Zaccariotto: “azioni concrete per favorire l’occupazione qualificata”
Cerimonia di chiusura del primo corso per pizzaiolo 2012/2013 e alla consegna dei diplomi a 14 pizzaioli al Centro di formazione professionale provinciale alberghiero di Chioggia (isola dell’Unione) gestito dalla provincia di Venezia, alla presenza dell’assessore alla formazione e lavoro Paolino D’Anna, la presidente Francesca Zaccariotto, del direttore dei centri di formazione professionale Nicola Boscarato, il docente del corso Mauro Friso e il coordinatore del cfp Lorenzo Moretto.
Ogni corso promosso dal Centro di formazione professionale di Chioggia è articolato in 300 ore formative di cui 180 di formazione in sede con 80 ore dedicate alla pizzeria, 50 dedicate alla preparazione di altri prodotti lievitati o a piccole preparazioni di cucina, una decina di ore dedicate alle bevande e le rimanenti 40 per la gestione, anche contabile, della pizzeria, sul sistema di controllo alimentare nonché sull’ acquisizione dell’ex libretto sanitario. A queste ore se ne aggiungono 120 di stage aziendale.
Per D’Anna “nonostante i pesanti tagli nei trasferimenti abbiamo garantito la realizzazione di due corsi gratuiti per avviare persone in difficoltà occupazionale nel settore della pizzeria, continuando un’esperienza formativa ormai consolidata, rara nel panorama formativo, ma molto apprezzata sia per la qualità sia per gli esiti occupazionali, che ha trovato un’ampia eco anche a livello nazionale”. A fronte degli otto posti per corso previsti dalla Regione, tenuto conto della pressante richiesta, la direzione della scuola ha ritenuto di allargare la disponibilità di posti a 14 allievi per corso per un totale di 28 pizzaioli in due corsi. “Per il primo corso – ha detto D’Anna – abbiamo privilegiato un’utenza adulta in mobilità o in cassa integrazione; per il secondo abbiamo considerato le richieste dei più giovani”.
Soddisfatta la presidente Zaccariotto: “le richieste che arrivano al nostro centro di formazione professionale di Chioggia superano di gran lunga la disponibilità di posti disponibili, e giungono anche da fuori provincia, tanto che a malincuore la scuola è costretta a dire di no a molte persone. Queste professioni offrono infatti una concreta prospettiva occupazionale, a chi ha necessità di collocarsi o ricollocarsi in un mercato del lavoro sempre più ristretto. In questi anni abbiamo realizzato diversi progetti di sostegno al lavoro che resta una preoccupazione e un impegno costante della Provincia”.
