Trentino Alto Adige, eletta la nuova giunta regionale

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TAA-nuova-giunta-regionale-da-sx-Arno-Kompatscher-Ugo-Rossi-Violetta-Plotegher-Giuseppe-Detomas-Josef-Noggler-ilnordestUgo Rossi alla presidenza, Arno Kompatscher, vice. Obiettivo difesa e rilancio dell’autonomia

Dopo quattro mesi di trattative, la regione Trentino Alto Adige ha il suo nuovo governo che ricalca nella composizione quello della scorsa legislatura, composto al vertice dai presidenti delle due province autonome che a metà legislatura s’alterneranno tra loro.

Nella prima parte del mandato, la presidenza sarà del trentino Ugo Rossi, con Arno Kompatscher alla vicepresidenza. Rossi nel suo discorso d’insediamento ha rilanciato la collaborazione fra Trento e Bolzano, legate da una storia comune e da una comune visione strategica. «La regione autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol dovrà caratterizzarsi, in maniera sempre più marcata, come l’indispensabile piattaforma unitaria per la collaborazione fra le province autonome di Trento e Bolzano, legate non solamente da una storia comune, ma da comuni interessi e da una comune visione strategica del ruolo che questa terra di confine, collocata sull’asse del Brennero, può e deve svolgere in Italia e in Europa» ha detto Rossi, evidenziando come «il primo e più importante compito che dobbiamo assumerci, deve essere quello di difendere e rilanciare la nostra Autonomia. Un’Autonomia sottoposta a continui attacchi mediatici, ma anche ad un processo di erosione e svuotamento, non sul piano delle competenze che le Province sono chiamate a gestire, quanto su quello delle risorse. Questo deve essere il nostro punto di partenza: ribadire in tutte le sedi che l’Autonomia non è “una voce da cassare” sull’altare del risanamento dei conti dello Stato italiano, cancellando un percorso prezioso e pluridecennale che ha traghettato questa terra dal passato travagliato verso un presente di pace, di benessere, di convivenza e di capacità progettuale comune fra popolazioni di lingua diversa».

Sul tavolo di Rossi c’è la trattativa con il Governo sull’assetto finanziario e sulle competenze dell’Autonomia: «abbiamo lavorato congiuntamente, Trento e Bolzano, con il precedente governo e assieme, Bolzano e Trento, abbiamo cercato di impostare subito il lavoro con il nuovo Governo. Abbiamo proposto allo Stato un accordo che definisce un metodo stabile per determinare il concorso delle nostre Province al risanamento, ma che sia anche equo e rispettoso delle nostre prerogative statutarie». «L’Autonomia significa fare da sé – ha aggiunto Rossi – rivendicare con orgoglio il diritto a gestire in prima persona le risorse, a darsi le proprie leggi, a decidere in ordine a tutte le materie fondamentali per la vita delle comunità . E tutto questo non va solo difeso, ribadito, rilanciato nelle apposite sedi istituzionali. Va anche comunicato, nella maniera più ampia possibile: perché sappiamo fin troppo bene che oggi tutto ciò che conta è, anche, narrazione, una narrazione che passa da una bocca all’altra, da un’aula scolastica all’altra, da un computer all’altro, da una generazione all’altra. Dunque, anche l’Autonomia deve essere narrata, deve essere raccontata, deve essere trasmessa nelle maniere più adeguate».

Al centro dell’azione politica della nuova Giunta i costi della politica, specie alla luce dello scandalo dei trattamenti pensionistici di cui godono i consiglieri regionali: «dovremo essere capaci di affrontare questo tema ancora in questa legislatura e in questa sede perché, se si è fatto molto circa il futuro, i cittadini non comprendono perché per il passato siano previsti trattamenti come quelli che abbiamo visto in questi giorni. Dovremo pertanto ricercare in questa legislatura le vie legali per affrontare il problema nell’ottica di realizzare ulteriori riduzioni, che avvicinino quei trattamenti originati da un vecchio sistema a quelli previsti per i consiglieri oggi in carica e li rendano accettabili».

Parlando della prospettiva di riforma dello Statuto, Rossi ha evidenziato come siano ormai maturi i tempi affinché si possa avviare una fase costituente per l’Autonomia. «La riforma statutaria – ha detto – dovrà maturare entro un disegno organico, sulla base di uno scatto in avanti dell’idea autonomistica. L’attuale Statuto non è più in grado di rappresentare correttamente la realtà istituzionale prodotta dalle norme di attuazione, dalla potenzialità progettuale delle due Province e dalla giurisprudenza costituzionale. Per assicurare il mantenimento della capacità di autogoverno raggiunta dalla nostra comunità occorre pertanto una nuova Carta. L’assetto a cui guardiamo deve confermare l’unicità dello Statuto e disegnare una Regione che si configurerà come lo spazio all’interno del quale le due Province concertano azioni comuni per istanze comuni».

Quanto alle competenze, al presidente Rossi (Patt) vanno le deleghe in materia di personale, bilancio, rapporti con gli organi dello Stato e con organismi interregionali ed europei, affari istituzionali, normativa di attuazione, partecipazioni e patrimonio. Il vicepresidente Arno Kompatscher (Svp) ha ottenuto le competenze sulle iniziative europee, sugli interventi in favore delle popolazioni extracomunitarie e sull’ordinamento delle camere di commercio. Alla vicepresidente di lingua italiana Violetta Plotegher (Pd) vengono assegnate le competenze sulla previdenza e sulle assicurazioni sociali, sulla previdenza integrativa e sull’ordinamento delle Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza (IPAB), delle aziende pubbliche di servizi alla persona (APSP) e degli enti previdenziali e sanitari. All’assessore Josef Noggler (Svp) viene assegnata la delega sull’ordinamento degli enti locali, sul personale dei comuni e sulle elezioni dei consigli comunali. All’assessore Giuseppe Detomas (Ladini) vengono assegnate le competenze relative alla valorizzazione delle minoranze etniche regionali, quelle sulle funzioni regionali in materia di Giudice di pace e sulla funzionalità degli uffici giudiziari.

Rispetto all’assetto della precedente Giunta regionale, l’unica modifica riguarda il passaggio delle competenze sulle camere di commercio al vicepresidente Kompatscher e quello sul funzionamento degli uffici giudiziari all’assessore Detomas. Entrambe le competenze erano in capo al presidente.