendo a Trento propri uffici di rappresentanza, come Arval, che ha iniziato a spostare le sue immatricolazioni da Firenze a Trento. Lo spostamento delle immatricolazioni delle grandi flotte consentirà alla provincia di Trento di incassare circa una decina di milioni di euro in più ongi anno, cui vanno ad aggiungersi il gettito della tassa di possesso. L’IPT a buon mercato non è l’unico vantaggio esistente in Trentino: la Provincia dal 1 gennaio 2012 ha deciso di ridurre anche il peso fiscale gravante sulle assicurazioni degli autoveicoli. Mentre in quasi tutte le province italiane si è assistito all’applicazione dell’addizionale massima rispetto alla quota base del 12,5%, giungendo al 16%, in Trentino si è provveduto a ridurre del 3,5% l’aliquota base, portandola al 9,5%, consentendo interessanti risparmi aggiuntivi per le flotte che immatricolano in Trentino.