Celebrazioni centenario della Grande Guerra, Papa Francesco a Redipuglia

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FVG visita papa Francesco Redipuglia discorso papa 1Appello contro le guerre lanciato dal cimitero austroungarico

Un momento di commosso raccoglimento per commemorare i Caduti di tutte le guerre, per richiamare i valori del rispetto dell’uomo e per lanciare un messaggio di pace. Così i migliaia di fedeli di tutto il Friuli Venezia Giulia ma anche dei paesi confinanti, hanno vissuto con intensa emozione l’incontro con Papa Francesco, durante la Santa messa celebrata al Sacrario di Redipuglia, nell’incontro con le Forze Armate e in occasione del centenario della Grande guerra.

Dopo il grande concerto diretto dal maestro Riccardo Muti del 6 luglio scorso con la presenza del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il Sacrario di Redipuglia è diventato così ancora una volta un luogo simbolico, assieme al vicino cimitero austro-ungarico, per riflettere sulla Grande guerra, su tutte le guerre, un luogo «di lutto e di dolore» come ha ricordato il Santo Padre dal quale trarre insegnamento per comprendere la «follia della guerra che distrugge anche ciò che Dio ha creato di più bello, l’uomo».

Intensa e capace di scuotere le coscienze l’omelia di Papa Francesco, che è partito dalla risposta di Caino («A me che importa di mio fratello») in un luogo, Redipuglia, su cui aleggia «l’ombra di Caino», per richiamare alla fine la necessità di una «conversione del cuore» perché «l’umanità ha bisogno di piangere: questa è l’ora del pianto».

Ad assistere alla Messa celebrata dal Santo Padre, la presidente della Regione Debora Serrachiani, accanto al presidente del Consiglio regionale Franco Iacop e al ministro della Difesa Roberta Pinotti, presenti numerose autorità del Friuli Venezia Giulia, con i gonfaloni della Regione e delle altre amministrazioni locali. Una presenza istituzionale importante, sottolineata durante la Santa Messa, nel corso della quale è stata rivolta una particolare preghiera nei confronti di tutti coloro che ricoprono ruoli di responsabilità, affinché «sappiano operare con il dialogo e la cooperazione».

FVG visita papa Francesco Redipuglia serracchiani accoglie papa 12Di grande significato, per una terra come il Friuli Venezia Giulia che porta le spoglie dei centomila caduti a Redipuglia e i segni indelebili delle trincee sul Carso, è stata la presenza sull’altare degli Ordinari militari dei Paesi che hanno combattuto la Prima guerra mondiale. E altrettanto significativa, per una regione multiculturale come il Friuli Venezia Giulia, è stata a presenza degli esponenti delle diverse confessioni religiose che hanno assistito alla Messa e alla fine hanno avuto modo di salutare Papa Francesco.

Al termine della Celebrazione Eucaristica è stata recitata una preghiera per i caduti e le vittime di tutte le guerre. Infine, il Papa ha consegnato agli Ordinari militari e ai Vescovi presenti una lampada della pace che verrà accesa nelle rispettive diocesi nel corso delle celebrazioni di commemorazione della Prima guerra mondiale. Il Santo Padre ha benedetto la “Croce di Aquileia” che la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani ha consegnato a Papa Francesco, a nome dell’intera comunità regionale, ai piedi della scaletta del velivolo dell’Aeronautica militare, poco prima del ritorno verso Roma.

«Il Papa ha voluto ringraziarci per questo dono – ha sottolineato Serracchiani – che per il Friuli Venezia Giulia rappresenta un gesto importante e significativo e viene a confermare l’eccellenza che rappresenta per la regione la Scuola mosaicisti di Spilimbergo». Secondo Serracchiani, l’omelia pronunciata da Papa Francesco al Sacrario di Redipuglia è stata «molto forte, parole molto chiare che hanno risvegliato tante coscienze. Un segnale ancora più significativo perché pronunciate in un luogo dedicato alla memoria dei tanti Caduti che lì sono accolti». Al Santo Padre la presidente Serracchiani, alla presenza anche del vicepresidente della Regione Sergio Bolzonello, ha inoltre offerto un manoscritto originale illustrato de “Il Vangelo secondo Marco – Il Vanzeli seont Marc” in lingua friulana, opera dello Scriptorium Foroiuliense di Ragogna, e il prototipo della medaglia, “offerta a Papa Francesco dalla Regione Friuli Venezia Giulia in memoria dei Caduti di tutte le guerre”, coniata nell’ambito delle iniziative per la Lettura dell’Albo d’oro 2014-2018 dedicata al ricordo dei nomi degli oltre 500.000 caduti italiani nel primo conflitto mondiale. La “Croce di Aquileia” è una grande croce in legno di castagno circondata da un fondo a mosaico costruito con le pietre ed i sassi del fiume Tagliamento, realizzato dalla Scuola musiva spilimberghese.