Assemblea dei Giovani di Confindustria Udine al Palamostre

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Assemblea giovani confindustria Udine Tavola rotonda Rampini Nonino Girolami Siagri Stramaccioni 1
Assemblea giovani confindustria Udine Tavola rotonda Rampini Nonino Girolami Siagri Stramaccioni 1Zamò: «noi giovani siamo orgogliosi di quel che facciamo e rappresentiamo»

“La classe creativa spicca il volo”, non per andarsene abbandonando il Paese, ma per restare e risollevarne le sorti. E’ stato questo il titolo che ha fatto da filo conduttore al meeting del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Udine tenutosi al teatro Palamostre di Udine.

Intervenendo dopo i saluti dell’assessore all’Innovazione del comune di Udine Gabriele Giacomini («Nel famoso di film di Elio Preti era la classe operaia ad andare in Paradiso, oggi è la classe creativa che può spiccare il volo»), il presidente di Confindustria Udine, Matteo Tonon, ha ricordato un dato: «se fatto 100 il picco industriale nel 2008, oggi quel 100 è diventato 75 o 76 a seconda del trimestre. Capovolgiamo però per una volta la nostra visuale e diamo atto a quel ‘75’ di aver superato la crisi facendo leva sull’innovazione integrata e sulla creatività. La nostra Provincia esprime, dunque, ancora un sistema sano, fatto di energie positive, di aziende che hanno continuato a sfidare la crisi e che un passo alla volta ce la faranno ad uscirne. La classe creativa spicca il volo soprattutto se saremo tutti parte attiva dello sviluppo del territorio, intendendo per territorio il complesso di relazioni che coinvolge tutti gli attori di sistema ma anche le singole persone».

La relazione introduttiva ai temi del meeting è stata invece portata da Massimiliano Zamò, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Udine. «Quando all’estero incontriamo un nuovo cliente sappiamo che non rappresentiamo solo noi stessi o la nostra azienda ma un’idea ed un modello culturale. Questo – ha detto Zamò – può inorgoglirci ma anche ci responsabilizza, perché da noi e dai nostri prodotti si aspetterà sempre un pizzico di quel fascino e di quella magia legato al nome Italia. E’ per questo che abbiamo posto l’idea di “creatività” e delle quattro T (a Talento, Tecnologia, Tolleranza, Zamò ha aggiunto la “T” di Territorio ndr.) al centro della nostra serata perché noi dobbiamo sempre più essere una comunità di persone e di imprenditori fiera del proprio coraggio, della propria capacità di innovare».

Zamò ha quindi sottolineato come questo incontro non vuole tradursi nel solito e sterile elenco di lamentele e luoghi comuni; «né intende attribuire medagliette e diplomi di merito a questo o quel politico solo perché dichiara di voler adottare provvedimenti che dovrebbero essere scontati in una democrazia moderna ed orientata alla crescita del proprio Paese». Zamò ha concluso il suo intervento citando il poeta Pablo Neruda: «in un Paese che troppo spesso si piange addosso e si nasconde dietro le lamentele ed al vittimismo…..che lascia spazio alle invidie, ai provincialismi ed ai pettegolezzi di corridoio….noi non ci riconosciamo. Chi vuole fare questo continui pure a farlo ma noi impegneremo il nostro tempo e le nostre energie per fare altro».

E’ poi intervenuto Mario Moretti Polegato, presidente Geox, che dapprima ha parlato dei tre fattori di cui necessita l’innovazione: «il primo è creare e modificare qualcosa di pre-esistente; il secondo è tutelare la proprietà intellettuale con il brevetto; il terzo è sperimentare il proprio prodotto o progetto prima di immetterlo sul mercato utilizzando collaborazioni e strutture di ricerca con istituti e università». Polegato, nonostante tutto, si è dichiarato fiducioso per il futuro del Paese: «non piangiamoci addosso. Siamo noi, ed in particolare voi giovani con la vostra effervescenza, a dover mettere a posto l’Italia. Non dobbiamo rassegnarci, ma essere concreti, bravi e unici. Al giorno d’oggi un’idea vale più di una fabbrica».

E’ seguita l’intervista a Federico Rampini, corrispondente de “la Repubblica” da New York, da parte della giornalista Elena Del Giudice. «Vista dagli Stati Uniti, che sono al quinto anno consecutivo di ripresa – ha detto Rampini – è tutta l’Europa che appare in crisi. Gli Usa hanno fatto scelte diametralmente opposte alle politiche “distruttive” della Ue: e cioè, niente austerity, niente patto di stabilità, ma un piano enorme di investimenti pubblici e una politica monetaria della Federal Reserve che ha generato liquidità e che ha comportato una svalutazione incredibile del dollaro». Le colpe dell’Europa secondo Rampini è anche un’altra:«aver indebolito gli Stati periferici si è ritorto pure, alla lunga, contro la Germania». Parlando di innovazione, Rampini ha evidenziato «come nessuno sia mai riuscito a replicare la Silicon Valley in altri Paesi. Forse perché la California è un luogo dove tutto è permesso e dove la trasgressione è incoraggiata. Forse anche per questa opportunità di “contaminazione tra diversi” la California è un richiamo irresistibile per tutti i cervelli in fuga».

In conclusione, moderata dallo stesso Rampini, si è tenuta una tavola rotonda cui hanno partecipato Roberto Siagri, presidente di Eurotech; Cristina Nonino, amministratore delegato di Nonino Distillatori; Andrea Girolami, presidente di Due Ancore, e Andrea Stramaccioni, allenatore dell’Udinese.