Un biglietto per visitare Venezia? La proposta della sottosegretaria Borletti Buitoni coperta da critiche

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VeneziaChiesaSanMarcoLa responsabile del Turismo del governo Renzi rilancia la proposta per disincentivare il turismo “mordi e fuggi”. No di Zaia. Favorevoli e contrari gli operatori turistici

Sembrerebbe una boutade ferragostana, buona per fare accendere sul proponente i riflettori della ribalta, ma è servita per scatenare una raffica di scontento. La sottosegretaria ai Beni culturali con delega al Tursmo del governo Renzi, già presidente del Fondo Ambiente Italiano, Ilaria Borletti Buitoni ha rilanciato l’ipotesi di un ticket per l’ingresso dei turisti “mordi e fuggi” a Venezia.

«Non si può adattare Venezia al turismo, ma il turismo che deve adattarsi a Venezia rispettandone le dimensioni e l’integrità – dice in un’intervista la sottosegretaria – . Venezia sta lentamente morendo di turismo, soffocata specie nei mesi estivi da visitatori “mordi e fuggi” in costante aumento che lasciano poco o nulla alla città, la stanno letteralmente consumando. Per questo penso che per salvaguardare questa città si debba pensare seriamente all’introduzione di un biglietto di ingresso alla città. Dovrebbero pagarlo tutti i turisti, tranne quelli che soggiornano a Venezia o che hanno meno di 25 anni e chi paga il ticket avrebbe diritto anche all’ingresso gratuito in uno dei musei cittadini, che oggi sono largamente sottovisitati in proporzione al numero di visitatori che ogni giorno affluisce in centro storici».

Secondo il sottosegretario, «in questo modo, oltre a regolare i flussi in entrata, si otterrebbero anche le risorse necessarie alla manutenzione della città alla conservazione del suo patrimonio monumentale». Per Borletti Buitoni, nella città lagunare si fronteggiano due visioni opposte: una che ha a cuore il suo mantenimento e la sua salvaguardia monumentale e l’altra di chi ha interesse solo «a vedere crescere a dismisura il numero delle presenze turistiche». «Io – dice – mi ritrovo nella prima» e il governo pronto a fare la sua parte per aiutare la città «a restare se stessa, senza distruggersi».

Luca Zaia, governatore del veneto, va oltre l’ipotesi di un ticket per i turisti a Venezia, proponendo un numero programmato di turisti, con prenotazione gratuita: «abbiamo l’obbligo di garantire l’accesso a tutte le classi sociali: l’idea di una Venezia “salotto buono” del turismo solo per pochi vergognosa e vomitevole. Il vero tema non quindi quello di balzelli che ritengo non abbiano un ruolo educativo, quanto quello di prevedere visite a numero programmato, che significa civiltà stabilendo a priori i flussi, con prenotazione gratis tramite agenzia o internet». Secondo Zaia «non si tutela la città con un euro a testa, togliendolo per di più a quel che verrebbe speso: bisogna ragionare in una dimensione internazionale, in cui più si chiede al turista, più lui sente “suo” un posto, senza sentirsi semplice ospite».

Per Francesco Mattiazzo, , presidente di Assoturismo-Confesercenti del Veneto, la proposta della sottosegretaria al Turismo è «sbagliatissima, è l’ennesima tassa su visitatori e turisti già tartassati». Mattiazzo non usa mezzi termini sull’ipotesi di un ticket per l’ingresso dei turisti “mordi e fuggi” a Venezia: «chi arriva in laguna paga già la tassa di soggiorno, la Ztl per i pullman (la maggior parte dei nostri turisti arrivano in questo modo), la Ztl per le barche. E’ un vero disastro. Ma quale altra città straniera ha così tante tasse? E poi perché tartassare solo il “mordi e fuggi”, c’tutto un mondo di esercizi che vivono grazie a questo tipo di turismo». Per il presidente di Assoturismo-Confesercenti del Veneto «io vorrei sapere su quali dati lavora il sottosegretario. Venezia sta morendo? Ma Venezia vive di turismo, un museo a cielo aperto. E poi questi soldi dove andranno a finire? Al comune, che può reinvestirli per migliorare i servizi offerti ai turisti, scadenti rispetto a quello che gli viene fatto pagare? Oppure al Governo?». Mattiazzo si dice disposto al confronto: «apriamo un tavolo di lavoro. Troviamo una tassa più equa e soprattutto unica, che possa essere comunicata con un anno di anticipo già ai tour operator e facciamo in modo che questi soldi siano trasformata in servizi per i turisti».

Claudio Scarpa, di Federalberghi Venezia, non è contrario all’ipotesi di un ticket per l’ingresso dei turisti “mordi e fuggi” a Venezia: «i turisti pendolari spesso intasano la città costano di più (in termini di smaltimento rifiuti, intasamento delle calli, trasporti etc.) e lasciano di meno. Quindi giusto che paghino una sorta di ticket. Basta far pagare solo i clienti degli alberghi. Su 10 turisti che vengono a Venezia, 7 non dormono in città e quei 7 portano solo il 30% del fatturato turistico totale. Da vario tempo stiamo portando avanti la proposta di bloccare i turisti pendolari sulla gronda lagunare per far sì che siano censiti e siano soggetti a una tassa».

Sulla proposta interviene anche il presidente fondazione civici, Walter Hartsarich: «i musei civici veneziani hanno bisogno delle entrate provenienti dai biglietti. Lo scorso anno sono state di 21 milioni su un totale di 25. Non vedo quindi possibilità di benefit legati ai musei civici per chi dovesse pagare un ticket d’ingresso a Venezia, se mai dovesse essere deciso». Hartsarich di fatto dice no all’ipotesi che possa essere previsto un ingresso gratis nei musei cittadini per chi dovesse pagare il ticket per entrare nella città lagunare: «sarebbe diverso se fosse previsto un rientro nei bilanci dei musei di parte del ticket d’ingresso».