Firmata a Roma tra la provincia di Trento e il Ministero di giustizia l’intesa per la gestione del carcere e della mediazione penale

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PAT Paola Severino Lorenzo Dellai firma accorgo gestione carceraria 1 1Dellai: “una convenzione importante per la gestione del carcere e per il trattamento e reinserimento sociale dei detenuti”. Divina: “canali privilegiati per i detenuti che sono un’offesa per i disoccupati”

Sottoscritta a Roma presso il Ministero di Giustizia la convenzione per la gestione del carcere di Trento e il reinserimento dei detenuti. L’accordo firmato tra il ministro Paola Severino e il presidente della provincia di Trento, Lorenzo Dellai, prevede l’attivazione di azioni integrate che puntano al trattamento e al reinserimento sociale dei detenuti e dei minori entrati nel circuito penale, nonché per l’attuazione di percorsi di mediazione e ricomposizione dei conflitti. “Un’importante convenzione in materia di collaborazione carceraria. Così importante che in sede di firma ho promesso che sarò quanto prima a Trento per visitare la nuova struttura carceraria, che è moderna non solo dal punto di vista dell’edificio, ma anche perché attua modelli innovativi” ha detto il ministro Severino con la soddisfazione di Dellai: “mi fa piacere che da parte del Ministro Severino sia venuto il riconoscimento del responsabile impegno delle autonomie, in questo caso nel delicato settore delle politiche e delle strutture carcerarie”.

L’intesa sottoscritta intende disegnare un quadro organico delle iniziative già in atto e di quelle da sviluppare a favore delle persone in esecuzione penale interna ed esterna, valorizzando anche le opportunità offerte dalla nuova struttura carceraria di Spini di Gardolo: il tutto puntando ad un concreto reinserimento sociale e lavorativo. In particolare, il rapporto di collaborazione tra la provincia di Trento e il Ministero si occuperà del trattamento e del reinserimento dei detenuti presso la Casa circondariale di Trento, dei soggetti in esecuzione penale esterna e dei minori entrati nel circuito penale. L’intesa tra la Regione Trentino-Alto Adige e il Ministero, invece, si esplicherà sul piano della ricomposizione del conflitto da realizzarsi sia nel corso del procedimento penale sia dell’esecuzione della pena. L’intesa firmata sostituisce il protocollo sottoscritto dal Ministero e dalla Provincia del novembre 1993, aggiornandone le attività in tema di formazione professionale e inserimento lavorativo dei detenuti, di formazione degli operatori e dei volontari, di trattamenti alternativi alla detenzione, di assistenza post-penitenziaria, di assistenza alle famiglie bisognose dei detenuti, di assistenza alle vittime del delitto, di trattamento dei minori sottoposti a misure penali.

L’intesa consente inoltre di attivare interventi di ricomposizione del conflitto, da realizzare sia nel corso del procedimento penale che dell’esecuzione della pena altresì promuovendo progetti e attività riparatorie.

LNT Sergio Divina 2 1La firma dell’accordo ha sollevato il commento critico del senatore leghista Sergio Divina, per il quale “in momenti come questi, parlare di creare percorsi lavorativi preferenziali per detenuti, è uno schiaffo in faccia alle tante persone, giovani e non, che si stanno arrovellando per trovare un posto di lavoro e poter continuare a vivere onestamente col proprio sudore. Meglio farebbero, Dellai e la Ministra Severino, a pensare a come far lavorare i detenuti in carcere, almeno dove le strutture, come Trento, lo consentono per contribuire alle spese del loro mantenimento che ricadono sulla collettività”. Divina ricorda come in altri paesi il lavoro in carcere sia obbligatorio: “in Germania il lavoro nelle carceri è la normalità, con rare eccezioni per donne incinte ed ultrasessantacinquenni, e produce effetti positivi tanto per i detenuti (che raggranellano qualche soldino ed imparano una professione per quando escono) tanto per la comunità alla quale il detenuto costa cifre importanti (in Italia più o meno 500 euro al giorno), tanto alle imprese che possono reperire manodopera a prezzi competitivi”. Provocatoria, al riguardo, la proposta del senatore leghista: “sto predisponendo un disegno di legge che ricalca esattamente il modello tedesco, e prevede provocatoriamente la possibilità di avere sconti di pena (o conversione della pena in Kw) ai detenuti che liberamente volessero pedalare su apposite biciclette dotate di generatore elettrico in grado di produrre energia pulita a servizio delle strutture carcerarie o da mettere addirittura in rete. Solo mediante questi percorsi ‘rieducativi’ possiamo pensare che, a pena scontata, i detenuti saranno nelle condizioni di reinserirsi nella società”.