Presentata a Verona la nuova varietà di fragola “Garda”

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Fragola verona varietà Garda 1Frigotto: “la nuova fragola è il quarto frutto del progetto di miglioramento genetico della produzione veronese”

La provincia di Verona ha ospitato la presentazione della nuova varietà di fragola “Garda”, risultato delle attività del progetto di miglioramento genetico che la Provincia svolge in collaborazione con le associazioni di produzione veronesi e l’Istituto di Ricerca di Forlì. “La nuova varietà di fragola che presentiamo – ha detto il presidente della provincia di Verona, Giovanni Miozzi – è uno dei tanti esempi di come la Provincia sia in grado di investire risorse ed energie in diversi ambiti con successo. La fragolicoltura occupa una superficie di 500-600 ettari nel Veneto, di cui 400 nel Veronese”.

provincia verona fragola tipo Garda 1L’assessore provinciale all’agricoltura, Luigi Frigotto, “la fragola ‘Garda’ è il quarto risultato, dopo le varietà Irma, Eva e Dora, del progetto di allevamento ‘Il miglioramento genetico della fragola per il Veronese’. Le sue proprietà organolettiche conferiscono al frutto importanti qualità, come la notevole consistenza e l’elevata dolcezza della polpa. Sono contento del nome ‘Garda’, che lega l’unicità del prodotto all’eccellenza del nostro territorio. La fragolicoltura nel veronese rappresenta, infatti, il secondo bacino di produzione nazionale”.

Protagonista della nuova varietà è stato Walter Faedi, direttore del Consiglio di ricerca in agricoltura di Forlì: “voglio ringraziare la provincia di Verona, la sola in Italia, per aver creduto nella bontà e nelle potenzialità di questo progetto. ‘Garda’ rappresenta un esempio unico per il nostro Paese che si sta affermando anche oltre i confini, con nuove sperimentazioni in Russia e in Belgio. É una varietà dal risultato genetico sorprendente grazie alle sue caratteristiche rivoluzionarie, come la dolcezza e la consistenza della polpa, per la prima volta presenti insieme in un unico frutto, e per la ricchezza di acidi organici e proprietà antiossidanti”.

La fragolicoltura nel Veronese occupa una superficie pari a 400 ettari. Rappresenta il secondo bacino di produzione nazionale, dopo quello della Piana del Sele (Salerno). La coltivazione è concentrata soprattutto in pianura. Nella maggior parte dei casi, si utilizza una tecnica di coltivazione protetta tipica ed esclusiva del veronese, denominata autunnale-primaverile (350 ettari), che permette di ottenere dallo stesso fragoleto, due produzioni nell’arco di 10 mesi: una in autunno, subito dopo la piantagione (fine agosto) e un’altra nella primavera successiva.

Il servizio agricoltura della provincia di Verona insieme al CRA-FRF Unità di Ricerca per la Frutticoltura di Forlì e le due maggiori organizzazioni di produttori agricole che operano a Verona (complessivamente coprono il 60% della produzione di fragole) APO Scaligera e COZ di Zevio, hanno avviato nel 1995 un programma di miglioramento genetico finalizzato alla costituzione di nuove cultivar che soddisfino le sempre crescenti esigenze del mercato in termini di caratteristiche gustative e commerciali, che ben si adattino alla coltura autunno-primaverile, tipica del veronese, fornendo performance produttive sufficienti a mantenere la coltivazione della fragola economicamente sostenibile.

Dal 1995 ad oggi sono stati selezionati oltre 78.000 semenzali (piante originate da seme ottenuto da incroci intervarietali seguendo una metodologia di allevamento classico). Da questo lavoro di selezione sono state individuate e valutate 5.300 selezioni, di cui solo tre sono state già diffuse commerciale: nel 2003 IRMA, nel 2005 EVA e DORA che si sono rapidamente inserite nello standard varietale veronese. Attualmente a livello provinciale rappresentano il 50 – 60% dei fragoleti. IRMA è la cultivar rifiorente che ha reso possibile la coltivazione della fragola in Lessinia. Queste le loro caratteristiche principali:

IRMA: rifiorente, elevata produttività; bell’aspetto e buona pezzatura dei frutti; adatta quindi alla produzione estiva in montagna; dal punto di vista agronomico è molto rustica e quindi di facile coltivazione.

EVA: bell’aspetto del frutto; ottime performance in autunno (colorazione e produzione); frutti consistenti e di lunga conservabilità; buone caratteristiche organolettiche.

DORA: Elevate caratteristiche qualitative dei frutti; notevole consistenza dei frutti; buona produttività.

Lo sfruttamento commerciale delle tre cultivar, brevettate nella UE, permette alla Provincia di Verona, come pure agli altri organismi costitutori (CRA-FRF, Aposcaligera e COZ) una entrata annuale di circa 35.000 euro dovuta alle royalty.

Dopo le valutazioni condotte nella primavera 2012, il gruppo di lavoro (Istituzioni di ricerca e Organizzazioni di Produttori) ha deciso la diffusione di un’altra selezione (VR 02.312.2) – ottenuta da questo programma cofinanziato dalla Provincia di Verona – denominandola GARDA. Questa nuova varietà appare di grande interesse per l’area veronese in quanto ha un buon comportamento in autunno e uno molto interessante nel periodo precoce primaverile (anticipa EVA). I frutti si presentano molto consistenti, di forma molto regolare e di facile raccolta. Anche GARDA è stata protetta da brevetto europeo da CRA-FRF a cui il gruppo di Organismi Costitutori ha affidato la gestione per lo sfruttamento commerciale nella UE.

La nuova varietà GARDA è ottenuta da un incrocio intervarietale complesso che comprende le varietà Addie, Alba, Belrubi, Cardinal, Holiday, effettuato nel 2002 e selezionata a Verona nel 2004. E’ adatta agli ambienti settentrionali, in particolare del veronese e del cesenate sia in coltura protetta che di pieno campo. La pianta è molto produttiva in primavera ma, in genere, offre buone performance anche nel periodo autunnale (tecnica colturale veronese). Il frutto è di bella forma conica, perfettamente regolare, dolce, molto consistente e resistente alle manipolazioni; la pezzatura dei frutti tende a diminuire nella seconda parte della raccolta. Presenta una notevole facilità di raccolta e la possibilità di allungare gli intervalli di raccolta grazie ala notevole “tenuta” del frutto.