Terre e rocce da scavo, colpo di coda del Governo Monti: impugnata alla Corte Costituzionale la norma del Veneto

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Regione Veneto giunta ass maurizio conte ln 2 1Conte: “provvedimento assurdo e penalizzante per il settore delle costruzioni”. Sbalchiero: “ultimo atto di un governo scellerato”

Inaspettato colpo di coda del Governo Monti che ha bloccato la normativa della regione del Veneto in materia di gestione dei materiali da piccoli scavi. Dopo l’adozione della delibera regionale n.179 dello scorso febbraio, che dava indicazioni sulla gestione delle terre e rocce da scavo per quantitativi inferiori a 6.000 metri cubi, come previsto dalla normativa nazionale, la giunta veneta doveva approvare una sua revisione per introdurre ulteriori semplificazioni e razionalizzazioni per il settore. Il provvedimento è stato invece rinviato perché in una delle ultime sedute, il governo dei tecnici guidato da Monti ha dato mandato all’Avvocatura Generale dello Stato di impugnare la deliberazione n. 179 innanzi alla Corte Costituzionale.

Per l’assessore regionale all’ambiente Maurizio Conte questo provvedimento è “oltremodo sconcertante il modo repentino con cui gli uffici statali hanno affrontato la questione, senza cercare alcun dialogo con l’amministrazione regionale. In questa fase sembra quasi che lo Stato sia più attento a bloccare più che a dare risposte alle esigenze del territorio. Speriamo invece che il pronunciamento della Corte Costituzionale tenga conto che, con questo provvedimento, la Regione ha fornito agli operatori pubblici e privati una serie di indicazioni indispensabili per la corretta gestione delle terre e rocce da scavo nei cantieri di modeste dimensioni, solo ed esclusivamente in attesa della più volte enunciata, ma ad oggi non ancora emanata, regolamentazione statale”.

L’impugnazione dinanzi alla Corte Costituzionale ha sollevato la reazione imbufalita del comparto artigiano del Veneto, uno dei più penalizzati dalla normativa nazionale. “Il mandato all’Avvocatura Generale dello Stato di impugnare davanti la Corte Costituzionale la deliberazione n. 179 della Regione Veneto in materia di semplificazione per le piccole imprese edili nella gestione di terre e rocce da scavo è un atto scellerato di un Governo che si è rivelato disastroso per il Paese e per l’artigianato in particolare” denuncia Giuseppe Sbalchiero, presidente regionale veneto di Confartigianato. “L’ultimo atto del Premier Monti – prosegue Sbalchiero in una piccata nota – fa ripiombare migliaia di imprese artigiane edili tra le mille difficoltà di una rete di balzelli burocratici imposti da una norma nazionale. Le imprese edili artigiane saranno impossibilitate a gestire il materiale risultante dai piccoli scavi, difficoltà peraltro ampiamente prevedibili, anzi …previste. Il legislatore nazionale è rimasto insensibile al problema pensando a disposizioni tarate per le grandi infrastrutture ma impossibili (e forse inutili) da seguire per cantieri minori”.

“Ha perfettamente ragione l’assessore regionale Conte – ammette Sbalchiero – quando dice di trovare ‘oltremodo sconcertante il modo repentino con cui gli uffici statali hanno affrontato la questione, senza cercare alcun dialogo con l’amministrazione regionale”. Risposte che la deliberazione offriva colmando, per altro, un vuoto regolamentare per i piccoli cantieri rimasto con l’emanazione del DM 161/2012. Vuoto normativo riconosciuto anche dal Capo della Segreteria tecnica del Ministero dell’Ambiente”.

Gli artigiani non si arrendono: “difenderemo con i deti la deliberazione n 179 che ha semplificato non poco la vita delle nostre imprese edili. A fronte di opere di dimensioni ridotte, infatti, non si deve produrre carta (Piano di utilizzo del materiale da scavo) almeno 90 giorni prima dell’inizio dei lavori. Venendo meno questo appesantimento burocratico, oneroso e dispendioso, che allunga i tempi di realizzo delle opere, spariscono le difficoltà nel gestire i materiali da scavo, si velocizzano i lavori consentendo di arrivare alla conclusione dell’opera in tempi più rapidi. Siamo però disposti alla piena collaborazione qualora il Ministero voglia seguire la strada maestra di una sua norma di semplificazione per i piccoli cantieri, magari prendendo spunto da quanto di buono è stato fatto in Veneto e/o da altri territori del nostro Paese fino ad oggi gli unici sensibili alle piccole imprese”.