Italiani sempre più torchiati dal fisco: ogni famiglia tassata in media per 15.350 euro

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Secondo la Cgia di Mestre, nel 2014 la pressione fiscale toccherà il record del 44%

Su ogni famiglia italiana grava un carico fiscale medio annuo di quasi 15.330 euro. Tra l’Irpef e le relative addizionali locali, le ritenute, le accise, il bollo auto, il canone Rai, la tassa sui rifiuti, i contributi a carico del lavoratore etc., ogni nucleo familiare versa all’Erario, alle Regioni e agli Enti locali mediamente 1.277 euro al mese: un importo da far venire i brividi che, praticamente, corrisponde allo stipendio medio percepito mensilmente da un impiegato.

I conti li ha fatti l’Ufficio studi della Cgia di Mestre che ha stimato il gettito di imposte, tasse, tributi e contributi previdenziali che le famiglie versano ogni anno allo Stato italiano. Nel 2013, grazie all’abolizione dell’Imu sulla prima casa, il prelievo medio annuo è sceso a 15.329 euro: ben 325 euro in meno rispetto a quanto versato nel 2012. Per l’anno in corso, purtroppo, il gettito è destinato ad aumentare ancora a causa dell’introduzione della Tasi e degli effetti legati all’aumento dell’aliquota Iva avvenuto nell’ottobre scorso.

«Pur essendo un Paese di tartassati – dichiara il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi – i servizi che riceviamo dallo Stato spesso non sono all’altezza delle aspettative. Dalle infrastrutture alla sanità, dai trasporti all’istruzione, in molte regioni la qualità e la quantità di questi servizi è spesso inaccettabile. Nonostante la restituzione degli 80 euro ai redditi più bassi – prosegue Bortolussi – con un carico fiscale di questa portata sarà difficile rilanciare i consumi delle famiglie. Il livello di arrabbiatura raggiunto nei confronti di un fisco sempre più aggressivo e pretenzioso, ha fatto scendere ai minimi storici la fiducia dei consumatori italiani. Con gli effetti della crisi che non accennano a diminuire e un fisco sempre più esoso, i bilanci familiari rischiano di rimanere ancora in rosso, penalizzando anche quelli degli artigiani e dei piccoli commercianti che vivono quasi esclusivamente dei consumi del territorio in cui operano».

La montagna di tasse e contributi che grava sulle spalle degli italiani emerge in maniera altrettanto evidente quando si analizza la serie storica del cosiddetto “Tax freedom day”, la mitica giornata di liberazione fiscale che segna il passo di quando s’inizia a guadagnare per sé invece che lavrare per il fisco. Secondo i calcoli effettuati dalla Cgia, con una pressione fiscale che per il 2014 è destinata a toccare il record storico del 44%, quest’anno i contribuenti italiani hanno lavorato per il fisco fino alla prima decade di giugno: precisamente l’11 giugno. Ben 12 giorni in più di quanto avevano fatto nel 1995, quando, però, la pressione fiscale era inferiore di oltre 3 punti percentuali.

Quali sono le cause di questo nuovo record fiscale che raggiungeremo quest’anno? Secondo Bortolussi «gli effetti legati alla rivalutazione delle rendite finanziarie, all’aumento dell’Iva, che nel 2014 si distribuisce su tutto l’arco dell’anno, all’introduzione della Tasi e, soprattutto, all’inasprimento fiscale che graverà sulle banche, compensano abbondantemente il taglio dell’Irap e gli 80 euro lasciati in busta paga ai lavoratori dipendenti con redditi medio bassi. Al netto delle modifiche che potrebbero essere introdotte nella nota di aggiornamento al Def che sarà presentata nelle prossime settimane, la pressione fiscale di quest’anno è destinata a salire di 0,2 punti percentuali rispetto al livello raggiunto nel 2013».


Stima del prelievo fiscale medio annuo per famiglia

– serie storica –

Anni

Carico fiscale annuo
(in euro)

Var. rispetto all’anno precedente
(in euro)

1995

10.917

 

1996

11.454

+537

1997

12.579

+1.124

1998

13.038

+459

1999

13.585

+547

2000

13.898

+313

2001

13.918

+20

2002

13.934

+16

2003

13.641

-293

2004

13.907

+266

2005

14.129

+222

2006

15.024

+895

2007

15.588

+564

2008

15.591

+2

2009

14.928

-663

2010

15.340

+411

2011

15.365

+25

2012

15.654

+289

2013

15.329

-325

Elaborazione Ufficio Studi CGIA su dati Istat ed Eurostat

Nota: per ogni annualità si è stimato il prelievo medio per famiglia.

A tal fine si è considerato il gettito delle principali imposte che grava sulle famiglie (IRPEF e relative addizionali, ritenute, cedolare secca, Iva, accise, bollo auto, canone Rai, Ici/Imu limitatamente alla abitazione principale, contributi a carico del lavoratore). Tale importo è stato rapportato al numero dei nuclei familiari.

In questa stima non sono state considerate alcune imposte al cui gettito concorrono non solo le famiglie, ma anche le imprese (principalmente Imposta di bollo, imposta di registro, imposta ipotecaria, IMU/TASI immobili diversi dall’abitazione principale).

Giorno di liberazione fiscale

Anni

Pressione fiscale

(%)

Giorni di lavoro

necessari per pagare le tasse

Giorno di liberazione

fiscale

1995

40,9

149

30/05/1995

1996

41,4

152

01/06/1996

1997

43,4

158

08/06/1997

1998

42,2

154

04/06/1998

1999

41,9

153

03/06/1999

2000

41,3

151

31/05/2000

2001

41,0

150

31/05/2001

2002

40,5

148

29/05/2002

2003

41,0

150

31/05/2003

2004

40,4

148

28/05/2004

2005

40,1

146

27/05/2005

2006

41,7

152

02/06/2006

2007

42,7

156

06/06/2007

2008

42,6

156

05/06/2008

2009

43,0

157

07/06/2009

2010

42,6

155

05/06/2010

2011

42,5

155

05/06/2011

2012

44,0

161

10/06/2012

2013

43,8

160

10/06/2013

2014

44,0

161

11/06/2014 (*)

Elaborazione: Ufficio Studi CGIA su dati ISTAT e Ministero dell’Economia e delle Finanze

(*) scadenza provvisoria. Per il dato definitivo bisogna attendere la nota di aggiornamento al Def che verrà presentata nelle prossime settimane.

Mestre 12 settembre 2014