Istruzione, i fondi per i libri in comodato e per la digitalizzazione quasi tutti al Sud. Al NordEst nulla

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L'assessore al lavoro della regione Veneto, Elena Donazzan.
elena-donazzan-ilnordestDonazzan: “il Veneto è costretto ad arrangiarsi, come al solito”

Mentre il NordEst paga tasse allo Stato centrale come e più delle regioni del Meridione, nella ripartizione dei fondi statali per i libri in comodato e per la digitalizzazione della didattica è ultimo nella ripartizione dei fondi con contributi uguali a zero.

“Il Veneto è stato tra le primissime regioni ad intervenire operativamente sul caro libri per le famiglie non solo con il buono acquisto ma soprattutto – ed è stata la prima – con un provvedimento sui libri in comodato. E’ un segnale importante – dice l’assessore regionale veneto all’istruzione Elena Donazzan – che recentemente il Ministro Carrozza abbia meritoriamente provveduto a stanziare una cifra, seppur contenuta, di 8 milioni di euro spalmati su 2013 e 2014 per i libri in comodato. Devo tuttavia registrare che, purtroppo, esiste in Italia una scuola di serie A e una scuola di serie B inversamente legata alla qualità della scuola stessa: al Sud, infatti, nel 2013 vanno tutte le risorse per la digitalizzazione e per i libri in comodato mentre al Nord (e quindi anche al Veneto) vanno zero risorse nonostante le nostre scuole raggiungano maggiori livelli di qualità ed efficienza”.

Secondo Donazzan”avrei voluto che si riconoscesse, oltre a una parificazione inesistente, anche il contributo che alcune regioni più attente hanno fattivamente dato in questo specifico settore dell’istruzione e dell’aiuto alle famiglie. Nel Veneto, infatti l’ultimo bilancio ha visto ben 1.500.000 euro destinati alle scuole più sensibili alle spese che sono proprie delle famiglie e all’etica del consumo. Sono 190 le scuole venete per complessivi 3.395 alunni che hanno ricevuto i finanziamenti regionali, e le provincie più sensibili sono state quelle di Treviso (43 scuole con 704 studenti) e di Padova (46 scuole con 627 studenti). Va detto – conclude Donazzan – che abbiamo potuto risparmiare 600.000 euro che vedremo di ridestinare al supporto della didattica alternativa a fronte del fatto che il Governo ci ha fortemente penalizzati negandoci le risorse”.