Stagione d’opera 2013-’14 Fondazione Arena di Verona: si apre con il Don Pasquale di Doninzetti

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Fondazione Arena DonPasquale bozzetto casa Don Pasquale 1
Fondazione Arena DonPasquale bozzetto casa Don Pasquale 1Inaugurazione il 13 dicembre al Teatro Filarmonico

Venerdì 13 dicembre 2013 alle ore 20.30 con Don Pasquale di Gaetano Donizetti inaugura, come da tradizione, la Stagione opera e balletto 2013-2014 della Fondazione Arena di Verona al Teatro Filarmonico.

Nel giorno di Santa Lucia si alza il sipario sul nuovo allestimento del titolo donizettiano, proposto dopo 15 anni di assenza dalle scene scaligere con l’inedita regia del noto artista Antonio Albanese, per la prima volta con Fondazione Arena; le scene sono di Leila Fteita ed i costumi di Elisabetta Gabbioneta. A dirigere l’Orchestra areniana torna il Maestro Omer Meir Wellber. Repliche: domenica 15 dicembre, ore 15.30; martedì 17 dicembre, ore 20.00; giovedì 19 dicembre, ore 20.00; domenica 22 dicembre, ore 15.30.

Dramma buffo in tre atti composto tra ottobre e dicembre del 1842, Don Pasquale ci presenta per la prima volta un Donizetti comico. Rappresentato per la prima volta al Théâtre-Italien di Parigi il 3 gennaio 1843, quest’opera raccoglie l’eredità delle farse rossiniane e della tradizione comica tardo-napoletana rivisitata e rinnovata, oltre che dell’Elisir d’amore composto quasi dieci anni prima. Ma la vera fonte, come scriverà lo stesso Donizetti al cognato Antonio Vasselli in una lettera del 12 novembre 1842, è il Ser Marcantonio di Angelo Anelli musicato da Stefano Pavesi e rappresentato alla Scala di Milano nel 1810. Il soggetto è identico, con una riduzione del numero dei personaggi principali e qualche altra piccola variazione, come l’eliminazione dei numerosi mascheramenti e della crudeltà della beffa tipica dell’eredità tardo settecentesca. Giovanni Ruffini e lo stesso Donizetti nel rivedere il libretto danno alla vicenda una verosimiglianza e una sfaccettatura psicologica decisamente più profonda rispetto al testo dell’Anelli, interessato al solo meccanismo dei fatti.

Fondazione Arena Antonio Albanese proveDonPasqualeLa vicenda si svolge a Roma, nel palazzo del “vecchio celibatario” Don Pasquale e, come se guardassimo dalla finestra, dietro una tenda o ad un muro semitrasparente, si può scorgere lo svolgersi della vicenda che inizia in medias res. Don Pasquale, non riuscendo a far maritare il nipote Ernesto con il buon partito che aveva scelto per lui, decide di sposarsi egli stesso con una giovane bella e virtuosa procuratagli dall’amico Malatesta. Ma la realtà dura poco, dalla fine del primo atto tutto si svolge nella finzione del teatro nel teatro: infatti la sposa di Don Pasquale altri non è che Norina travestita, la bella ma modesta vedova di cui è follemente innamorato, ricambiato, Ernesto. Non appena steso il documento nuziale il comportamento della pacata moglie si stravolge in capricci e spese folli, che sconvolgono l’ordinata casa del povero Don Pasquale, fino a culminare nell’appuntamento amoroso dato ad Ernesto. E così a Don Pasquale per disfarsi della moglie non resta che benedire il lieto fine tra Norina ed il nipote.

“Personaggi che attingono dalla tradizione popolare, – spiega il regista Antonio Albanese – questi i protagonisti del Don Pasquale: maschere immerse in una trama antica e ben rodata ma capaci di elevarsi al rango di archetipi, quanto mai riconoscibili per la loro attualità”. Il regista ci propone infatti una lettura molto attuale del dramma di un Donizetti “maturo e con grande senso dell’umorismo”, in cui è riconoscibile la modernità dell’opera, che sa “raccontare con sagacia e intensità situazioni che ancora oggi sono attuali”. Conclude infatti Albanese in una nota al suo lavoro per questo titolo, che la comicità è “strumento per svelare verità profonde, altrimenti drammatiche”.

Don Pasquale al Teatro Filarmonico presenta un cast d’eccezione: nel ruolo del titolo si alternano Simone Alaimo (13, 15, 19/12) e Omar Montanari (17, 22/12), come Dottor Malatesta per la prima volta con l’Arena di Verona Mario Cassi (13, 15, 19/12) e Vittorio Prato (17, 22/12), nei panni di Ernesto Francesco Demuro (13, 15, 17/12) ed Edgardo Rocha (19, 22/12) debuttante sul palco scaligero, nell’amata Norina Irina Lungu (13, 15, 19/12) e Barbara Bargnesi (17, 22/12) alla sua prima volta al Filarmonico, infine un notaro sarà Antonio Feltracco. La produzione vede impegnati Orchestra, Coro e Tecnici dell’Arena di Verona.

La Fondazione Arena di Verona dedica questo allestimento al ricordo di Alida Ferrarini, apprezzato soprano veronese scomparso lo scorso giugno.