Primo semestre 2014, riparte l’export. Emilia Romagna e Veneto sul podio

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export veneto 1Secondo Confartigianato Veneto ad assorbire la produzione è l’Europa, mentre frenano le realtà extra UE

Tra le regioni leader per valore delle esportazioni del “Made in Italy”, il podio per miglior dinamismo nel I semestre del 2014, se lo dividono Emilia Romagna (+4,5%), Piemonte (+4,4%) e Veneto (+3%), per un’Italia sempre più a trazione NordEst.

Complessivamente, nei primi sei mesi del 2014, le vendite all’estero del “Made in Italy” sono cresciute dell’1,3%. Nella classifica per la sola variazione percentuale, il maggiore dinamismo è della Puglia (+9,4%), seguita dalle Marche (6,6%).

Soddisfatto del risultato Giuseppe Sbalchiero, presidente di Confartigianato Imprese Veneto: «abbiamo toccato quota 26 miliardi di euro! Per la nostra regione è un buon risultato, soprattutto se lo si confronta alle performance di realtà a noi molto simili per tipologia di produzioni e di mercati di sbocco: Toscana e Lombardia. Mentre la prima si è fermata ad un +0,8%, la Lombardia registra addirittura una invarianza dell’export».

Sbalchiero presenta un’indagine condotta dall’ufficio studi della categoria: «le maggiori novità emerse dalla ricerca basata sulle statistiche fornite da ISTAT, riguardano la destinazione delle nostre produzioni. Si scopre così una repentina inversione di tendenza tra gli acquisti UE ed extra UE. I 10 Paesi dell’UE28 – che nel 2013 sono cresciuti dell’1% rispetto ad un +5,6 di quelli extra UE – hanno aumentato del 6% le loro importazioni dal Veneto con punte in Repubblica Ceca (+15,5%), Regno Unito (+14,2%) e Polonia (+12,%). Ma anche la Germania segna un importante e confortante +6%. Dall’extra UE invece il +3,2% è quasi del tutto attribuibile agli acquisti provenienti da Hong kong (+44,3%), Messico (+28,9%), Emirati Arabi (+17,7%) e dagli USA (+6,5%). Preoccupanti i cali invece in Giappone (-14,7%), Svizzera (-14,1%), Cina (-6,5%) e Russia (-2,5%)».

Proprio le condizioni dei mercati di esportazione maggiori per volume preoccupa Confartigianato Veneto: «in particolare preoccupa la contrazione Russa – conclude Sbalchiero – che verrà di certo aggravata a seguito della normativa emanata lo scorso 11 agosto dal Governo Putin che impone non solo il blocco di diversi generi alimentari ma anche, a soggetti a controllo pubblico, il divieto di acquisto di tessuti, calzature e capi di abbigliamento di produzione straniera. Una cattiva notizia che potrebbe peggiorare nelle prossime ore a fronte del nuovo pacchetto di sanzioni UE a cui la Federazione risponderà di certo. Per tutte le imprese manifatturiere l’impatto di tali disposizioni è quindi di estrema gravità. E’ nostro auspicio che la “tregua” in Ucraina regga così da permettere, come previsto dalla stessa Unione Europea, un dietro front su tali provvedimenti, e soprattutto per impedire che queste disposizioni si allarghino a tutti i codici doganali legati ai prodotti esportati in Russia».