Mercato europeo dell’auto, nel 2014 +5,7%

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concessionaria parcheggio veicoli usatiSe in Europa c’è una buona ripresa, in Italia il mercato è stagnante. Federauto: «volumi insufficienti per la distribuzione»

Il mese di dicembre 2014 si è chiuso, in Europa secondo i dati Acea, con la crescita delle vendite di auto nuove del 4,7%, per un totale di 951.329 esemplari consegnati. Il tasso di crescita a dicembre è stato in linea con quello dei dodici mesi: il periodo che è andato in archivio ha visto un incremento dei volumi del +5,7% (dopo sei anni consecutivi di calo), per un totale di 12.550.771 auto.

A livello di singoli mercati, a dicembre ottimo l’incremento fatto registrare dalla Spagna (+21,4%, grazie agli incentivi), e del Regno Unito (+8,7%). Positivo anche il mercato tedesco (+6,7%) e – anche se in misura minore – anche quello italiano (+2,4%). Male la Francia, con un brusco calo in chiusura d’esercizio (-6,7%). Con i dati relativi a dicembre, il 2014 registra una forte crescita delle vendite in Spagna (+18,2%) e Regno Unito (+9,3%). Segno positivo anche per Italia e Germania (rispettivamente +4,2% e +2,9%), mentre la cattiva chiusura ha pesato sui conti della Francia, rimasta sostanzialmente al palo (+0,3%).

A livello di marchi, grande spolvero per Renault (+13,3%), Nissan (+13,4%) e Volvo (+12,3%). Buoni anche i risultati di Volkswagen (+7,2%), Psa (+3,7%), Ford (+5,8%), BMW (+4,6%), Daimler (+3,5%), Toyota (+3%), Hyundai (+0,7%) e Kia (+4%). Chiude in negativo General Motors (-4,3%) a causa dell’uscita programmata del marchio Chevrolet (-73,9% dall’Europa), mentre Opel ha chiuso l’anno a +7,7%. In calo anche le coreane (ma ormai con passaporto europeo) Hyundai (-7,5%) e Kia (-3,8%). Il Gruppo Fca ha chiuso l’anno con un incremento delle immatricolazioni pari al +3,4% in Europa: benino Fiat (+2,4%), con il boom di Jeep (+70,6%, +189,5% a dicembre). In flessione Lancia (-3,5%, con un picco del -20% a dicembre) e Alfa Romeo (-8,6%).

Secondo Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, «il mercato europeo cresce, in linea con quello italiano, ma resta molto distante dai livelli pre-crisi. Inoltre è marcata la doppia velocità tra chi corre – i Paesi che hanno varato i tanto vituperati incentivi governativi e quelli fuori dall’Euro – rispetto a tutti gli altri che ancora sono in sofferenza».

Federauto insieme a Fausto Antinucci, di Italia Bilanci, ha prodotto una previsione sull’andamento economico delle concessionarie nell’anno appena concluso: «dalle nostre stime, che riteniamo molto attendibili, solo l’11% circa delle concessionarie di tutti i marchi commercializzati in Italia presenterà un bilancio in utile di almeno l’1%. Ci riferiamo all’utile netto pagate le tasse. Ossia solo 1 concessionario su 10 dichiarerà nel 2014 un utile degno di questo nome. Questo dato è la cartina di tornasole che con questi volumi e con queste prospettive dovremmo cambiare, insieme alle Case, le regole della distribuzione». Forse, se nessuno al Governo avrà il coraggio di cambiare le attuale regole, ad iniziare da quelle fiscali, anche mestiere, chiudendo molte delle concessionarie tuttora attive.

Oltre ai problemi di mercato, a rallentare le vendite ci si mette pure la Motorizzazione civile, che in questo periodo ha serie difficoltà a consegnare targhe nuove, di cui in molte province le scorte sono esaurite.