La stretta creditizia tiene indenne il comparto pubblico, mentre strangola il privato

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Per la Cgia di Mestre, il credito alle imprese statali nella seconda parte del 2011 è cresciuto del 4,5%

Il mondo dell’economia e del credito va a due velocità. In una fase in cui i flussi creditizi hanno subito un’autentica contrazione, solo le imprese pubbliche hanno registrato un deciso aumento degli impieghi nella seconda parte del 2011: +4,5%.

La denuncia viene dalla Cgia di Mestre che ha analizzato gli impieghi erogati dagli istituti di credito ai principali settori produttivi del Paese nella seconda parte del 2011. Periodo in cui il differenziale ed i tassi di interesse hanno subito aumenti molto consistenti. Secondo i dati raccolti dagli artigiani mestrini, se alle associazioni tra imprese non finanziarie (cooperative, consorzi, etc.) l’aumento dei prestiti è stato del 1,5% (anche se in termini assoluti si tratta di importi molto contenuti), le imprese a partecipazione statale (aziende autonome, Ferrovie dello Stato, municipalizzate, imprese pubbliche, etc.) hanno registrato un +4,5%. Dalla fine di giugno alla fine di novembre (ultimo dato disponibile) i crediti erogati per questo settore sono aumentati in termini assoluti di quasi un miliardo di euro (precisamente 989,2 milioni di euro). Male la situazione registrata dalle imprese artigiane. Le quasi società artigiane (Snc, Sas, Srl e le ditte individuali con più di 5 addetti) hanno subito una contrazione del 1,6%, mentre per le quasi società non finanziarie altre (Snc, Sas, Srl e le ditte individuali con più di 5 addetti non artigiane), la riduzione è stata dello 0,2%.

Alle imprese private, che da sempre fanno la parte del leone, lo stock di erogato ha toccato i 788,3 miliardi di euro: con una variazione rispetto alla fine di giugno pari al +1,2%. Seppur positivo, questo aumento è stato comunque in linea con la variazione dell’inflazione che nello stesso periodo di tempo è cresciuta del 1,1%.

“Le aziende pubbliche solitamente sono grandi imprese che hanno un potere contrattuale nei confronti degli istituti di credito molto diverso da quello di una piccola o micro impresa – sostiene il segretario della Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi –. Quando le prime si trovano in difficoltà, tutta l’opinione pubblica è pronta a mobilitarsi per assicurare loro un aiuto, mentre se un piccolo artigiano si trova in difficoltà, la solitudine è la sua unica compagna di ventura”.

 

IMPIEGHI PER SETTORI E SOTTOSETTORI DI ATTIVITA’ ECONOMICA DELLA CLIENTELA

(Dettaglio società non finanziarie aggiornato a novembre 2011)

(valori in milioni di euro)

 

30/06/2011

30/11/2011

Var. ass.

giu/nov

Var. %

giu/nov

Associazioni fra imprese non finanziarie

1.109,6

1.125,9

16,3

+1,5

Imprese pubbliche

22.114,9

23.104,2

989,2

+4,5

Quasi società non finanziarie artigiane

32.284,5

31.752,8

-531,7

-1,6

Quasi società non finanziarie altre

67.897,5

67.790,9

-106,7

-0,2

Imprese private

778.690,3

788.289,1

9.598,8

+1,2

Nota: variazione indice nazionale dei prezzi al consumo nel periodo giugno/novembre 2011: +1,1%

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Elaborazione Ufficio Studi CGIA di Mestre su dati Banca d’Italia