Il rilancio del pane passa dal Veneto e dal Friuli Venezia Giulia

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Veneto zaia coppola Panificatori 1Nuove norme a tutela del pane e panifici tradizionali e del pane a basso contenuto di sodio

Il rilancio del pane di qualità passa dalle regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia che hanno presentato due distinte iniziative. In Veneto la Giunta regionale ha presentato un disegno di legge volto a garantire la tutela nei confronti di chi il pane lo produce ma anche nei confronti del consumatore che deve sapere che cosa compra. Il provvedimento è stato illustrato a Palazzo Balbi dall’assessore regionale all’economia e alle attività produttive Isi Coppola insieme al presidente della Regione Luca Zaia e ai rappresentanti delle associazioni di categoria e dei panificatori.

“E’ uno strumento – ha detto il presidente Luca Zaia – per difendere chi il pane lo fa veramente”. Per l’assessore Coppola “accanto al pane prodotto nel modo più tradizionale, sul mercato è possibile acquistare pane ottenuto sia semplicemente per completamento di cottura, effettuata nei diversi punti vendita, sia per cottura d’impasti congelati o surgelati, per lo più provenienti dai Paesi dell’Europa dell’est. Il consumatore, al momento dell’acquisto, difficilmente riesce a comprendere se si tratta di pane fresco artigianale o di pane ottenuto con tecniche di conservazione prolungata che è stato cotto all’ultimo minuto. E’ importante quindi che ci sia una corretta informazione del consumatore sulla tipologia e sull’origine del pane che acquista”.

Il panificio è l’azienda tradizionale che il pane lo produce nell’arco della giornata con un procedimento produttivo unico e continuo che richiede una professionalità ed un impegno molto più alti per dare al consumatore il prodotto di qualità che sii aspetta di avere. “Il provvedimento legislativo – ha concluso Coppola – è stato costruito insieme ai panificatori e alle organizzazioni di categoria per tutelare i consumatori e le imprese tradizionali di panificazione, che garantiscono continuità ad una cultura veneta che si riconosce nei prodotti tipici e tradizionali. Vengono definite quindi in maniera puntuale e dettagliata le specifiche riguardanti il prodotto pane e le informazioni da comunicare obbligatoriamente ai consumatori. Attraverso il rispetto delle caratteristiche indicate, i panifici e gli esercizi si potranno fregiare della denominazione di ‘forno di qualità’. E’ prevista anche l’istituzione del Registro delle specialità da forno del Veneto al fine di valorizzare le produzioni tipiche e dare una riconoscibilità a prodotti che per i particolari ingredienti impiegati e le procedure di lavorazione si possono considerare storici e tipici e come tali valorizzati”.

Dal Veneto al Friuli Venezia Giulia: anche qui la Giunta regionale è intervenuta, su proposta dei responsabili della salute, Luca Ciriani, e del commercio, Angela Brandi, per regolare assieme ai rappresentati dei comuni e dei panificatori della regione un accordo per la produzione e la vendita di pane a basso contenuto di sodio, volto a favorire in regione la commercializzazione di una tipologia di pane con una minore quantità di sale, inferiore all’1,8% del peso in farina. “L’obiettivo – ha spiegato il vicepresidente della Regione e assessore alla salute, Luca Ciriani – è quello di sensibilizzare le persone sul tema del rischio legato all’ipertensione e alle malattie cardiovascolari: mangiamo troppo salato, e chi è a rischio deve avere a disposizione cibi per salvaguardare la propria salute. Comprare il pane con poco sale è un gesto semplice, ma importante”.