Bolzano: autonomia specialissima in pericolo?

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COnsiglio provincia bolzano banchi consiglieri 1e ne è discusso nel Consiglio provinciale di Bolzano

“L’autonomia in pericolo?” è il tema del dibattito affrontato in Consiglio provinciale di Bolzano su richiesta di Pius Leitner dei Freiheitlichen e approvato all’unanimità dal collegio dei capigruppo. Leitner ha introdotto il tema spiegando che è “innegabile che l’autonomia è in pericolo”. Per Leitner è necessario sviluppare prospettive alternative, quali uno stato libero o l’autodeterminazione. La consigliera Eva Klotz della Suedtiroler Freiheit ha rinfacciato a chi governa la Provincia di non voler nemmeno parlare di autodeterminazione.

Per Andreas Poeder della BuergerUnion che critica la Giunta, “priva di visioni”, non basta parlare di piena autonomia per il futuro. I Verdi hanno invitato a considerare ed inserire la questione in un contesto europeo. La strada da percorrere rimane comunque quella dell’autonomia che soddisfa le esigenze fondamentali di pace e giustizia. Il consigliere Svp Elmar Pichler Rolle ha difeso i risultati raggiunti dall’autonomia in tutti i campi e ha sottolineato che grazie alle trattative anche l’Euregio ha raggiunto un ottimo livello, aggiungendo la volontà di puntare alla piena autonomia, la cosiddetta “Vollautonomie”, la piena autonomia. Per Alessandro Urzi’ (Fli) che ha difeso l’autonomia come concetto consolidato e condiviso, la “Vollautonomie” chiesta dalla Svp non è altro che una “secessione interna”.

“Nella ex Ddr – ha detto Sven Knoll (Stf) – si sentivano i discorsi che fa la SVP oggi: i politici al governo sostenevano che c’era lavoro e che tutto andava bene, mentre poco dopo cadeva il muro: allo stesso modo, la SVP festeggia l’Autonomia senza capire che essa è già superata, come capiscono invece i cittadini”. Secondo Arnold Schuler (SVP) l’Autonomia è stata finora l’unica strada percorribile, ma per il futuro si può discutere anche di altri modelli. L’Autonomia è l’unico punto fisso per i ladini, ha detto poi Florian Mussner (SVP), perché essa ha garantito la pace che è condizione per il dialogo e il futuro di tutti i gruppi linguistici. Il consigliere Donato Seppi (Unitalia) ha detto che l’Autonomia ha fatto dell’Alto Adige la provincia più cara d’Italia, a partire dalle case, quindi “la classe operaia non sa cosa farsene”. Per Roland Tinkhauser (F), gli Stati andranno a dissolversi, e l’Alto Adige potrà essere indipendente, quindi l’idea dell’autodeterminazione non è così campata in aria.

“Oggi – ha detto l’assessore Roberto Bizzo (PD) -, con il nostro contributo al risanamento, stiamo dimostrando che la nostra Autonomia funziona meglio, costa meno ed è indispensabile per la salvezza dello Stato: per questo va portata avanti con orgoglio”. In replica, per la giunta, il presidente Luis Durnwalder ha chiarito che se l’Italia ha certe difficoltà, queste riguardano anche l’Alto Adige, e non si può decidere in questo frangente di abbandonare lo Stato, perché sarebbe come se Berlino creasse uno Stato indipendente se la Germania fosse in crisi. C’è un diritto costituzionale da rispettare, e la Provincia è disposta a dare il proprio contributo, ovviamente rispettando le procedure. Durnwalder si è poi detto convinto che l’Autonomia è stimata e riconosciuta, e che si continuerà a seguire con cautela la strada intrapresa. In merito al riconoscimento a Fischer e Napolitano, il governatore ha spiegato che esso ha voluto essere un riconoscimento a tutti coloro che hanno accompagnato la Provincia sulla strada dell’Autonomia, che ha portato grandissimi vantaggi: per questo si continuerà nella direzione della Vollautonomie, la piena autonomia.