Tav MilanoVenezia: Lupi sblocca fondi per 240 milioni di euro

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ferrovie alta velocita treno Etr1000pistoialaunch 1Zaia: «ringrazio il ministro per l’impegno. Ora tutti devono accelerare per recuperare un decennio di ritardo»

Il governo stanzia complessivamente 240 milioni di euro (120 milioni per il biennio 2015-2016) per fare proseguire le reti ferroviarie ad alta velocità (Tac) sulle direttrici Milano-Venezia e Napoli-Bari.

Una cifra insufficiente a coprire l’intera opera (per il solo spezzone tra Brescia e Verona sono preventivati costi attorno ai 2,7 miliardi di euro), ma che rappresenta un segnale concreto della volontà dello Stato di non far morire il Corridoio Est-Ovest nella campagna veronese. Con lo stanziamento messo nero su bianco nella Legge di stabilità 2015, è possibile completare la progettazione e dare avvio già dal prossimo anno ai cantieri sulla tratta tra Treviglio e Padova (la linea da Padova a Mestre è già opertiva) e voci dal Governo si assicura che anche il rimanente della spesa sarebbe già assicurato per coprire la durata dei cantieri per i prossimi 15 anni.

Immediata la soddisfazione del governatore del Veneto, Luca Zaia: «il Nord Italia ha bisogno come il pane della nuova linea ferroviaria ad Alta Capacità/Alta Velocità nella direttrice Est – Ovest. Da oltre un decennio si sono spese però solo parole per realizzarla, mentre ora si parla di stanziamenti veri, consistenti, in grado di avviare i lavori e, mi auguro, concluderli presto. Voglio ringraziare per questo il ministro delle infrastrutture Maurizio Lupi, che su questa partita, strategica per l’intero Paese, si sta dimostrando molto determinato, efficace e attento».

Zaia ora vuole vedere i soldi: «se questi sono immediatamente spendibili possiamo procedere sulla base della progettualità già approvata e i necessari completamenti. Dobbiamo farlo con grande rapidità perché questa partita è essenziale per tutti: per tutte le Regioni della pianura padana direttamente coinvolte e per tutto il Paese. Da qui passa il traffico da e verso l’Europa e l’Est, da qui si deve ripartire per avviare nuovi investimenti capaci di togliere concretamente traffico su gomma ad un sistema stradale e autostradale tra i più trafficati del continente e non certo tra i più efficienti e ambientalmente soddisfacenti. Ma soprattutto – conclude Zaia – da qui può ripartire la corsa allo sviluppo di un’area che è la più produttiva della penisola e che nei traffici da e con l’estero trova un ulteriore spiraglio per uscire dalla situazione di crisi che la sta asfissiando».