“Uniti per crescere”: seminario di Confindustria Udine sulle reti d’impresa

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confindustria udine uniti per crescere
confindustria udine uniti per crescereLa crescita è un imperativo. Ma talvolta le imprese non sono in grado di cogliere, da sole, tutte le opportunità che, pur tra le difficoltà della congiuntura internazionale, possono presentarsi. Il contratto di rete d’impresa può essere uno strumento in grado di far fare un salto di qualità alle aziende. Richiede però un cambio di mentalità da parte degli imprenditori che si devono aprire alla collaborazione anche con aziende ritenute fino a ieri concorrenti.

E’ il concetto – riassunto da Salvatore Palermo, presidente Piccola Industria Friuli Venezia Giulia – su cui è ruotato il seminario dal titolo “Uniti per crescere” promosso dal Comitato per la Piccola Industria di Confindustria Udine, in collaborazione con la rivista “”L’Imprenditore” della Piccola Industria di Confindustria e con Antonveneta Gruppo Montepaschi.

L’incontro, coordinato da Fausto Aquino, direttore de “L’imprenditore”, si è sviluppato attraverso gli interventi tecnici di Emilio Paccioretti, direttore Master Management della Piccola e Media Impresa – LIUC, Francesca Mariotti, dell’Area Fisco, Finanza e Diritto d’impresa di Confindustria, Luca De Vita, di RetImpresa di Confindustria.

Se Paccioretti ha focalizzato il suo intervento sull’attitudine degli imprenditori a stare insieme, Mariotti e De Vita hanno invece soffermato la loro attenzione, pure sotto il profilo normativo o delle agevolazioni previste, sul contratto di rete, una libera aggregazione tra aziende con l’obiettivo di accrescere la loro competitività e innovatività. Ad aprile 2012 risultano essere stati registrati 327 contratti di rete che hanno interessato 1.733 imprese italiane, di cui 49 del Friuli Venezia Giulia.

A tale riguardo, Giuseppe Menzi, direttore generale Antonveneta – Gruppo Montepaschi, ha ricordato come il suo istituto bancario abbia sottoscritto da tempo con Confindustria Udine un accordo che riguarda, ma non soltanto, il sostegno ai progetti di internazionalizzazione: “c’è la possibilità, più di ieri, di unire le forze. Noi non vogliamo sponsorizzare il contratto di rete, ma è un dato di fatto che questo è uno strumento utile per facilitare l’aggregazione tra imprese. Noi ci crediamo e siamo disposti ad investire. La forza del Friuli Venezia Giulia e di tutto il Triveneto è la propensione a stare sui mercati internazionali. Il contratto di rete può dare più energia alle imprese vocate all’export ed Antonveneta, su queste tematiche, è ben attrezzata ed è pronta a fare la sua parte”.      

A parlare in termini più che espositivi del contratto di rete è stato anche Enrico Quendolo, presidente di Vetroresina Group, che ha dato vita nel luglio dello scorso anno con altre sei imprese friulane di prodotti complementari ad una riuscita aggregazione tra aziende. “Consiglio di farlo. Il contratto di rete è un esempio di deburocratizzazione del sistema italiano. E’ facile, semplice da attuare ma soprattutto efficace”.

“Sono molto contento di come si sta evolvendo l’esperienza pilota della Vetroresina Group, altre sono in itinere – ha aggiunto Alberto Toffolutti, presidente della Piccola Industria di Confindustria Udine -. Sul contratto di rete Udine è stata una delle prime territoriali italiane ad ospitare l’anno passato un seminario sull’argomento de “L’Imprenditore”. Oggi abbiamo tenuto volentieri un secondo appuntamento di approfondimento perché siamo convinti che le nostre imprese sono obbligate a crescere e che il contratto di rete è la risposta giusta a questa necessità”.