Elezioni amministrative in Friuli Venezia Giulia: schiaffo al PD (e alla Serracchiani)

0
503
trieste palazzo municipale
Pordenone e Trieste al ballottaggio con i candidati di centro destra in vantaggio. L’alleanza democratica sente il logoramento nazionale dovuto ai mancati successi del Governo Renzi

 

trieste palazzo municipaleIn Friuli Venezia Giulia (così come nel resto d’Italia) il trionfo del PD delle elezioni europee con oltre il 40% dei consensi resta uno sbiadito ricordo nelle urne delle elezioni amministrative del 2016. In regione, gli elettori hanno assestato un sonoro schiaffo agli amministratori uscenti del centro sinistra (schiaffo riverberatosi anche sulla presidente della Regione e vicesegretario nazionale del PD, Debora Serracchiani), spesso usciti doppiati da quelli del centro destra, che in regione ha saputo vincere i personalismi e presentarsi unito. Nei due maggiori comuni, quelli di Trieste, Pordenone e Cordenons, il 19 giugno prossimo ci sarà il ballottaggio.

A Trieste, il candidato del centro destra Roberto Dipiazza è oltre 11 punti in vantaggio sull’uscente sindaco dem Roberto Cosolini, che paga una legislatura opaca nonostante gli sforzi dello stato maggiore del PD nelle ultime settimane di campagna elettorale di tirargli la volata. Dipiazza ha ottenuto 39.495 voti (40,81%), e Cosolini 28.277 voti (29,22%). Con questo risultato, tra due settimane il centro destra potrebbe riconquistare il capoluogo regionale con lo stesso sindaco che ha guidato la città per due mandati nel 2001 e nel 2006, sconfitto nel 2011 proprio da Cosolini. Dal 2013 è consigliere regionale del gruppo Autonomia Responsabile. Nel 2014 si è candidato alle europee per Ncd.

Cosolini, 60 anni, dal 2003 al 2008 è stato assessore al lavoro del Friuli Venezia Giulia sotto la presidenza di Riccardo Illy. Nel 2011 l’elezione a sindaco di Trieste col 57,5% dei voti, a guida della coalizione di centrosinistra formata da Pd, Sel, Idv, Psi, Fds, e due liste civiche. Alle primarie per la scelta del candidato di centrosinistra di questa tornata, anche grazie al supporto del governatore Serracchiani ha ottenuto il 65% delle preferenze staccando di molto il senatore lettiano Francesco Russo. Nel gior di una legislatura Cosolini ha praticamente dimezzato il proprio consenso elettorale

Soddisfatta la dichiarazione a caldo di Dipiazza: «con l’ampio consenso che i triestini hanno attribuito a me e alla coalizione che mi sostiene, i triestini hanno votato per il cambiamento in meglio della città, e per un progetto politico reale che può far tornare Trieste a essere quella importante capitale d’aria dal respiro internazionale che merita di essere». Il dato sull’affluenza è un chiaro segnale che la politica locale non deve trascurare i suoi cittadini». Dipiazza aggiunge che «per il ballottaggio, forte del risultato, voglio riunire la città in un grande progetto di sviluppo. Perché c’è bisogno di lavoro e di fiducia».

A Pordenone Alessandro Ciriani appoggiato dal centro destra unito ottiene il 45,48% e supera largamente l’esponente del centro sinistra Daniela Giusta che chiude il rimo turno al 33,23% dei voti. A Cordenons, situazione invertita, con al ballottaggio in testa l’esponente del centro sinistra Giovanni Ghiani con Andrea Delle Vedove del centro destra all’inseguimento.

Sul fronte democratico si cerca di lenire la botta: «sapevamo che non era facile, comunque pensavo in un risultato migliore, ma la partita è apertissima» afferma il capogruppo alla Camera del Pd, Ettore Rosato, commentando l’esito del primo turno alle comunali di Trieste. Secondo Rosato «Cosolini ha dimostrato anche in questa campagna elettorale di essere una persona seria e preparata, e ha fatto la sua parte governando Trieste in anni difficili, di ristrettezza per la finanza pubblica, dove ai comuni veniva chiesto solo di tagliare. Il ballottaggio è un’altra partita, e noi continueremo a lavorare per spiegare a tutti i cittadini che abbiamo un progetto serio e credibile per far ripartire Trieste – conclude – in continuità con quanto fatto di importante in questi anni». 

Si barcamena anche Debora Serracchiani nel commento del risultato del primo turno: «lo scenario presenta situazioni differenziate e quindi è analogo a quello nazionale e oggettivamente il voto del primo turno a Trieste e Pordenone evidenzia il buon risultato ottenuto da un centrodestra ricompattato con candidati storicamente riconoscibili e accreditati come Dipiazza e Ciriani, i quali hanno creato valore aggiunto con le loro liste personali. Il centrosinistra ha ora il compito di farsi capire meglio da quella parte di elettorato che non ha votato, e anche da quelli che vorrebbero cambiare le cose e oggi rischiano di trovarsi precipitati nel lontano passato. Nelle prossime due settimane intensificheremo gli sforzi per serrare le nostre file, allargare la platea del voto, coinvolgere gli indecisi e arrivare al ballottaggio con forze fresche. La partita non è affatto chiusa perché il centrosinistra ha la volontà di ribaltare questi risultati, com’è nella logica del doppio turno». 

Serracchiani guarda al bicchiere mezzo pieno: «nei comuni sotto i 15.000 abitanti il centrosinistra conferma quasi tutte le amministrazioni uscenti e conquista quattro comuni di centrodestra, tra cui la simbolica città di Latisana. Nei due comuni non capoluogo chiamati al secondo turno, a San Vito al Tagliamento, dove il ballottaggio è interno al centrosinistra e a Cordenons il centrosinistra è in vantaggio. Alto era l’obiettivo dei grillini soprattutto a Trieste, dove però restano lontani dal ballottaggio e sotto il 20%, mentre a Pordenone si fermano al 12%. Mi auguro – ha concluso Serracchiani – che tra loro vi sia chi vorrà far sentire la propria voce il 19 giugno».