Economia del Veneto sempre più legata all’export per uscire dalla crisi

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Veneto-promozione-da-sx-Da-Dalt-Frigo-Finozzi-Masello-Ferrarese-ilnordestPresentato il bilancio 2013 di Veneto Promozione

Uno sviluppo organizzato dell’export risolverebbe i problemi di sviluppo economico e di occupazione del sistema produttivo del Veneto. Lo dimostrano i risultati dell’attività realizzata nel 2013 da Veneto Promozione, la società consortile mista Regione – Unioncamere per l’internazionalizzazione dell’economia del territorio, nell’anno corrente pienamente operativa dopo la sua costituzione e la messa a punto della “macchina” (poco più di una ventina di persone) che organizza e crea le condizioni e le situazioni per relazionare le imprese venete con i sistemi economici delle economie estere più promettenti e in sviluppo.

Le azioni e gli effetti dell’azione di Veneto Promozione sono stati presentati a Venezia dall’assessore regionale all’internazionalizzazione dell’economia, Marino Finozzi, assieme al presidente di Unioncamere, Fernando Zilio, al presidente di Veneto Promozione, Franco Masello, e dai titolari di due delle imprese che hanno usufruito delle iniziative di Veneto Promozione ricavandone nuove occasioni d’affari: Bruno Ferrarese della Idrobase srl di Borgoricco e Giuseppe Da Dalt della Lores snc di Vittorio Veneto. La presenza degli imprenditori era assolutamente voluta «per far parlare chi ci ha “usato” e ne ha tratto profitto – ha ribadito Finozzi – smentendo i giudizi affrettati su società», di fatto paragonata da qualcuno ad un carrozzone. «Non solo non lo è – ha sottolineato Da Dalt, titolare di un’azienda con 10 dipendenti prevalentemente orientata ad attività commerciali e quindi non direttamente orientata all’export – ma anzi bisognerebbe investire di più per aumentarne le potenzialità operative». «Grazie ai contatti allacciati on occasione delle missioni di Veneto Promozione – gli ha fatto eco Ferrarese, la cui azienda di tecnologie per l’ambiente è invece decisamente orientata ai mercati esteri – il nostro fatturato è cresciuto e circa il 10% è frutto di queste nuove occasioni d’affari che abbiamo saputo creare».

Di analogo tenore l’intervento di Zilio, che ha ribadito «la necessità del sistema di imprese venete, prevalentemente di piccole dimensioni, di essere accompagnata sui mercati esteri dove non si può andare alla ventura ma occorrono strumenti che aprano le porte che servono, soprattutto dal punto di vista istituzionale».

La realtà produttiva veneta conta circa 240.000 imprese manifatturiere (e il 98% di queste sono Piccole e Medie imprese), delle quali 29.000 operano anche con l’estero, mentre sono circa 13.000 quelle esportatrici abituali, ciò che realizzano con l’export almeno il 30% del fatturato. Qualità, capacità di innovazione, rapidità di risposta e tipologie di prodotto tuttavia sono tali che il numero delle aziende che potrebbero operare con l’estero potrebbe aumentare fino a raddoppiare. Nella realtà geopolitica mondiale sono una cinquantina i Paesi che crescono di oltre il 5% l’anno ed è proprio verso questi che si rivolge l’economia veneta per sviluppare il suo fatturato, prima ancora che ai mercati europei “maturi” e ancora sostanzialmente fermi.