A NordEst cala più che in Italia la nascita di nuove partite Iva

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La media del I quadrimestre 2014 è del -5%. Regge solo la provincia di Bolzano

A NordEst (escluse l’Emilia Romagna) si incrina un mito: rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, nei primi 4 mesi del 2014 le aperture delle partite Iva sono in calo del 5%. A livello nazionale, invece, la contrazione è stata del 3,7%.

«I primi mesi dell’anno – esordisce Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia di Mestre – sono sempre i più difficili. Tuttavia, il problema esiste: i cosiddetti padroncini, che storicamente hanno rappresentato il motore economico del NordEst, sono in affanno. Il calo delle commesse, la contrazione dei consumi interni, l’aumento delle tasse, soprattutto a livello locale, il peso della burocrazia e la contrazione del credito erogato dalle banche stanno bloccando la nascita di nuove attività imprenditoriali».

Tra gennaio e aprile del 2014, a NordEst hanno aperto poco più di 24.500 attività (il dato nazionale è di poco superiore alle 229.000 unità). La contrazione più significativa ha riguardato Gorizia (-14,3%), Rovigo (-12,9%) Vicenza (-8%), Pordenone (-6,9%) e Treviso (-6,3%). Tra tutte le 13 aree provinciali analizzate, solo Bolzano presenta un incremento, pari al +0,1%.


Analisi tendenziale recente: aperture di partita Iva nelle province del Nordest (**) ed in Italia da gennaio ad aprile 2014 e confronto con lo stesso periodo del 2013

Aperture di partita Iva gen-apr 2014

Var. % gen-apr 2013 / gen-apr 2014

Bolzano

1.712

+0,1

Trento

1.876

-1,3

Padova

3.742

-2,6

Venezia

2.848

-3,8

Trieste

729

-3,8

Verona

3.331

-4,9

Udine

1.643

-5,3

Belluno

643

-5,9

Treviso

3.056

-6,3

Pordenone

927

-6,9

Vicenza

2.849

-8,0

Rovigo

841

-12,9

Gorizia

396

-14,3

Trentino Alto Adige

3.588

-0,7

Veneto

17.310

-5,5

Friuli Venezia Giulia

3.695

-6,5

TRIVENETO

24.593

-5,0

ITALIA

229.173

-3,7

Elaborazioni Ufficio Studi CGIA Mestre su dati Dipartimento delle Finanze – MEF

(**) Province e Regioni ordinate in senso decrescente rispetto alla variazione percentuale.