La vitienologia veneta produce il 3,2% del vino mondiale ed esporta il 31,5% del totale nazionale

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VINITALY REGIONE MODIFICA VISTA 2 1Al Vinitaly nuovo stand ispirato al ponte di Rialto

Il Ponte di Rialto arriva a Verona. Il monumento, tra i più rappresentativi della Serenissima e della sua potenza commerciale, rappresenterà il sistema del vino del Veneto durante la 48ª edizione di Vinitaly, la maggiore kermesse mondiale del settore, in programma da domenica 6 a mercoledì 9 aprile prossimi negli spazi della Fiera scaligera.

Il Ponte di Rialto costituirà una delle facciate dello spazio istituzionale della regione del Veneto (240 metri quadrati di superficie più altri 100 metri sopraelevati nei settori D4 E4 del Padiglione 4), e con il Ponte di Rialto saranno ornate le superfici esterne dei Padiglioni 4 e 5 della Fiera, posti sulla sinistra dell’ingresso principale dell’area fieristica. Qui trova infatti collocazione la maggior parte delle aziende vitivinicole venete presenti a questa edizione di Vinitaly, sparse anche in altri padiglioni.

Il Ponte di Rialto, che negli archi dei suoi negozi proporrà alcuni scorci del paesaggio veneto, affiancherà sulle pareti dei due padiglioni i due calici, uno di vino bianco, l’altro di vino rosso, che sottolineano gli “Incontri divini” con una enologia, quella veneta, che con i quasi 9 milioni di ettolitri della vendemmia 2013 produce il 3,2% del totale planetario di vini e mosti, all’interno di un paese, l’Italia, che è oggi il primo produttore mondiale con il 16% (44,9 milioni di ettolitri) di quanto si produce nel complesso nei cinque continenti, stimato in 281 milioni di ettolitri.

Love me veneto Intervento Finozzi 1«Siamo la regione che produce più vino in Italia, ma siamo anche quella che produce più vino a Denominazione, a Denominazione Garantita o a Indicazione Geografica Tipica – sottolinea l’assessore al commercio estero del Veneto Marino Finozzi – ma siamo anche la regione che produce più vino da uve autoctone, con i 21.000 ettari coltivati a Glera da cui si ottiene il Prosecco, i quasi 10.000 ettari di Garganea dalla quale si ricavano il Soave e la maggior parte degli altri vini bianchi tipici del nostro territorio e, tra le uve a bacca rossa, i 6.532 ettari di Corvina, dalla quale si ricavano i grandi vini rossi veronesi come Amarone, Recioto, Valpolicella e Bardolino. Per inciso – conclude Finozzi – la provincia di Verona ha prodotto lo scorso anno uve per oltre 3 milioni di ettolitri di vino, pari all’1,1% di tutto il vino del mondo; ancora di più hanno fatto i vignaioli trevigiani, con l’equivalente a più di 3,8 milioni di ettolitri: l’1,3% del vino del nostro pianeta.

Nel 2013, l’Italia ha esportato vini e mosti per un valore complessivo di 5 miliardi 39 milioni di euro. Di questi, un miliardo 587 milioni, pari al 31,5% del totale sono stati generati dagli operatori del Veneto, regione che vende all’estero una quantità di vini e mosti superiore al 60% della sua produzione.

Anche lo scorso anno dunque – afferma Finozzi – il Veneto ha confermato e consolidato il suo primo posto in questa particolare classifica, con una ulteriore crescita del 10% rispetto al 2012 a fronte di una crescita generale italiana del 7,3%. Il perché di questo risultato è in una vitivinicoltura che ha saputo consolidare e accrescere qualità e innovazione nella tradizione, valorizzando il territorio e tutte le sue potenzialità. Per chiarire come si posizionano i vini del Veneto nel mercato mondiale, del quale produce il 3,2% del totale, basta raffrontare i dati delle top five delle regioni italiane esportatrici. Dietro il Veneto si collocano, nell’ordine: il Piemonte (con un valore di vini e mostri esportati di 969 milioni di euro, pari al 19,2% del totale italiano e con una crescita del 9,2% sul 2012); la Toscana (747 milioni di euro, il 14,8% del totale, +6,3% sull’anno precedente); il Trentino Alto Adige (quasi 477 milioni di euro, 9,5% del totale, + 5,8% sul 2012); l’Emilia Romagna (con circa 388 milioni di valore, il 7,7% del totale nazionale, + 9,8%).

Lo scorso anno i viticoltori veneti hanno prodotto uva dalla quale ottenere oltre 8.989.000 ettolitri di vino, che si esprimono per circa il 97% in un quadro qualitativo che vede la presenza di 28 DOC, 14 vini a DOCG e 10 IGT. I vini DOC e DOCG fanno la parte del leone – fa presente l’assessore regionale – con quasi 4.218.000 ettolitri, dei quali oltre 3,306 milioni di vini bianchi e più di 911.000 ettolitri di vini rossi e rosati. La tipicità è palpabile, se si pensa che le prime 6 DOC, per una quantità pari al 87,9% di tutti i vini a denominazione, sono: Prosecco, Valpolicella, Conegliano Valdobbiadene, Soave, Bardolino, Custoza. E ai vini possiamo aggiungere la grappa, distillato “Made in Italy” per eccellenza, della quale il Veneto è il maggior produttore con il 37% del totale nazionale.