Nuova imprenditorialità, successo per le iniziative proposte in Trentino

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Oltre 700 domande, investimenti per 60 milioni in soli sei mesi di apertura del bando

 

NuovaIMprenditorialita dati1Quand’era partito, con le prime delibere adottate dalla Giunta provinciale di Trento nell’aprile 2015, si sperava che il nuovo pacchetto di misure a sostegno della nuova imprenditorialità potesse iniettare nuova linfa in un tessuto produttivo sfaldato da una difficile situazione economica. E le “carte in regola” lo strumento le aveva tutte: accorpamento di misure diverse, norme più semplici e chiare, l’apertura di uno sportello unico, ma soprattutto la possibilità di anticipare l’erogazione di parte del contributo non più concesso solo a consuntivo. A nove mesi dall’avvio operativo del “Pacchetto nuova imprenditorialità”, il gradimento è andato ben oltre le più ottimistiche previsioni: 2.600 contatti allo Sportello di Trentino Sviluppo, 714 domande presentate, per l’86% da parte di giovani e donne, con investimenti complessivi per i privati impegnati nell’avvio di una nuova attività imprenditoriale pari ad oltre 60 milioni di euro.

Commercio, artigianato e turismo i settori più gettonati. Già in gran parte erogati gli 8,5 milioni di contributi spettanti alle 204 domande accolte nel 2015, i tecnici di Trentino Sviluppo stanno lavorando per verificare una ad una le richieste di contributo presentate entro il termine del 30 giugno 2016: 490 domande, più del doppio rispetto a quelle del 2015, con una percentuale di donne e giovani salita al 91% ed una previsione di investimenti per l’avvio di tante piccole e micro imprese pari a 37 milioni di euro.

«Un risultato per certi aspetti sorprendente – commenta Alessandro Olivi, vicepresidente e assessore allo sviluppo economico e lavoro della provincia di Trento – che testimonia come non c’è assuefazione, non c’è voglia di abbandonare l’idea che un progetto di vita legato all’avvio di un’attività di piccola impresa è un qualcosa che permea la società trentina. In particolare l’86 per cento dei progetti, in media, sono presentati da giovani sotto i 35 anni o da donne, e questo era un altro obiettivo di inclusione sociale che il progetto portava con se».

Giovanna Flor, consigliere delegato di Trentino Sviluppo, dopo aver sottolineato la gran mole di lavoro svolto dalla società di sistema in collaborazione con Provincia, Apiae ed altri enti quali CAT e Hub specialistici, ha ribadito l’impegno e la disponibilità «nel continuare ad affiancare i neo imprenditori mettendo in campo ulteriori e vari strumenti di avvio di impresa previsti dal sistema provinciale di sostegno alle startup: dagli spazi negli incubatori, per le iniziative più innovative, ai percorsi di formazione dell’Innovation Academy, dai bandi “Seed Money” fino ai progetti integrati di filiera e di mercato. Per questo – ha anticipato Flor – abbiamo anche messo a punto un processo di monitoraggio che permetterà di seguire passo dopo passo le iniziative nello sviluppo del loro percorso imprenditoriale, tenendo monitorati in particolare alcuni degli indicatori fondamentali, quali il fatturato, il personale dipendente, eventuali nuovi progetti di mercato».

I dati presentati da Paolo Pretti, della Direzione Operativa di Trentino Sviluppo, affiancato da Claudio Moser, dirigente del Dipartimento Sviluppo economico e lavoro della Provincia autonoma di Trento, evidenziano un vero e proprio boom quello delle richieste di contributo per l’avvio di una nuova attività imprenditoriale sul territorio trentino. C’è voglia di mettersi in proprio soprattutto da parte di donne e giovani – a queste due categorie appartiene l’86% dei richiedenti, con una percentuale passata dal 75% del 2015 al 91% del 2016 grazie ad una griglia che favorisce queste due categorie a discapito delle altre – mentre tra i settori più dinamici spiccano commercio e artigianato, rispettivamente con il 59% e 29% delle pratiche, seguiti a distanza da turismo (6%) e industria (4%).

Per far fronte alle richieste di contributo la Provincia di Trento ha già in gran parte erogato gli 8.544.000 euro di contributi concessi alle 204 nuove iniziative imprenditoriali finanziate nel 2015, mentre nel disegno di legge di assestamento del Bilancio di previsione 2016-2018 che verrà discusso in Consiglio provinciale a partire da lunedì 25 luglio, sono stati previsti 13,4 milioni di euro destinati al finanziamento delle domande presentate da marzo a giugno 2016, a cui si aggiungono 3 milioni di euro dell’Unione europea (FESR).

Per quanto riguarda il futuro – il termine di presentazione delle domande per il 2016 è infatti scaduto il 30 giugno scorso – la Giunta provinciale ha incaricato le strutture tecniche di Provincia, Apiae e Trentino Sviluppo di elaborare entro il prossimo 30 settembre una nuova proposta di bando che riproporrà tutte le misure rivelatesi vincenti, a partire dal nuovo modo di erogare l’aiuto tanto apprezzato dalle imprese, cercando al contempo di valorizzazione le iniziative più significative attraverso criteri preferenziali per quelle avviate da giovani, donne e disoccupati da almeno 12 mesi, ed elevandone il livello di innovatività con alcune limitazione nell’ammissibilità delle spese in particolare per quanto riguarda l’affitto locali, il rilevamento di azienda e la realizzazione di investimenti fissi già agevolabili in base ad altre misure previste dalla “Legge unica per l’economia” (L.P. n. 6/99). Sarebbe comunque auspicabile che si potessero evitare le attuali penalizzazioni a carico di chi non è più giovane, donna né disoccupato: spesso chi lavora ed ha un’esperienza può elaborare progetti con maggiori probabilità di successo, valorizzando al massimo i  contributi pubblici, che in altri casi potrebbero ampliare la fascia di fallimenti tipici di ogni nuova iniziativa messa in essere da chi non ha sufficiente esperienza.