All’insegna di “ingranaggi, fibra e chip: le nuove fabbriche” l’Assemblea 2015 di Confindustria Trento

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logo assemblea confindustria trento assemblea 2015Mazzalai a fine del suo mandato quadriennale. I “saggi” all’opera per individuare il nuovo presidente

Si è tenuta presso il Polo della meccatronica di Rovereto l’Assemblea generale pubblica 2015 di Confindustria Trento, cui hanno partecipato oltre 600 persone all’insegna dello slogan “Ingranaggi, fibra e chip: le nuove fabbriche” il titolo scelto dal presidente Paolo Mazzalai per l’assemblea pubblica di fine mandato.

Assemblea che si è aperta con la lettura dell’inusuale (perché ad un evento di una territoriale piccola come quella trentina solitamente partecipano solo esponenti di secondo piano del governo in carica) messaggio inviato dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi che, ha sottolineato come la meccatronica «si sta dimostrando una direttrice fondamentale dell’industria italiana, che ci vede ormai protagonisti a livello mondiale assieme ai principali Paesi avanzati. È un settore su cui possiamo fare concreto affidamento per rilanciare la crescita e l’occupazione».

Assemblea confindustria trento 2013 paolo mazzalaiNel suo intervento, Mazzalai ha esordito sottolineando come la scelta di un luogo simbolo dello sviluppo industriale del Trentino non sia causale, ma motivata dal fatto che «vogliamo fare toccare con mano al Trentino, e in particolare ai colleghi imprenditori oggi presenti, quali potenzialità hanno le nostre imprese e quali sviluppi possono avere grazie all’innovazione. Qui abbiamo aziende che sono partite dalla meccanica tradizionale, l’hanno coniugata con conoscenze e tecnologie nuove e hanno messo un piede nel futuro. Un passo che possono fare molte altre imprese del settore meccanico trentino, con importanti benefici anche per le rispettive filiere e catene di subfornitura. È così che si rigenera un settore produttivo duramente colpito dalla crisi, ma che deve continuare a dare un contributo determinante per il benessere del territorio, come ha saputo fare finora». Mazzalai ha quindi aggiunto che «l’industria è – e deve restare – il motore dell’economia. Dobbiamo avere il coraggio della quotidianità, cioè dobbiamo affrontare giorno dopo giorno tutte le difficoltà, senza lasciarci sopraffare dalla paura. Dobbiamo affrontare il processo di distruzione creatrice». Mazzalai ha voluto tracciare, quindi, un bilancio delle attività svolte nel corso del suo mandato, non prima di aver ringraziato i colleghi di Giunta e tutti quegli imprenditori che in questi anni hanno ricoperto cariche associative con molto entusiasmo passione e impegno. A tale proposito ha ricordato come l’Associazione abbia elaborato un documento con le proposte per il rilancio del Trentino in occasione delle elezioni provinciali del 2003, pubblicato sui tre quotidiani locali; firmato con il sindacato il protocollo “Costruire il futuro del Trentino”, un’intesa per lo sviluppo economico e il lavoro; svolto un approfondito lavoro di analisi sul ruolo della Camera di commercio, in parallelo a quello svolto da Confindustria a livello nazionale, anche attraverso il ricorso alla giustizia amministrativa, per ottenere maggiore trasparenza. «In tema di politica industriale – ha precisato – abbiamo proposto alla Provincia alcune misure per le imprese che sono state accolte, come la riduzioni Irap, che per il 2015 porterà un risparmio complessivo per le aziende di 160 milioni di euro, così come sul credito d’imposta per gli investimenti aziendali in ricerca e innovazione che sarà operativo a breve».

Il presidente uscente degli industriali trentini ha evidenziato come l’attività svolta in Associazione durante la sua presidenza sia stata all’insegna del “fare di più, con meno”, potenziando i servizi per gli associati con un budget in riduzione. Tale obiettivo è stato perseguito, ha sottolineato Mazzalai, continuando a investire in nuovi servizi come quelli sull’internazionalizzazione, il credito, la finanza d’impresa, la formazione e la consulenza, per ricordare i più rilevanti, senza dimenticare come nel corso del 2013 sia stato introdotto uno sconto del 10% sulle quote associative attraverso una riforma del sistema contributivo, ispirata ai principi di equità ed uguaglianza. Al contempo, per rendere più sostenibili i costi della struttura associativa nel lungo periodo, sono stati cambiati, dall’inizio del 2015, i contratti di lavoro dei dipendenti dell’Associazione e delle società collegate, i quali a loro volta si sono ridotti di una mensilità lo stipendio annuo.

La relazione di Mazzalai si è quindi soffermata sui possibili scenari futuri del nostro sistema industriale che sembra aver imboccato con decisione «una metamorfosi verso la manifattura evoluta». In particolare – ha continuato Mazzalai – «sulla meccatronica si sta scommettendo il futuro di buona parte della manifattura trentina e questo Polo della Meccatronica si candida a diventare un punto di riferimento a livello nazionale». La forza del modello creato a Rovereto, ha precisato Mazzalai, consiste nella «coabitazione di imprese, centri di ricerca, scuole e università, che si contaminano positivamente a vicenda», ma ha anche aggiunto che «ora è necessario e urgente completare il programma del Polo della Meccatronica nel più breve tempo possibile con una governance autonoma e con deleghe forti, per dare gambe a un progetto che sta finalmente prendendo forma».

Guardando alle nuove frontiere della tecnologia, l’assemblea degli industriali del Trentino ha ospitato i contributi degli astronauti Paolo Nespoli e Samantha Cristoforetti.

I lavori sono quindi proseguiti con una tavola rotonda, moderata dal direttore scientifico della Fondazione Nord Est, Stefano Micelli, alla quale hanno partecipato Sonia Bonfiglioli, presidente e amministratore delegato del Gruppo Bonfiglioli, Gian Maria Gros-Pietro, presidente del Consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo, Paolo Bellutta della Nasa in collegamento dagli Stati Uniti. In chiusura l’intervento del ministro dell’Istruzione università e ricerca Stefania Giannini ha posto l’accento sul fatto che il Piano nazionale della ricerca che verrà presentato nei prossimi giorni presenterà novità importanti. In particolare punterà sul superamento della dicotomia fra ricerca di base e applicata. «La ricerca aperta” – ha continuato il ministro – permette di rendere il Paese più competitivo. Servono centri che fungano da veri e propri hub per l’innovazione. Bisogna investire sul capitale umano, in modo da riuscire a formare talenti. Perché da questo dipende la nostra capacità futura di innovare».

I lavori si sono conclusi con l’intervento di Andrea Bolla, vicepresidente di Confindustria. Lo scenario economico è ancora molto incerto – ha detto – per cui definire le priorità è difficile. «Noi abbiamo affrontato questi anni con un atteggiamento pragmatico», ha sottolineato Bolla ricordando i principali interventi, soprattutto in materia fiscale, sollecitati da Confindustria: costo del lavoro, crediti d’imposta, pagamenti arretrati della pubblica amministrazione. Ha poi ricordato la questione, ancora non risolta, dell’Imu sui macchinari industriali.