La cantina Riondo di Valpolicella presenta un vino interessante, ma non al top
di Michele Miori
Quando ci si appresta a stappare una bottiglia di Amarone della Valpolicella Doc le aspettative sono sempre elevate, almeno proporzionali al prezzo della bottiglia. Le Cantine Riondo di Monteforte d’Alpone propongono il Castelfonte Amarone della Valpolicella Doc 2009, un assemblaggio delle uve tradizionali della valle con Corvina (60%), Rondinella (30%), Molinara (5%) e altre varietà secondarie (5%).
Come da tradizione, alla fine di settembre le uve vengono raccolte a mano e i grappoli migliori perfettamente sani vengono posti in piccoli contenitori ad appassire nelle fruttaie in condizioni controllate di umidità per circa 3 mesi, in modo da favorire la concentrazione degli zuccheri. Segue la pigiatura e la vinificazione in acciaio con la fermentazione con frequenti rimontaggi sulle bucce al fine di favorire l’estrazione di colore e di tannini. Dopo un periodo di riposo, il Castelfonte passa ad affinarsi in botti di legno per almeno 2 anni prima dell’imbottigliamento e della commercializzazione.
Di colore rosso rubino intenso, emana profumi di frutta matura (prevalente quello di ciliegie mature, di prugne secche e di cioccolato fondente). Servito attorno ai 16°-18°C, al palato si presenta piacevolmente morbido e vellutato, caldo, con una discreta nota tannica. Emerge una giusta freschezza e sapidità. Complessivamente equilibrato, anche se leggermente poco persistente nel retrogusto.
A tavola, il Castelforte Amarone della Valpolicella Doc è degno compagno di piatti a base di carni rosse e selvaggina, di formaggi stagionati ed erborinati. Eccellente nel classico risotto all’Amarone.
