I rapporti tra il Fisco e le imprese

0
403

Padova. Si terrà giovedì 9 giugno dalle ore 14.00 alle ore 18.00 presso la sala conferenze dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Padova in via Gozzi 2/G PD, il seminario gratuito “La gestione dei rapporti con il Fisco”.

All’incontro gratuito, organizzato con il coordinamento scientifico della Commissione di studio Area Fiscale ODCEC PD in collaborazione con Cesi Multimedia My Solution Post, interverranno i dottori commercialisti Fabio Gallio, Andrea Ramoni e Antonio Panizzolo. Protagonisti, tra gli altri, i temi del ravvedimento operoso, dell’istanza di rimborso al Fisco, della correzione degli errori contabili e del comportamento del contribuente sottoposto a verifica fiscale in sede di verifica, invito al contraddittorio ed accertamento da parte del Fisco.

«La gestione dei rapporti con il Fisco è un’attività molto importante, che se non effettuata correttamente, può comportare delle gravi conseguenze finanziarie in capo al cliente”, afferma Fabio Gallio, avvocato tributarista e dottore commercialista in Padova. “Il professionista, quindi, ha il compito di ridurre al minimo le contestazioni possibili, per contenere l’impatto della riscossione provvisoria ed il rischio di eccezioni di natura penale , facendo leva su alcuni istituti, quali quello del ravvedimento operoso, quello dell’accertamento con adesione, ovvero della presentazione dichiarazione integrativa. Pertanto, oltre ad essere propositivo e attivo nel rapporto con l’amministrazione finanziaria, il consulente deve essere a conoscenza degli strumenti che gli mette a disposizione il legislatore per tutelare il proprio cliente, cercando di limitare gli eventuali danni provocati da possibili errori.»

«Tutto questo – conclude Alessandro Grassetto, dottore commercialista e Coordinatore della Commissione Studi Area Fiscale dell’ODCEC di Padova – in conformità con le linee guida delle principali associazioni internazionali (OCSE, G20, etc.) che hanno fornito indicazione ai legislatori dei singoli Stati membri (tra cui l’Italia) di prevedere l’adozione di nuove forme di comunicazione con i contribuenti basate sul dialogo, la collaborazione, e la fiducia reciproca al fine di ridurre tempistiche e rischi anche di natura reputazionale in capo agli stessi.»