Lotta alla contraffazione, firmato protocollo d’intesa tra regione del Veneto, prefetture e Unioncamere

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Veneto protocollo intesa su contraffazione - da sx a ds Cuttaia Giorgetti Donazzan Zilio 1Donazzan: «primo esempio in Italia per combattere il fenomeno, unitamente alla concorrenza sleale e alla pericolosità per la salute di determinati prodotti»

Un protocollo d’intesa regionale “Per la lotta alla contraffazione e alla pericolosità dei prodotti, a tutela della concorrenza leale e della sicurezza e salute dei consumatori”, primo esempio in Italia nel suo genere, è stato sottoscritto a Venezia, nella sede della Giunta regionale veneta a Palazzo Balbi, dall’assessore regionale al lavoro Elena Donazzan, dal presidente di Unioncamere del Veneto Fernando Zilio e dal prefetto di Venezia Domenico Cuttaia (a nome di tutte le Prefetture della regione).

«Il protocollo – ha detto Donazzan – è uno strumento per tentare di colpire con efficacia una piaga diffusa nella nostra regione e che si sta espandendo in tutt’Italia. Le conseguenze di queste attività illegali sono molte: difficoltà sempre maggiori per le imprese, la perdita di posti di lavoro a causa della concorrenza sleale che si produce, e soprattutto la grande pericolosità per la salute di questi prodotti fatti circolare liberamente sul nostro territorio. E’ il primo protocollo del genere, il tavolo è molto autorevole composto dalle Prefetture e da tutti i soggetti sindacali e datoriali e dà la dimensione di come la situazione sia divenuta intollerabile». Per Donazzan “tramite il protocollo possiamo attribuire compiti e responsabilità in un quadro ordinato di soggetti partecipanti. Faremo innanzitutto un’azione prioritaria di sensibilizzazione della cittadinanza anche attraverso le scuole (che devono educare alla responsabilità) e le associazioni di categoria; poi il tema della contraffazione sarà inserito stabilmente nei lavori dei Comitati per la sicurezza e l’ordine pubblico gestiti dalle Prefetture e infine, con il coordinamento di Unioncamere, la qualità dei prodotti sarà sottoposta a controlli molto più stringenti».

All’incontro ha partecipato anche l’assessore regionale alla sicurezza Massimo Giorgetti, per il quale «l’atto appena sottoscritto può essere sviluppato da protocolli aggiuntivi e integrativi. Sono disponibile ad accogliere le eventuali richieste in ordine alle attrezzature necessarie alla polizia locale e alle forze dell’ordine per dare gambe al protocollo».

Per arrivare al testo definitivo del protocollo sono stati coinvolti nei mesi scorsi i comuni, le Camere di commercio le Associazioni di categoria e dei consumatori, la Guardia di finanza la Polizia locale, l’Agenzia delle dogane le questure, oltre alle Università, i sindacati, l’Inail e l’Inps.

Quattro le aree tematiche d’intervento proposte dall’intesa: lo studio, la formazione e il supporto alle piccole e medie imprese e agli operatori della sicurezza; i controlli, la vigilanza e il presidio coordinato del territorio; l’informazione, la comunicazione e l’educazione; la tutela delle produzioni di qualità. Nella fase attuativa, il Protocollo prevede l’organizzazione delle attività in base alle aree d’intervento, attraverso la costituzione di tavoli di coordinamento, guidati di volta in volta da un capofila che avrà il compito di garantire la direzione delle iniziative e il monitoraggio delle attività.

Il Prefetto di Venezia Cuttaia ha affermato che «il protocollo deriva da un lavoro complesso, da un impegno a 360° di istituzioni e rappresentanze di categoria. Diamo un esempio autorevole di positiva interconnessione istituzionale per un programma unitario nella lotta alla contraffazione e all’abusivismo commerciale che non è solo un problema di sicurezza pubblica ma anche della coscienza dei cittadini nel non attuare comportamenti che possono essere dannosi per se stessi e per gli altri. Un impegno che ci coinvolge tutti e che pone il Veneto come modello di riferimento perché è questa la linea che va intrapresa».

Fernando Zilio, presidente di Unioncamere del Veneto ha sottolineato che il senso del protocollo sta nell’aver messo insieme tutti per «far coscienza e comprendere che la contraffazione è un fenomeno drammatico per tutti i cittadini perché acquistare merce contraffatta è illegale, opera sfruttamento, costa pesantemente allo Stato per i controlli che deve fare, il tutto per un costo di qualche miliardo di euro nel complessivo circuito economico e sociale. Le due Regioni più colpite dalla contraffazione sono il Veneto e la Toscana, e lo strumento del protocollo potrà essere importante ed agire come efficace contrasto e affiancarsi a quella che deve diventare un costume di tutti: acquistare prodotti fatti in Italia».