Friuli Venezia Giulia, bilancio della legge sul reddito di sostegno

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FVG Serracchiani panariti Telesca
Serracchiani: «la regione ha investito 40 milioni di euro a favore di 29.493 persone»

 

FVG Serracchiani panariti TelescaA pochi mesi dall’approvazione, la regione Friuli Venezia Giulia ha fatto un bilancio della misura di inclusione attiva e di sostegno al reddito avviata dall’Amministrazione regionale nell’ottobre del 2015 (legge reg. n. 15/2015) e che ha registrato 10.785 domande di nuclei familiari per una platea complessiva che coinvolge 29.493 persone. Per la presidente Debora Serracchiani si è trattato di «un intervento che ha fatto emergere una fascia di popolazione in difficoltà, in precedenza esclusa dai servizi sociali: soprattutto per questo il sostegno al reddito che la Regione ha introdotto – prima in Italia – era ed è un’azione necessaria. Un investimento di circa 40 milioni di euro che serve al tessuto sociale di questo territorio». 

Nel corso dell’illustrazione, Serracchiani ha messo in risalto come siano emerse alcune realtà inattese, come quella delle persone che pur lavorando hanno presentato richiesta (il 37% del totale) dell’indennità, manifestando quindi una condizione di povertà. Un altro elemento significativo è quello relativo ai nuclei familiari composti da una sola persona, che sono in cima per numero di domande presentate (3.518, vale dire il 32%). «Ci aspettavamo – ha affermato la presidente – più domande da parte delle famiglie con figli a carico, ed invece sono emerse delle aree di sofferenza per le quali adesso c’è quell’attenzione da parte del servizio pubblico che prima in molti casi non c’era, o era insufficiente». La presidente ha poi spiegato come il sostegno al reddito regionale andrà ad integrarsi con la nuova misura nazionale, la quale sarà maggiormente indirizzata verso le famiglie e avrà un limite di reddito più basso (3.000 euro Isee) rispetto a quella del Friuli Venezia Giulia (6.000 euro Isee).

Ma l’elemento qualificante della misura, come è stato evidenziato anche dagli assessori Loredana Panariti e Maria Sandra Telesca, è il vincolo del sostegno economico al patto per l’inclusione sociale e l’inserimento lavorativo. A tal fine lo scorso dicembre è stato attivato con 4 milioni di euro un progetto che riguarda i percorsi formativi a favore dei soggetti svantaggiati a carico dei servizi sociali, mentre nel corso di quest’anno sono previsti, oltre alla formazione, dei tirocini di orientamento finalizzati alla riqualificazione professionale. Insieme a queste misure, ha annunciato l’assessore Panariti, verrà valutato anche un accordo con il terzo settore per dei lavori a favore delle comunità: affinché ci sia anche un impegno sociale da parte di chi riceve il sostegno al reddito. «A tal riguardo – ha puntualizzato la presidente Serracchiani – ricordo che nel patto è prevista anche una forma di prevenzione alla dispersione scolastica, perché all’aiuto economico erogato al nucleo familiare deve corrispondere la frequenza dei figli minori alle lezioni». 

Per evitare che l’indennità vada e beneficio a persone prive dei requisiti previsti dalla legge, Serracchiani ha ricordato l’importanza del protocollo d’intesa sottoscritto con la Guardia di Finanza, grazie al quale «sarà possibile, attraverso lo  scambio dei dati, un controllo preventivo, affinché il sostegno arrivi a coloro i quali ne hanno effettivamente bisogno».

Da rilevare infine, come evidenziato dall’assessore Panariti, che con le risorse del Fondo sociale europeo verranno rafforzati gli interventi di raccordo fra gli ambiti socio sanitari e i centri per l’impiego, arrivando all’assunzione a tempo determinato di 19 persone, le quali «potranno intervenire – ha detto l’assessore al Lavoro – dove il numero di domande è particolarmente significativo, per rispondere in maniera veloce, accurata ed efficace alle richieste presentate».