Alle elezioni comunali dell’8 maggio di Bolzano in lizza 12 candidati sindaco

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Bolzano panoramica sera mercatini natale
Centrosinistra e centrodestra spaccati. Costa (PD): «con l’attuale legge elettorale è a serio rischio una nuova impasse nella gestione del comune»

 

Bolzano panoramica sera mercatini nataleA Bolzano la soluzione per il governo della città dopo lo scioglimento anticipato del Comune a pochi mesi dal rinnovo del consiglio a causa dell’incapacità del sindaco rieletto Luigi Spagnolli di una maggioranza di centro sinistra è ancora molto lontana e rischia pure di non arrivare all’indomani delle elezioni del prossimo 8 maggio.

Ciò perché a causa della vigente legge elettorale (un proporzionale puro appena parzialmente modificato) viene favorito il particolarismo e la corsa in solitaria dei singoli partiti e liste civiche. Tanto più che ad una manciata di giorni dalla scadenza della presentazione delle liste del 5 aprile prossimo, sono già ben dodici gli aspiranti ala carica di sindaco, ciascuno alla guida di un partito, di un’alleanza o di una lista civica. Più che a guidare il Comune, gli aspiranti sindaci potrebbero mettere su una squadretta di calcio amatoriale.

Il primo a mettere le carte sul piatto è stato il centro sinistra che, dopo le primarie, ha individuato il proprio candidato sindaco nella figura di Renzo Caramaschi, pensionato ed ex city manager della città, profondo conoscitore della macchina amministrativa. Caramaschi pareva avere dietro di sé tutto il centro sinistra, ma giorno dopo giorno c’è stata la diaspora delle varie forze politiche, prima le formazioni della sinistra estrema e da ultimo i Verdi lasciando il PD solo a sostenere il suo candidato. 

Le cose non vanno meglio sul fronte opposto, quello del centro destra: qui, dopo un lungo tira e molla, Forza Italia, Alto Adige nel cuore e Unitalia (che si presentano nella lista comune “Uniti per Bolzano”) hanno firmato un’alleanza con la Lega Nord per presentarsi unitariamente alle elezioni con un candidato sindaco unitario nella figura del medico ospedaliero Mario Tagnin. Candidatura benedetta dalla commissaria azzurra ed europarlamentare Elisabetta Gardini, ma sconfessata dalla ras locale di Forza Italia, la deputata Michaela Biancofiore che sponsorizzava la candidatura dell’avvocato amministrativista Igor Janes. Se la commissaria azzurra ha benedetto la candidatura di Tagnin, viceversa i vertici romani di Forza Italia e di Fratelli d’Italia supportano quella di Janes che, però, ha già ufficializzato il suo ritiro dalla competizione elettorale. Bisognerà vedere qualche delle due anime avrà la meglio, se quella nazionale o quella locale. Staremo a Vedere.

Detto dei due principali schieramenti, tutti gli altri dieci candidati fanno corsa a sé nel tentativo di conquistare un seggio in consiglio e con il recondito desiderio di mettere i bastoni nelle ruote dello schieramento da cui si sono allontanati vuoi per questioni meramente politiche, vuoi, peggio, per questioni personali. 

Stavolta la Svp, anziché scegliere il tradizionale alleato di centrosinistra, ha deciso di rimanere “blockfrei” ovvero con le mani libere al di sopra degli schieramenti, presentando anch’essa un proprio candidato, l’avvocato Christoph Bauer. L’attuale scenario fa prevedere, dunque, un ballottaggio, nel quale sarà determinante l’indicazione di voto che sarà data dalla Svp, che già nel vicino comune di Laives governa con il centrodestra. Potrebbe anche accadere che al ballottaggio la SVP possa essere primo o secondo partito, con il rischio di riuscire per la prima volta nella storia di Bolzano ad esprimere un sindaco di lingua tedesca.

L’analisi che fa Carlo Costa, responsabile elettorale del PD altoatesino, è sconsolata: «la situazione non è affatto semplice e ad urne chiuse c’è il serio rischio che dal primo turno esca una rappresentanza oltremodo frazionata. Credo difficile che le varie liste riescano ad ottenere più del 15-20% dei consensi». L’auspicio di Costa è che «i partiti dopo il primo turno riescano a trovare un’alleanza da proporre al voto degli elettori per dare al Comune una maggioranza certa. Bolzano non può attendere ulteriormente un governo».