Una Haydn fra “Cine” e “Tango”

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pietrodarchiL’Orchestra sinfonica regionale diretta da Roberto Molinelli. Solista al bandoneón e fisarmonica Mario Stefano Pietrodarchi

Prosegue il tour estivo dell’Orchestra Haydn (con tappe a TRENTO in Contrada Larga mercoledì 25 luglio, a ZAMBANA VECCHIA nel parco della Chiesa dei Ss. Filippo e Giacomo venerdì 27 luglio e infine a MERANO in Piazza delle Terme sabato 28 luglio, sempre alle ore  21) con il programma “Cine y Tango”. Una locandina che vuole rendere omaggio a due mondi ricchi di aspetti fortemente comunicativi, sebbene apparentemente non vicinissimi, come il cinema e il tango.

Il viaggio al loro interno è percorso attraverso il bandoneón e la fisarmonica, comuni denominatori in tante delle musiche scritte sia per cinema che, naturalmente, per il tango, fino ad arrivare a brani appositamente pensati per appartenere contemporaneamente a entrambi, come il celebre Oblivion di Astor Piazzolla, un tango lento e liricamente suggestivo, composto per la colonna sonora del film Enrico iv di Marco Bellocchio.

Come sempre accade nel riascoltare celebri colonne sonore, è immediato il richiamo mentale alle scene cinematografiche che hanno ispirato quelle stesse musiche, fino a diventare un tutt’uno con esse. Come dimenticare, ad esempio, Padre Gabriel che, in Mission, suona il suo oboe camminando verso la cascata, in una delle più celebrate e suggestive musiche che Ennio Morricone ha donato alla storia del cinema, intitolata appunto Gabriel’s Oboe?

In Trittico, per bandoneón e orchestra – scrive Roberto Molinelli nell’introduzione al programma  – ho tentato invece il “percorso inverso”: anziché ascoltare musiche già celebri, come quelle (ad esempio) di Luis Bacalov, e immediatamente evocare Massimo Troisi nel Postino, partendo dal solo ascolto della mia composizione il pubblico cerca di immaginarne la sceneggiatura, in una sorta di colonna sonora scritta “in anticipo” per un film che ancora non c’è, e che va immaginato ascoltandola. I tre movimenti, denominati “Quadri”, come nell’arte visiva e pittorica intendono dunque essere ispiratori di immagini, come tre diverse, varie e contrastanti sceneggiature, e presentano stilemi riconducibili a entrambi gli universi sonori, cinema e tango, ai quali il concerto si intitola. Tribute to Hollywood è un medley dedicato ai kolossal hollywoodiani che, non raramente, avevano percorso prima la strada verso il successo a Broadway (come West Side Story), per poi approdare al grandissimo pubblico nelle sale cinematografiche. Non mancano anche gli esempi contrari, e cioè film diventati celebri musicals, come il brano che chiude il medley, Singin’ in the rain. I singoli brani sono America di Leonard Bernstein, da West Side Story (1957), Moon River di Henry Mancini, dal film Colazione da Tiffany di Blake Edwards con Audrey Hepburn (1961), My Way di Paul Anka, usata come colonna sonora in numerosi film, Because di Guy d’Hardelot, anch’essa usata in vari film, e infine Singin’ in the rain, dal film omonimo del 1952, con Gene Kelly, ma poi presente in innumerevoli altre colonne sonore di altrettanti film, tra cui anche Arancia meccanica di Stanley Kubrick.

Mario Stefano Pietrodarchi, bandoneón e fisarmonica

Mario Stefano Pietrodarchi, nato ad Atessa (CH) nel 1980, all’età di nove anni ha intrapreso lo studio della fisarmonica e successivamente del bandoneón. Allievo di C. Calista e di C. Chiacchiaretta presso la Scuola Civica Musicale “Fedele Fenaroli” di Lanciano, si è diplomato con lode presso il Conservatorio “Santa Cecilia” di Roma nel 2007. Perfezionatosi con A. L. Castano, J. Mornet, M. Pitocco, Y. Shishkin e W. Zubitsky, ha vinto i concorsi di Latina (1996), Montese (MO, 1997), Rieti (1999), Loreto (Ancona, 2000) e Lorient (Francia, 2001).

Attivo anche in campo teatrale, ha partecipato a programmi televisivi e ai festival di Montreal (2006) e di San Remo (2008). Solista delle tournées dell’Orchestra Internazionale d’Italia in Cina e Corea (2003, 2004 e 2005), nel 2005 ha collaborato con il Teatro dell’Opera di Roma e la Fondazione Petruzzelli di Bari per la realizzazione dell’opera Ascesa e caduta della città di Mahagonny di Kurt Weill sotto la direzione di Jonathan Webb.

Nel 2008 ha registrato le musiche di Paolo Buonvino per il film Caos calmo di Antonello Grimaldi con protagonista Nanni Moretti.

Mario Stefano Pietrodarchi ha suonato in Armenia, Belgio, Bielorussia, Canada, Cina, Corea, Croazia, Finlandia, Francia, Germania, Inghilterra, Portogallo, Russia, Serbia, negli Stati Uniti d’America, in Svizzera e in Ungheria.


Roberto Molinelli, direttore

Nato ad Ancona nel 1963, Roberto Molinelli ha studiato viola presso il Conservatorio “Gioacchino Rossini” di Pesaro, diplomandosi con il massimo dei voti e la lode.  Vincitore di vari concorsi nazionali e internazionali, ha suonato in duo, in formazioni cameristiche e come solista, apparendo al Teatro Comunale di Bologna, al Teatro alla Scala e alla Sala Verdi di Milano nonché al Parco della Musica di Roma. Docente di viola presso il Conservatorio “Luisa D’Annunzio” di Pescara, è direttore artistico dell’Orchestra da camera di Bologna.

In veste di compositore e direttore d’orchestra ha collaborato con Anna Caterina Antonacci, Andrea Bocelli, Sara Brightman, Lucio Dalla, Enrico Dindo, Cecilia Gasdia, Andrea Griminelli, Federico Mondelci, Danilo Rossi e Giorgio Zagnoni. Suoi lavori sono stati eseguiti tra l’altro ad Ankara, dalla Kremerata Baltica, a Città del Messico, dall‘Orchestra Filarmonica della Scala di Milano, dall’Orchestra da camera di Mosca, alla Carnegie Hall di New York, al Festival di San Remo e a San Pietroburgo. In occasione delle celebrazioni del centenario di Maria Montessori (1907-2007), la sua opera Montessoriana è stata da lui diretta negli Stati Uniti d’America, in Svezia e nella Sala Sinopoli di Roma. Con l’Orchestra Haydn Roberto Molinelli ha esordito nell’estate 2009.