Haydn, Mozart e Beeethoven nel programma del secondo concerto della Stagione sinfonica del “Ristori” di Verona

0
318
Fondazione arena Verona Daniel Smith3-Riccardo Bergamini 237 1
Fondazione arena Verona Daniel Smith3-Riccardo Bergamini 237 1Sul podio dell’Orchestra della Fondazione Arena di Verona Daniel Smith e il solista Paolo Grazia

Prosegue la Stagione sinfonica 2014-2015 della Fondazione Arena di Verona al Teatro Ristori sabato 25 ottobre 2014 (ore 20.30) con il concerto diretto da Daniel Smith (replica domenica 26 ottobre ore 17.00).

In programma l’Ouverture da Die Geschöpfe des Prometheus op. 43 di Ludwig van Beethoven, il Concerto per oboee orchestra K 314 in do maggiore di Wolfgang Amadeus Mozart con Paolo Grazia allo strumento solista, l’Ouverture Die Weihe des Hauses op. 124 sempre di Beethoven e la celebre Sinfonia n. 104 in re maggiore “London” di Franz Joseph Haydn.

La serata, che continua il filone dedicato al Classicismo viennese, vede per la prima volta alla guida dell’Orchestra areniana l’australiano Daniel Smith, giovane direttore che si sta affermando sempre più a livello internazionale grazie ai prestigiosi premi recentemente conseguiti nei concorsi Fitelberg International Conducting Competition, Sir Georg Solti International Conductors’ Competition, Concorso Luigi Mancinelli per direttori d’opera e Lutosławski International Conducting Competition. Smith apre il concerto dirigendo l’Ouverture da Die Geschöpfe des Prometheus op. 43 (Le creature di Prometeo) di Beethoven, secondo ed ultimo lavoro del genio di Bonn per il balletto, di cui l’Ouverture resta l’unica traccia nel repertorio corrente.

Segue il Concerto per oboee orchestra K 314 in do maggiore di Mozart, che vede allo strumento solista Paolo Grazia, Primo oboe dell’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna che per la prima volta si esibisce per la Fondazione Arena di Verona. In questi anni di brillante carriera la critica ha definito Grazia un’interprete dalla «tecnica strumentale decisamente sbalorditiva, dotato di una personalità artistica prorompente e coltivatissima», capace di stregare il pubblico con la fluida espressività del suo oboe, dal «suono cangiante, evocativo e carico di spazi prospettici».

La proposta concertistica presenta poi un secondo lavoro di Beethoven, l’Ouverture Die Weihe des Hauses op. 124 (La consacrazione della casa), composto nel 1823 per inaugurare la riapertura del Theater in der Josefstadt, la restaurata “casa dell’arte” di Vienna.

Conclude la Sinfonia n. 104 in re maggiore “London” di Haydn, giudicata dalla stampa dell’epoca, all’indomani della prima esecuzione, «un brano che per completezza, ricchezza e valore in tutte le sue parti è considerato dai migliori critici come un’opera capace di superare tutte le sue precedenti composizioni». La Sinfonia 104 deve il suo appellativo “London” al fatto di essere l’ultima sinfonia presentata da Haydn nella capitale britannica, a conclusione del periodo londinese che dal 1791 al 1795 ha tanto gratificato il compositore.