Con l’obbligo del Pos completata la “Top Ten” degli strumenti di contrasto all’evasione fiscale

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Studio della Cgia di Mestre sulla repressione fiscale nel 2013. Confartigianato Verona: «di male in peggio»

Con l’introduzione dell’obbligo del Pos per le imprese e i lavoratori autonomi, si allunga la lista degli strumenti a disposizione del Fisco per contrastare l’evasione. La Cgia di Mestre ne ha individuati almeno 10. Eccoli:

Studi di settore;

Blitz contro la mancata emissione di scontrini e ricevute;

Redditometro;

Spesometro;

117 (il numero di pubblica utilità della Guardia di Finanza);

Serpico  (super cervellone che registra decine di migliaia di informazioni al secondo per mettere a confronto dichiarazioni dei redditi, polizze assicurative, informazioni del catasto, del demanio, della motorizzazione, etc.);

Abolizione del segreto bancario;

Metodologie di controllo delle Pmi e dei lavoratori autonomi;

Limite all’utilizzo dei contanti fino a 999 euro;

Utilizzo del Pos per le transazioni commerciali sopra i 30 euro.

«Con l’adozione di queste misure –  denuncia il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi –  non ci sono più alibi. Ora, l’amministrazione finanziaria ha tutti gli strumenti per contrastare efficacemente l’evasione fiscale. Finalmente questa piaga può essere affrontata e vinta, a favore di coloro che non vogliono e non possono evadere le tasse: ovvero la stragrande maggioranza dei contribuenti italiani. Ricordo che, anche tra i soggetti sottoposti agli studi di settore, vale a dire le piccole imprese e i lavoratori autonomi, ben l’80% è congruo con quanto richiesto dal Fisco».

Il problema, tuttavia, rimane: secondo Bortolussi «ci sono ancora moltissime persone completamente sconosciute al Fisco che continuano a nascondere quote importanti di valore aggiunto; non dimentichiamo, poi, il mancato gettito imputabile alle manovre elusive delle grandi imprese e alla fuga di alcuni grandi istituti bancari e assicurativi che hanno spostato le sedi fiscali nei Paesi con una marcata fiscalità di vantaggio per pagare meno tasse».

Critiche anche da Confartigianato Verona: per il presidente Andrea Bissoli l’obbligo del Pos «è “un’arma spuntata” o la solita norma all’italiana. Com’è noto, infatti, non è prevista alcuna sanzione per chi non adempia all’obbligo di installare il POS e il risultato è che saranno molti gli imprenditori che, a fronte di spese di installazione, commissioni bancarie, canoni mensili e costi della telefonate in cui si trasformano le transazioni, assurdamente elevati, preferiranno attendere».

La questione, ora, è conoscere le implicazioni dell’eventuale “inadempienza” rispetto ad un obbligo stabilito per legge, ma sul quale non sono previste sanzioni. «Mettiamo il caso che un cliente sprovvisto di contanti – spiega il presidente di Confartigianato Verona – chieda di pagare con il bancomat e l’artigiano non ne sia dotato. Cosa accadrebbe? Semplice, il primo sarebbe comunque tenuto a pagare il servizio goduto o il prodotto acquistato. Se il cliente si rendesse disponibile a fornire i propri dati identificativi, l’imprenditore potrà emettere fattura e attendere il successivo pagamento, in caso contrario, la questione si complicherebbe non poco, perché all’imprenditore non rimarrà che procedere a proporre querela contro ignoti. Se si pensa che, ad esempio, un acconciatore, per una prestazione da 40 euro non corrisposta, dovrebbe affidarsi ad azioni di recupero crediti o al tribunale, capiamo bene quali potrebbero essere le conseguenze, i danni e l’assurdità di questa norma sul Pos. D’altro canto, il cliente potrebbe appellarsi all’obbligo di accettare il pagamento elettronico, ma le stesse Forze dell’Ordine non avrebbero gli strumenti legislativi per contestare l’assenza del Pos all’esercente».

Le indicazioni al momento più attendibili arrivano dal Consiglio Nazionale Forense presso il Ministero della Giustizia, la cui interpretazione, nel caso il cliente richieda il pagamento con carta di debito e l’esercente sia sprovvisto di Pos, è che “si determinerebbe semplicemente la fattispecie della mora del creditore, che, come noto, non libera il debitore dall’obbligazione. Nessuna sanzione è infatti prevista in caso di rifiuto di accettare il pagamento tramite carta di debito”. Il cliente, dunque, prima o poi paga ciò che acquista.

Un gigantesco pasticcio, che, per il presidente Bissoli, va risolto al più presto: «abbiamo già sentito voci su una prossima introduzione di un regime sanzionatorio, ma ciò di cui non ci si vuole rendere conto è che, a fronte di una tassazione diretta e indiretta già elevatissima, le piccole imprese non ne possono più di venire obbligate ad adempiere a nuove disposizioni, dovendo continuamente mettere mano alle tasche. Una goccia dopo l’altra, una dal braccio destro e una dal sinistro, ci stanno lentamente dissanguando, mentre le banche gongolano».

Secondo uno studio di Confartigianato Veneto, per un artigiano che non può usufruire di particolari convenzioni con gli istituti di credito, dotarsi di Pos implicherebbe un canone medio mensile oscillante tra i 10 euro (se con rete fissa) e i 25 euro (con rete mobile). Spesso, è prevista poi una soglia minima di transazioni mensili sotto la quale scatta il pagamento di un fisso aggiuntivo. Altrimenti, le commissioni bancarie vanno in media dallo 0,5 allo 0,8 (anche 1%) del transato, a cui si possono aggiungere altre commissioni generiche, ad operazione. Un idraulico, quindi, solo per avere a disposizione il Pos con connessione mobile, potrebbe spendere oltre 390 euro l’anno, se non lo utilizza, altrimenti i costi potrebbero salire in base all’utilizzo.

Soluzioni? «Smetterla con la coercizione legislativa e passare all’incentivazione – conclude Confartigianato Verona -. Mettiamo a disposizione incentivi fiscali per le imprese e i consumatori che utilizzino carte di debito e di credito, come ad esempio uno sconto IVA di qualche punto, anche uno solo, per il cliente che paga con le carte e sgravi, in credito d’imposta, per l’impresa che accetta tali pagamenti».


I Principali strumenti di contrasto dell’evasione fiscale

1) Studi di Settore

Raffinati strumenti statistici che consento di valutare l’attendibilità dei ricavi/compensi dichiarati sulla base delle caratteristiche delle imprese e dei lavoratori autonomi.

2) Blitz contro la mancata emissione di scontrini e ricevute

L’Amministrazione Finanziaria e in particolare la Guardia di Finanza ha effettuato nel 2013 oltre 400.000 controlli sulla regolare emissione di scontrini e ricevute fiscali.

3) Redditometro

Ricostruzione del reddito complessivo del contribuente sulla base delle spese da questo ultimo effettuate.

4) Aumento degli obblighi di comunicazione dati all’Agenzia delle Entrate tra cui il nuovo SPESOMETRO

Sono stati introdotti nuovi obblighi di comunicazione dei dati:
a) Le imprese devono comunicare i dati dei soci o familiari che hanno ricevuto in godimento i beni d’impresa;
b) Società di Leasing e coloro che locano/noleggiano veicoli devono comunicare i dati dei clienti;
c) Le imprese devono comunicare i dati relativi alle persone fisiche, soci o familiari che hanno concesso finanziamenti o versato soldi nell’impresa;
d) Le imprese devono comunicare le operazioni che hanno effettuato con operatori con sede in “paradisi fiscali”;
e) Devono essere comunicate all’Agenzia delle Entrate tutte le operazioni rilevanti ai fini IVA per le quali vi è obbligo di emissione della fattura e a partire da 3.600 euro per quelle non documentate da fattura. (Spesometro)

5) 117 Numero di pubblica utilità della Guardia di Finanza

Nel 2013 le chiamate di natura fiscale sono state oltre 23.000

6) Sistema informativo della Fiscalità e Software e applicazioni statistiche per orientare l’azione di contrasto dell’evasione tra cui il famoso “Serpico”

L’Amministrazione Finanziaria dispone di un imponente numero di Banche dati a disposizione delle sue varie articolazioni. Tra queste le più “famose” sono quelle destinate a raccogliere i seguenti dati: reddituali contenuti nelle dichiarazioni dei redditi, IVA e IRAP; immobili posseduti dai contribuenti, informazioni sui veicoli circolanti e relativi proprietari, rapporti bancari e finanziari, dati relativi ai contratti di somministrazione energia elettrica, acqua, gas, telefonia, dati relativi ai versamenti e riscossione delle imposte.
Sono numerose le applicazioni statistiche a disposizione dell’Amministrazione Finanziaria, tra queste la più famosa è “Serpico” si tratta di un super cervellone che elabora rapidamente le informazioni contenute nell’anagrafe tributaria con l’obiettivo di stanare gli evasori.  

7) Abolizione del Segreto Bancario

Le Banche e gli istituti finanziari trasmettono annualmente all’Amministrazione Finanziarie dati sui saldi dei rapporti di conto corrente e altri strumenti finanziari. I dati potranno essere utilizzati anche solo per elaborare le liste dei contribuenti da controllare.

8) Metodologie di controllo delle piccole imprese e dei professionisti

L’Amministrazione Finanziaria ha predisposto 98 metodologie di controllo che guidano e orientano le verifiche su attività economiche che si rivolgono direttamente ai consumatori finali

9) Abbassamento a 999,99 euro della soglia massima per utilizzo del contante

Con il DL 201/2011 è stata abbassata da 2.500 a 1.000 euro la soglia a partire dalla quale è vietato il trasferimento di denaro contante tra soggetti diversi.

10) POS

Dal 30 giugno 2014 imprenditori e lavoratori autonomi dovranno dotarsi di POS per permettere al cliente che lo richiedesse di pagare con carta di debito.

Elaborazione: Ufficio Studi CGIA

Elaborato il 1 luglio 2014