Lo sblocco dei debiti pregressi da parte del Governo rischia di arrivare ad imprese già morte

0
346
confartigianato veneto frav presidente giuseppe sbalchiero 1 1
confartigianato veneto frav presidente giuseppe sbalchiero 1 1Sbalchiero: “al ritmo di 32 cessazioni di artigiani al giorno, proclami a due anni sono inutili. A pensar male sembra che vogliano aspettare per risparmiare ulteriormente”

La proposta di sbloccare parte dei debiti pregressi contratti dalla pubblica amministrazione verso i fornitori privati da parte del Governo più che una boccata d’ossigeno sembra essere una delle tante “sole” rifilate dal Governo Monti a cittadini ed imprese. “A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca. E questo procrastinare continuo nella restituzione del dovuto in attesa che i debitori falliscano, assomiglia sempre più ad un escamotage per risparmiare!”

A dichiararlo GiuseppeSbalchiero, presidente di Confartigianato Imprese Veneto che sottolinea come “nel corso del 2012, solo in Veneto, hanno chiuso 32 imprese artigiane al giorno. Per questo l’annuncio del Ministro Grilli di voler varare nelle prossime settimane un decreto legge che, se tutto va bene, porterà a liquidare 20 miliardi di fatture pregresse nel 2013 e altri 20 miliardi nel 2014 a fronte di uno stock valutato dalla Banca d’Italia in 70-80 miliardi a fine 2011, è una notizia che non infiamma gli animi degli artigiani veneti. Il rischio è che la soluzione giunga a babbo morto”.

“Apprezziamo l’attenzione che è andata focalizzandosi sul tema, grazie ai margini di flessibilità sul bilancio concessi dall’Europa, da parte del Consiglio dei ministri e dei sindaci, ma non ci siamo con i tempi. Come ha spiegato il ministro Grilli nel corso della conferenza stampa, il primo passo della strategia per ridare alle imprese le loro spettanze è modificare i saldi finali di finanza pubblica, una volta ricevuto l’ok del Parlamento. Buonanotte! Il secondo passaggio, più complesso, prevede invece un decreto legge che dovrebbe determinare le forme, le modalità per attuare questa accelerazione dei pagamenti. Nel frattempo altre 20.000 imprese avranno chiuso!”

Secondo Sbalchiero “serve una soluzione complessiva e di impatto immediato per risolvere un problema che ha messo in ginocchio le imprese italiane. Sfruttiamo l’apertura proposta dalla Commissione Europea per ‘scontare’ dal calcolo del deficit pubblico il pagamento dei debiti arretrati della pubblica amministrazione nei confronti delle imprese e facciamo subito un provvedimento che consenta agli enti pubblici di saldare i debiti. Ma senza procedure complicate e inefficaci come la certificazione dei crediti che, alla fine, si è rivelato un modo per ‘pagare senza pagare’. E così, per gli imprenditori, al danno si è aggiunta la beffa”.

La soluzione, secondo gli artigiani veneti “deve essere semplice e di effetto immediato, come quella che propone Confartigianato: la compensazione secca, diretta e universale tra i debiti degli Enti pubblici verso le imprese e i debiti fiscali e contributivi delle imprese verso lo Stato. In questa vicenda, le imprese stanno pagando un prezzo altissimo. Ora non c’è più tempo da perdere. L’unico modo per onorare i debiti e pagarli! In questi anni – conclude Sbalchiero – abbiamo sentito annunci, promesse, e intanto le imprese devono chiudere perché lo Stato non paga i suoi debiti verso le imprese. Ora il tempo è proprio scaduto. Basta con le parole. Basta con i rimpalli di responsabilità. Agli imprenditori servono i fatti”.