Perizie sui tassi dei mutui, 1 su 3 è usurario

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Su 50 contratti analizzati in tre mesi da Adico, evidenziati irregolarità nel calcolo degli interessi. “Ora le banche rispondano”

Circa 50 contratti analizzati, di cui 1 su 3 è risultato gravato da tassi usurari. È questo il primo bilancio del servizio lanciato all’inizio di luglio 2013 da Adico Associazione Difesa Consumatori di Mestre, che offre una consulenza integrata (perizia e tentativo di risoluzione stragiudiziale) a prezzi convenzionati a tutti i cittadini titolari di mutui, prestiti e finanziamenti.

Un contratto – si ricorda – è gravato da tassi usurari se il tasso di mora previsto supera il tasso soglia fissato ogni 3 mesi dalla Banca d’Italia: in questo caso il contratto è da considerarsi nullo dall’origine, ai sensi dell’articolo 1815, comma 2, del Codice civile, e il consumatore può chiedere la restituzione di tutti gli interessi pagati e, nel caso di un rapporto non ancora concluso, l’abbono di quelli previsti per le rate future fino all’estinzione del prestito.

Il bilancio di questa prima fase di verifiche è sorprendente: circa il 30% dei contratti analizzati nell’ambito dell’iniziativa promossa da Adico presenta caratteristiche di usurarietà secondo l’orientamento di giurisprudenza più restrittivo, che considera che il tasso di mora da solo debba essere superiore al tasso soglia. Adico ha stipulato una convenzione con un commercialista esperto in materia che fornisce ai soci, previa consegna di tutta la documentazione richiesta, una relazione contenente l’indicazione dell’usurarietà o meno dei tassi presenti nel contratto analizzato, e un’indicazione di massima della cifra che in caso di usurarietà dei tassi è possibile chiedere indietro. A quel punto, gli esperti di Adico procedono con un primo tentativo di risoluzione stragiudiziale della vicenda, chiedendo al titolare del contratto un incontro chiarificatorio per arrivare a una soluzione transattiva. Se ciò non è possibile, non resta che seguire la strada della causa.

“Le banche che hanno stipulato i contratti ‘incriminati’ vanno dai colossi multinazionali agli istituti del territorio – spiega il presidente di Adico, Carlo Garofolini – ora che si passa alla ‘fase due’ speriamo che i riscontri da parte delle banche siano puntuali e corretti, perché stando a questi primi dati non è difficile pensare che siano davvero tanti i contratti gravati da tassi usurari in circolazione, con un possibile effetto valanga che le banche dovranno saper gestire”.