Consiglio ministri agricoltura straordinario a Bruxelles presidiato da Coldiretti

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Bruzelles UE Consiglio ministri Agricoltura
1.500 trattori principalmente da Francia, Belgio e Germania hanno assediato i palazzi del potere europeo

 

Bruzelles UE Consiglio ministri AgricolturaQuello di Bruxelles è stato un Consiglio dei ministri straordinario dell’agricoltura dell’Ue letteralmente “sotto assedio”. Mentre 1.500 trattori principalmente da Francia, Belgio e Germania hanno assediato la capitale europea, la stima dei partecipanti alle due manifestazioni organizzate nella capitale europea è arrivata a quota cinquemila.

I più agguerriti si sono riuniti di fronte al palazzo Justus Lipsius della riunione: sono i “duri” dello European Milk Board, che hanno tenuto una protesta separata da quella organizzata dal Copa-Cogeca, rappresentativi della maggior parte delle sigle degli agricoltori e delle cooperative europei. Per l’Italia sono arrivati un centinaio di agricoltori, appartenenti a Coldiretti e Cia, Confagricoltura e le cooperative di ACI, più Copagri. 

I manifestanti hanno chiesto a Bruxelles, anche se tramite “ricette” diverse, di correre ai ripari di fronte alle gravi difficoltà dei mercati, del settore lattiero in primis, poi della carne suina, bovina e dell’ortofrutta. Sovrapproduzione ed embargo russo, in concomitanza con la fine delle quote latte, il rallentamento dell’economia cinese e la prolungata siccità di quest’anno, sono fra i principali fattori della crisi. 

La presidenza di turno dell’Ue a guida lussemburghese, che ha convocato il Consiglio straordinario prima della pausa estiva, si è impegnata «a dare risposte concrete», mentre il commissario europeo all’agricoltura, Phil Hogan, pur riconoscendo le difficoltà, continua a vagliare diverse ipotesi di intervento. L’Italia, guidata dal ministro dell’agricoltura Maurizio Martina, è arrivato a Bruxelles con un pacchetto di proposte concordato insieme a Francia, Spagna e Portogallo. A cercare la “quadra” fra i 28 è stata la presidenza lussemburghese, che conta per il breve termine, «almeno sull’anticipo dei pagamenti diretti della Pac da dicembre a metà ottobre, per dare al più presto liquidità agli agricoltori». 

Altre ipotesi su cui lavora la presidenza Ue sono quelle dell’aumento delle misure di promozione nei Paesi terzi e un rapido via libera al nuovo programma di distribuzione di latte, frutta e verdure nelle scuole. Poi c’è l’aumento temporaneo del prezzo di intervento per il latte in polvere e l’estensione degli aiuti per frutta, verdura e prodotti lattiero-caseari. A medio termine, si parla inoltre di “trasparenza ed equità” lungo la filiera della distribuzione. Di pari passo con il rebus delle eventuali misure c’è quello di dove reperire i soldi per i possibili aiuti e su questo fronte l’aspettativa generale è nell’impiego del prelievo delle multe latte imposte dall’Ue per lo sforamento nel corso dell’ultimo anno del regime delle quote. Le ultime stime arrivano fino a 860 milioni di euro, ma il loro uso non è così scontato. Hogan ha fatto capire che dovrà comunque combattere per poter attingere a questi fondi, in caso di necessità, ma a smuovere la situazione potrebbe essere proprio la maxi-protesta di lunedì. Chiaramente finora il dossier non è mai stato fra le priorità del presidente della Commissione europea: «Juncker adesso ha altre grane da risolvere» avvertono fonti Ue, riferendosi al dossier immigrazione.