Trentino Alto Adige, ai poveri consiglieri pensionati aumento di 200 euro al mese

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Il provvedimento legato ad una riduzione fiscale sull’Irpef. Fraccaro: «un provvedimento francamente scandaloso che testimonia come la riforma dei vitalizi sia solo un bluff»

 

euro soldi pagamenti mano biglietti 50Se la notizia avesse tardato ancora qualche giorno, si sarebbe potuto pensare ad un classico pesce d’aprile, ma così non è, essendo una concreta realtà. Gli “ex” della politica trentina ed altoatesina che hanno faticato duramente sugli scranni del Consiglio regionale negli anni scorsi, dopo le inopinate sforbiciatine ai loro trattamenti pensionistici perpetrati dall’ennesima riforma varata dall’assemblea legislativa locale ad aprile potranno sorridere, perché grazie ad una riduzione del prelievo fiscale potranno incassare ogni mese 200 euro in più, 2.400 su base annua.

Per il deputato trentino del Movimento 5 stelle, Riccardo Fraccaro, «pensavamo di avere toccato il fondo: invece scopriamo di avere solo iniziato a scavare nel marciume prodotto dai partiti e da una classe politica corrotta. Per effetto di una riduzione fiscale sull’Irpef, i vitalizi degli ex consiglieri regionali del Trentino-Alto Adige, reversibilità comprese, avranno un aumento di 200 euro mensili, cioè 2.400 euro all’anno. Stiamo parlando di politici ed ex politici che non solo hanno goduto di uno stipendio e di una pensione da re, ma che si sono anche dotati di “buone uscite” di centinaia di migliaia di euro!» 

Per Fraccaro «questa sono notizie assurde, che non vorremmo mai sentire e che dimostrano quanto sia inutile la legge regionale di riforma dei vitalizi: solo un bluff, un modo per prendere in giro i cittadini, raccontando loro la favola del politico che ridà indietro i soldi alle casse della Regione. È tutta una farsa, che l’attuale maggioranza di centrosinistra autonomista sta tenendo in piedi da mesi. La verità è che il patto degli avidi per l’autoconservazione dei privilegi è ancora ben saldo. Mentre ci sono famiglie a cui le banche pignorano la casa».

Già, anche in Trentino Alto Adige c’è qualcuno che è più eguale di altri.