Comune di Bolzano, giunta Spagnolli al capolinea a quattro mesi dalle elezioni

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luigi spagnolli sindaco bolzano
Incapace di creare una maggioranza di centro sinistra coesa, il sindaco rassegna le dimissioni. A breve si dovrà rivotare nuovamente. Le opposizioni chiedono una nuova legge elettorale

 

luigi spagnolli sindaco bolzanoIl sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli si è dimesso dopo quattro mesi di difficilissime trattative con i Verdi e la sinistra per garantire una maggioranza al capoluogo altoatesino. A sorpresa il primo cittadino ha gettato la spugna a un’ora dal voto di sfiducia in consiglio comunale, voluto dall’opposizione, che sembrava destinato a fallire. Si chiude così la parabola del sindaco che per dieci anni ha guidato la città di Bolzano con una maggioranza Svp e centrosinistra. 

Poche ore prima di dimettersi da sindaco, uno Spagnolli allegro e disteso ha ancora dato simbolicamente il via alla vendemmia 2015 nel vigneto di proprietà comunale a Castel Roncolo. Dopo lunghi mesi d’incertezza, il futuro dell’esponente del Pd sembrava ormai sicuro. I numeri per la maggioranza sulla carta c’erano, ma alle ore 17.00 Spagnolli ha fatto scoppiare la bomba con un lunghissimo post su Facebook e un comunicato stampa con lo stesso contenuto. 

«Ho fatto il mio tempo – scrive l’ex sindaco -. Consegno ai bolzanini una città con nuovi quartieri, nuovi ponti, nuovi sottopassi, nuove scuole, nuove iniziative e tanti piani e progetti. Una città che ha saputo far crescere la convivenza tra diversi, partendo da un nuovo più evoluto rapporto tra bolzanini di lingua italiana e di lingua tedesca, e che ha così recuperato ad un uso pubblico virtuoso, dopo quarant’anni, il Monumento della Vittoria, facendo i conti con la propria complessa storia di quegli anni, prima città in Italia». Spagnolli prosegue affermando come «la scelta migliore per la città è quella di tornare a votare nel maggio del 2016». 

La prima sorpresa sono le dimissioni, la seconda l’annuncio di sbloccare il Pru (Programma di recupero Urbano) di Via Alto Adige e così anche del megaprogetto del magnate austriaco René Benko, uno dei temi più controversi nella stessa maggioranza. E’ stato proprio questo progetto a rompere, alla fine della scorsa legislatura, il lungo matrimonio con i Verdi, poi fragilmente ricucito in extremis nei giorni scorsi con mille dubbi per tutti. In serata, mentre le dimissioni venivano lette in consiglio comunale, Spagnolli ha lasciato il municipio senza rilasciare ulteriori dichiarazioni ai cronisti: «mi sono dimesso ed ora sono un comune cittadino e come tale inizierò una nuova vita» ha detto uscendo con la sua bicicletta dal cortile interno. L’ormai ex sindaco ha detto di «non aver altro da aggiungere. Qualsiasi cosa direi peggiorerebbe solo la situazione». 

Spagnolli ha anche difeso la sua scelta di insediare la commissione: «avevo preso un impegno per governare e perché dovrei rinnegare una cosa della quale sono convinto? Ho fatto in modo che il progetto possa essere migliorato e la questione dovrà comunque passare per il Consiglio». Una sorta di ennesima capovolta, visto che subito dopo le ferie estive, per cercare di mettere assieme i numeri minimi per governare, aveva buttato alle ortiche proprio quel progetto che ora risorge.

Oltre al sindaco di Bolzano, Luigi Spagnolli, hanno annunciato le dimissioni anche il vicesindaco, Klaus Ladinser (Svp), e l’assessore Mauro Randi (Pd). Nelle prossime ore è atteso l’annuncio delle dimissioni degli altri assessori. Non si dimettono gli assessori comunali di Bolzano Claudia de Lorenzo, Luigi gallo, Luciano Giovanelli, Judith Kofler e Mauro Randi. Come spiega una nota diffusa dall’Ufficio stampa del municipio, gli assessori «hanno condiviso di non dimettersi prima di un confronto, ciascuno con le proprie forze politiche». Gli assessori, inoltre, non si dimetteranno «prima di avere ottenuto tutti i chiarimenti giuridici in merito a tutte le questioni aperte». Lo scopo è anche quello di «garantire un passaggio ordinato dell’amministrazione all’eventuale commissariamento ed alle successive elezioni».

Le dimissioni sono salutate con favore dalle opposizioni, ad iniziare dalla deputata altoatesina Micaela Biancofiore: «sono contenta che il sindaco del Pd Spagnolli, come da me ampiamente suggeritogli, abbia avuto un ultimo sussulto di dignità e si sia dimesso anche se solo dopo sei mesi di lotta nel centro sinistra al solo fine del mantenimento di poltrone e potere. E di questo – prosegue – ne hanno fatto le spese i cittadini di Bolzano che hanno assistito con disgusto a quanto di più deteriore vi sia in politica nel totale disinteresse di coloro che pagano le tasse maturando il sacrosanto diritto ad una amministrazione seria ed efficace e non per mantenere economicamente una classe dirigente politica invisa e screditata eletta da molto meno del 50% dei cittadini. Bolzano come Roma, due città schiave della bava di potere alla bocca dei rais del centro sinistra e speriamo per i romani che ora Marino colga ispirazione da Spagnolli. Mi auguro che il centro destra tutto si raccolga immediatamente intorno ad una persona preparata e credibile, gradita anche dalla popolazione tedesca, in grado di restituire dignità e dare sviluppo a Bolzano, evitando errori e masochismi del più recente passato. Io mi adopererò in prima persona affinché Bolzano e i miei concittadini abbiano il miglior governo possibile e del quale andare fieri».

Riformare subito la legge elettorale: è quanto auspicato da Alessandro Urzì, ultimo candidato sindaco del centrodestra. «La prima commissione legislativa del consiglio regionale – ha ricordato – proprio ieri ha iniziato l’esame del suo ddl che prevede l’elezione di consiglio e sindaco con un unico turno. Bolzano ha pagato lo stallo amministrativo, che rischia ora perdurare fino alle prossime elezioni», ha commentato Urzì, esprimendo comunque «vicinanza» al suo ex rivale Spagnolli.

Dal fronte della sinistra estrema si lanciano strali sul colpo di coda di Spagnolli di sbloccare il progetto di ristrutturazione urbanstica di via Alto Adige: «un prevedibile finale indegno ed un golpe a freddo sulla vicenda Benko» dice il consigliere comunale di Projekt Bozen, Rudi Benedikter: «il recupero del progetto Benko dalla porta di servizio è un affronto al consiglio comunale e alla città. Questa non è più una politica seria».

Guido Margheri di Sinistra ecologia e libertà afferma che «mercoledi 30 settembre alle ore 11 depositeremo in Tribunale un esposto sulla mancata chiusura e riapertura da parte dell’allora ancora sindaco Spagnolli della procedura relativa al Pru di Via Alto Adige dopo il voto con cui il consiglio comunale di Bolzano ha bocciato la delibera di ratifica dell’accordo di programma. E’ del tutto evidente – spiega Margheri – come le dimissioni del sindaco Spagnolli non siano affatto un adamantino atto di coerenza politica di fronte ai veti contrapposti della sua maggioranza, ma una scelta politica precisa legata a filo doppio con il cosiddetto progetto Benko». Secondo l’esponente di Sel, «su tutte le partite aperte con la Provincia e con i privati, su urbanistica, finanze, fisco, politiche sociali, cultura, convivenza, infrastrutture, trasporti, si vuole mano libera anche per continuare a drenare risorse verso il resto del territorio». «Kompatscher, una parte del Pd e della Svp vogliono trasformare il comune in una sorta di “società in house” della Provincia», conclude Margheri.