Stato-Veneto, è bagarre di ricorsi alla Corte Costituzionale

0
413
Autostrada A31 inaugurazione 1 tratto luca zaia
Autostrada A31 inaugurazione 1 tratto luca zaiaDopo la bocciatura della legge sui referendum indipendentisti e pro autonomia da parte del Governo Renzi, il Veneto ricorre alla Corte costituzionale sulla copertura finanziaria del bonus da 80 euro. Zaia: «utilizzando la spesa storica, il governo premia le amministrazioni sprecone»

La bocciatura da parte del governo Renzi delle leggi della regione Veneto con cui si dava il via ai referendum consultivi sull’indipendenza e sulla richiesta dell’autonomia speciale, la regione reagisce impugnando la legge con cui il governo ha concesso il bonus di 80 euro ai dipendenti con redditi inferiori ai 25.000 euro annui.

Al centro dell’impugnativa dinanzi alla Corte Costituzionale, alcune disposizioni normative contenute nel decreto legge 66/2014, convertito con la legge 89/2014. In particolare, il ricorso contesta l’impostazione che sta alla base di tutta una serie di previsioni normative in materia di riduzioni di spesa: anziché distinguere le regioni virtuose da quelle con problematiche economico-finanziarie, il provvedimento comprime indebitamente l’autonomia di spesa regionale in tutta una serie di ambiti (acquisti di beni e servizi, incarichi e collaborazioni, canoni di locazione, ecc.) utilizzando il concetto della spesa storica invece di ricorrere a parametri standard di spesa. Ciò penalizza ulteriormente gli enti virtuosi – come il Veneto – che nel frattempo hanno razionalizzato fortemente la spesa con azioni contenitive e riduzione dei costi a partire dal 2010.

Di conseguenza, la Giunta del Veneto, nel rispetto della normativa esistente e delle nuove ulteriori disposizioni introdotte dal cosiddetto decreto legge sulla pubblica amministrazione 90/2014, in fase di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale nella legge di conversione, ha adottato un provvedimento di aggiornamento delle direttive di contenimento della spesa già emanate a suo tempo.

Il governatore Luca Zaia tiene a specificare che «nessuno contesta la libertà del Governo di prevedere sgravi o bonus a favore di chiunque, ma sia chiaro che deve trovare autonomamente le coperture senza gravare ulteriormente sulle Regioni virtuose, semmai facendo pagare di più i territori che hanno sprecato risorse pubbliche. Altrimenti significa dare i soldi ai cittadini con una mano e toglierglieli con l’altra. Sperando che non vengono a toccarci la sanità, la migliore d’Italia, con i conti in attivo. Perché allora ci arrabbiamo sul serio».

Se la Corte costituzionale accogliesse il ricorso presentato dal Veneto, il provvedimento del bonus, che già ora traballa, sarebbe difficilmente replicabile nel 2015.