Abolizione barriere architettoniche, istituiti corsi per futuri geometri

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disabili piani fallica schneck sernagiotto 1A Vicenza la presentazione dei nuovi corsi di studio. Schneck: “giusto e doveroso formare gli studenti per una progettazione responsabile di spazi ed edifici”

Progettare edifici e spazi accessibili anche alle persone con disabilità: è questa la sfida lanciata da Palazzo Nievo, sede della Provincia di Vicenza, dove sono stati presentati i corsi gratuiti per aspiranti geometri negli istituti scolastici di Arzignano, Bassano, Schio, Thiene e Vicenza.

L’assessore regionale ai servizi sociali del Veneto, Remo Sernagiotto, intervenuto alla presentazione, congratulandosi con i curatori dei corsi ha definito “strategica l’educazione culturale e progettuale per il superamento delle barriere architettoniche offerta ai ragazzi che saranno poi i geometri, gli architetti e gli ingegneri del domani. Come Regione vogliamo che ci sia in ogni consiglio comunale un consigliere delegato su questi temi in modo che possa dare la sua consulenza su tutti i piani urbanistici ed edilizi pubblici e privati. Va poi tenuto presente – ha aggiunto – che il nostro orizzonte socioculturale e di reperimento di risorse in questo campo è l’Europa che ha ingenti finanze nel settore sociale che anche i nostri Comuni, associandosi, potrebbero ricevere”.

provincia vicenza disabili sala consiglio 1È la prima iniziativa del genere in provincia di Vicenza e la seconda nel Veneto. I corsi sono rivolti agli studenti delle ultime tre classi degli istituti tecnici per geometri. Gli esperti di ‘Ribaltamente’ aiuteranno i futuri professionisti dell’edilizia a orientare la progettazione verso i concetti di accessibilità e di fruibilità. Partendo dalle migliori esperienze internazionali e con il contributo della visione “dal basso” del tema dell’accessibilità. Infatti in aula non andranno solo gli architetti, ma anche persone con disabilità, operatori delle Ulss e tecnici del territorio che aiuteranno gli studenti a capire cosa significa vivere sulla propria pelle l’esperienza di un edificio o di uno spazio pubblico che produce handicap.

Quello di Vicenza è il secondo ciclo di incontri, dopo l’esordio dell’anno scorso in provincia di Treviso con il coinvolgimento di 740 studenti. Nel Vicentino gli istituti tecnici statali coinvolti saranno: il “Pasini” di Schio, il “Ceccato” di Thiene, l’“Einaudi” di Bassano del Grappa, il “Canova” di Vicenza , il “Galilei” di Arzignano. Ad illustrare l’iniziativa i suoi ideatori: Massimo Piani, presidente dell’associazione trevigiana Ribaltamente, e l’Aniep Vicenza. Per Attilio Schneck, Commissario straordinario della provincia di Vicenza, “gli studenti degli istituti per geometri hanno in mano il futuro dell’accessibilità. Giusto e doveroso, quindi, formarli già a scuola, mettendoli a confronto con chi conosce la problematica e la sa gestire”. Strettamente collegato, poi, c’è il tema della sicurezza, cui va riservata analoga attenzione visto che le due tematiche sono strettamente collegate.” Sulla stessa linea il prefetto Melchiorre Fallica: “l’accessibilità non riguarda solo i disabili, ma anche gli anziani, le mamme con i bimbi in carrozzina, chi è temporaneamente limitato a causa di un incidente. D’altra parte – ha proseguito – i fondi pubblici sono sempre meno, quindi fare rete diventa quasi un obbligo per convogliare soldi e fatiche nella medesima direzione, garantendo in maniera decisa e concreta una vita e una quotidianità dignitose a tutti, anche e soprattutto a chi deve affrontare maggiori difficoltà”. “Con questa iniziativa – ha spiegato Massimo Piani, presidente di Ribaltamente – intendiamo proporre percorsi formativi, sia di carattere emozionale che didattico, capaci di porre le basi di una nuova cultura progettuale. L’obiettivo è modificare l’ambiente secondo i criteri del ‘design for all’ e dell’universal design, per eliminare situazioni di difficoltà e favorire l’autonomia personale. Un approccio didattico multidisciplinare permette di trasmettere la consapevolezza di vincoli e criteri e dei tanti punti di vista da considerare nella pratica progettuale, a chiunque interagisca con l’ambiente e con situazioni di difficoltà”.